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Votazioni del 28 febbraio

12 febbraio 2016 Nessun commento

//riceviamo e pubblichiamo\\
Esercitiamo il diritto di voto con responsabilità.
Votiamo NO all’iniziativa per l’attuazione.

Domenica 28 febbraio il popolo svizzero è nuovamente chiamato alle urne per depositare il proprio parere su quattro importanti oggetti posti in votazione dalle autorità federali. Trattasi di ben tre iniziative e di un referendum. Senza voler entrare nel merito di ogni singolo oggetto, intendo innanzitutto esprimere alcune considerazioni di carattere generale.

Sempre più, singoli gruppi di interesse, ma anche diversi partiti, utilizzano lo strumento dell’iniziativa per forzare delle decisioni a livello nazionale, andando volutamente a superare il filtro rappresentato dalle due camere del parlamento federale. Questo avviene per motivi di propaganda politica, ma anche per una sempre maggiore insofferenza nei confronti di un normale processo politico di approfondimento e condivisione della materia. L’iniziativa, da strumento garante della nostra democrazia, pensato soprattutto per dar voce alle minoranze, diventa così strumento di forzatura per le maggioranze non disposte a sottoporsi al normale processo di condivisione che da sempre caratterizza e qualifica il nostro Paese. Succede così che il popolo è chiamato a votare su oggetti non approfonditi e non chiari, addirittura parzialmente non applicabili, basati su slogan, messaggi a sfondo ideologico, interpretazioni parziali e tendenziose di dati e informazioni.

Vince perciò chi riesce a mobilizzare più votanti usando da una parte e dall’altra strumenti e mezzi di qualsiasi genere, leciti e meno leciti e coloro che si battono per un’applicazione coerente, equilibrata e sensata delle proposte incontrano sempre maggiori difficoltà. Le decisioni che ne derivano, spesso anche con uno scarto di pochi punti percentuali, devono quindi essere attuate sulla base del testo approvato, senza più avere la possibilità di essere adattate alla vera realtà federalista e pluralista del nostro Paese.

L’iniziativa per l’attuazione dell’UDC, in votazione il prossimo 28 febbraio, è una di queste, le cui conseguenze, in caso di approvazione, avranno dei risvolti molto più ampi di quanto prospettato dagli stessi promotori e sostenitori, indipendentemente dai contenuti della stessa iniziativa. L’iniziativa per l’attuazione attacca in modo frontale le strutture del nostro Paese, scardinando alcuni dei principi fondamentali della nostra democrazia diretta, principi che ne hanno fatto uno dei Paesi di maggior successo di tutto il mondo occidentale. Parliamoci chiaro, con l’iniziativa per l’attuazione il partito maggiore svizzero vuole che il popolo si sostituisca ai giudici inserendo nella Costituzione svizzera un lungo elenco di reati per i quali gli stranieri colpevoli di reato (vale anche per reati minori), dovranno essere espulsi dal nostro Paese, malgrado quanto richiesto sia già previsto in forma coerente ed efficace dai nuovi ordinamenti legislativi predisposti dal parlamento.
Ora, una Costituzione è la carta fondamentale di un Paese. Essa definisce la natura, la forma, la struttura, l’attività e le regole fondamentali di un’organizzazione. Risulta perciò assurdo che in un singolo ambito tematico essa contenga disposizioni dettagliate di carattere legislativo la cui applicazione non concede più alcuna possibilità di interpretazione. Emerge inoltre già oggi che il testo dell’iniziativa è formulato in modo impreciso e incompleto tanto da generare grande confusione riguardo alla sua applicazione presso gli stessi promotori, un vero e proprio pasticcio nel nome di un falso nazionalismo e di una maggiore sicurezza tutt’altro che dimostrata.

Stimati concittadini, fate uso del vostro diritto di voto e partecipate alla consultazione popolare del prossimo 28 febbraio. Siate critici e responsabili nei confronti delle proposte presentate. Nel dubbio difendete l’integrità della Costituzione federale, nonché i principi fondamentali della nostra democrazia e non lasciatevi abbagliare da slogan e argomentazioni superficiali.

Dite anche voi NO alla forzatura e alle ambizioni totalitariste espresse dall’UDC con l’iniziativa per l’attuazione. Il nostro Paese ve ne sarà grato.

Maurizio Michael, Castasegna

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