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Italiano lingua straniera?

3 maggio 2018

//comunicato stampa\\
Gli artigiani e i commercianti grigionitaliani contro l’iniziativa sulle lingue “straniere”.

Alla fine della scorsa settimana le sezioni Bregaglia e Valposchiavo dell’Unione grigionese delle arti e dei mestieri (UGAM) si sono rivolte al comitato cantonale dell’Associazione circa la posizione da prendere sull’iniziativa popolare «Per una sola lingua straniera nella scuola elementare» che sarà posta in votazione nel corso del prossimo autunno. L’iniziativa che intende abolire l’insegnamento dell’italiano e del romancio nelle scuole primarie di lingua tedesca e al contempo svantaggiare gli alunni grigionitaliani e romanci nello studio della lingua inglese è essenzialmente contraria ai valori di coesione e solidarietà che devono contraddistinguere il Cantone dei Grigioni nonché infondata dal punto di vista didattico-pedagogico come pure dal punto di vista degli interessi dell’economia.

Passate prese di posizione delle organizzazioni-mantello dell’economia per i Grigioni a riguardo del tema dell’insegnamento delle lingue suscitano il timore degli artigiani e dei commercianti grigionitaliani che l’Associazione possa ripetere il grossolano errore di valutazione commesso a riguardo dell’iniziativa popolare «No Billag». Il chiarissimo risultato del voto del 4 marzo – soprattutto nel Cantone dei Grigioni – dovrebbe spingere l’UGAM a non esporsi ulteriormente su argomenti che non sono condivisi dalla sua base. La partecipazione del direttore dell’UGAM Jürg Michael al comitato promotore dell’iniziativa acuisce inoltre il pericolo che prese di posizione personali vengano erroneamente interpretate dall’opinione pubblica come interventi a nome dell’intera Associazione.

Le precedenti prese di posizione delle organizzazioni-mantello dell’economia ignorano la particolare realtà trilingue dei Grigioni, trascurando il valore della mobilità interna al Cantone come pure il fatto che la mobilità intercantonale dovrebbe essere a favore di tutti, senza creare vantaggi o svantaggi per i giovani studenti dell’una o dell’altra comunità linguistica. Inoltre le sezioni Bregaglia e Valposchiavo sottolineano quattro ulteriori aspetti da non trascurare a riguardo di questa iniziativa:

a)   Non c’è alcuna prova di un generale sovraccarico degli alunni elementari a causa dello studio di due lingue “straniere”: questo è un sistema adottato quasi unanimemente da tutti i cantoni svizzeri e i diversi tentativi di modificarlo sono sinora falliti nel confronto con il voto degli elettori. L’accettazione dell’iniziativa non gioverebbe alla mobilità scolastica e professionale tra i cantoni, ma porrebbe il Cantone dei Grigioni in una posizione anomala rispetto al resto del Paese.

b)   Lo studio svolto nel giugno 2017 dall’Università di Zurigo sulle competenze raggiunte dagli alunni delle scuole secondarie dei Grigioni mostra chiaramente che lo studio di due lingue e l’inizio posticipato dello studio dell’inglese nella 5° classe elementare non costituiscono uno svantaggio: i risultati ottenuti, generalmente buoni, possono essere sovrapposti a quelli raggiunti in altri cantoni.

c)   L’importanza della lingua inglese nel mondo del lavoro dei Grigioni, come mostra uno studio della dr.ssa Barbla Etter (Università di Friburgo), è sopravvalutata: nel nostro Cantone l’italiano è utilizzato più frequentemente dell’inglese e anche il romancio mostra – nell’uso quotidiano – un valore più alto. L’italiano si mostra in particolare molto importante nei reparti dell’edilizia, del turismo e della ristorazione, fungendo anche da “lingua-ponte” con i dipendenti di lingua madre spagnola e portoghese.

d)   L’applicazione dell’iniziativa implicherebbe costi non indifferenti. Il messaggio del Governo mette infatti in luce che, per un’applicazione costituzionalmente conforme dell’iniziativa, la futura legge scolastica comporterebbe considerevoli oneri aggiuntivi a carico delle finanze cantonali e, soprattutto, comunali.

Per questi motivi e perché si vuole continuare a fare sì che il Cantone dei Grigioni sia una “piccola Svizzera” caratterizzata dai valori della coesione e dello scambio interno, le sezioni Bregaglia e Valposchiavo hanno invitato il comitato cantonale dell’Associazione a prendere tempestivamente una chiara posizione contro questa dannosa iniziativa popolare.

www.pgi.ch

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