Sicurezza in Bondasca

L’assemblea comunale di ieri sera ha approvato un credito per la progettazione e la realizzazione di un sistema di allarme. I detriti in alta val Bondasca sono tanti e il rischio di alluvioni elevato.




Il Pizzo Cengalo era franato a fine 2011 e ora sono stimati in un milione e mezzo i metri cubi di materiale che si trova depositato alle sue pendici. Non era passato un anno che già una parte – piccola, in proporzione – circa 50’000 metri cubi, era stata trascinata a valle dalle forti piogge (vedi articolo e foto). Non erano state piogge eccezionali, ma precipitazioni che possono normalmente accadere un paio di volte durante ogni estate.

Per evitare che altri eventi di questo genere possano colpire direttamente le persone, una commissione ha lavorato in questi mesi e ieri sera in assemblea è stato presentato un progetto di allarme e sicurezza. Esso prevede una fase di preallarme, quando le precipitazioni raggiungono una certa altezza, nel quale si attiveranno alcune persone responsabili, e una seconda fase, se al Prè (in alta val Bondasca) l’acqua toccherà i sensori che saranno presto installati. A quel punto è stato calcolato che basteranno due minuti al materiale franoso per arrivare in fondo alla Bondasca. Dei semafori posti nei diversi punti di accesso alla zona in pericolo fermeranno i veicoli all’esterno, mentre le persone già preallarmate avranno il tempo necessario a lasciare le case esposte al rischio.

Hanno collaborato alla realizzazione del progetto: l’Ufficio foreste e pericoli naturali (cantonale), l’Azienda forestale e lavori pubblici (comunale), rappresentanti del municipio e dei pompieri, l’ewz Bregaglia e le ditte Beffa Tognacca di Grono e Geopraevent di Zurigo.

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