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Pandemia, vattene via!

22 dicembre 2020 Nessun commento

Ultimo capitolo. Per il domani non esistono garanzie. Considerazioni di Silvia Rutigliano sulla covid-19.

In questo periodo di pandemia, grandi progetti subiscono netti cambi di programma. Porto solo due esempi. I Giochi olimpici previsti a Tokyo nell’estate del 2020 sono stati rinviati al ’21 (con un aumento di spesa calcolato in 2 miliardi e mezzo di franchi svizzeri). Il Forum economico mondiale (Wef) 2021 non si terrà in Svizzera (né a Davos né a Lucerna-Bürgenstock), bensì a Singapore, luogo ritenuto più sicuro dal comitato esecutivo.

Ascoltando notizie di questo genere, mi sono fermata a considerare che continuamente si fanno programmi e si preparano eventi: lo si fa a livello personale, a livello locale, nazionale e internazionale. Ma in questi mesi è un continuo rivedere, ridimensionare, modificare, rinviare, annullare e adattarsi all’ultimo momento, come succede, per fare un altro esempio, con le competizioni sportive. Vuol dire che non dobbiamo più fare progetti per il futuro? No di certo.

Considerazioni cristiane e non
Mi sono tornate in mente, a questo proposito, alcune affermazioni di Gesù, quando parla dell’atteggiamento verso il futuro. (Chi lo desidera, può leggere dall’Evangelo di Luca, al capitolo 12, i versetti da 13 a 34.)
Gesù si esprime contro l’accumulazione dei beni materiali. Racconta infatti una parabola, in cui un uomo, avendo avuto un gran bel raccolto, progetta di demolire i depositi che ha e di costruirne altri più grandi e poi godersela per gli anni successivi. Ma quell’uomo non fa i conti con la fugacità della vita e quella notte stessa muore. «Non è dall’abbondanza dei beni che uno possiede, che egli ha la sua vita», dichiara Gesù. E invita i suoi ascoltatori a non preoccuparsi, e non riferendosi a preoccupazioni futili, bensì a questioni vitali, come il mangiare e il vestire: «Non state in ansia!». Quindi, questo capisco io: che non c’è nulla che mi dia la garanzia per il domani, e quindi posso anche fare a meno di preoccuparmi. Essere capaci di non preoccuparsi è una gran cosa! Io non ci riesco mica tanto, lo confesso. Ma so che a questo voglio tendere, perché l’ansia è una brutta bestia. Inoltre, Gesù afferma che a tutto ciò di cui abbiamo bisogno provvede il Padre. E dice chiaramente: «Non fatevi tesori sulla terra, ma fatevi tesori in cielo. Perché dove è il vostro tesoro, lì sarà anche il vostro cuore». E quest’ultima affermazione la trovo molto saggia, una grande verità.

Molti progetti – grandiosi come i giochi olimpici o piccoli come una castagnata – sono saltati a causa della pandemia: vi abbiamo dovuto rinunciare per non contagiarci a vicenda, per non fare della covid-19 una seconda spagnola. E questo purtroppo continua ancora oggi. La situazione pandemica ci ricorda che non abbiamo potere sul futuro e che possiamo certo fare progetti, ma senza mai perdere di vista chi vogliamo essere veramente, a che cosa affidiamo la nostra vita e se possiamo pensare di non avere rimorsi o rimpianti quando arriverà la fine, anche se questa fine fosse oggi.

Alle considerazioni cristiane, che ho sopra esposto, aggiungo un pensiero laico, noto a molti: la poesia di Lorenzo de’ Medici, detto il Magnifico, scritta nel 1490 per le feste del carnevale, dal titolo Il trionfo di Bacco e Arianna. Trascrivo gli ultimi versi:

Mida vien drieto a costoro:
ciò che tocca, oro diventa.
E che giova aver tesoro,
s’altri poi non si contenta?
Che dolcezza vuoi che senta
chi ha sete tuttavia?
Chi vuole esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.

Ciascun apra ben gli orecchi,
di doman nessun si paschi,
oggi sìan, giovani e vecchi,
lieti ognun, femmine e maschi.
Ogni tristo pensier caschi:
facciam festa tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.

Donne e giovinetti amanti,
viva Bacco e viva Amore!
Ciascun suoni, balli e canti,
arda di dolcezza il core:
non fatica, non dolore!
Ciò ch’ha a esser, convien sia.
Chi vuole esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.

Graffito sulla facciata della casa che fu di Elda e Guido Simonett-Giovanoli a Bondo

(fine)

Leggi anche:
Capitolo primo. «È tutta una montatura!»
Capitolo secondo. Le istruzioni sono valide
Capitolo terzo. Si sta male davvero, ma ci sono anche lati positivi
Capitolo quarto. I numeri della pandemia
Capitolo quinto. Non è la prima e non sarà neanche l’ultima

Silvia Rutigliano

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