La costruzione dell’Albigna
//comunicato stampa\\
Una storia sociale. Giungono al termine le esposizioni dedicate ai sessant’anni della costruzione della diga dell’Albigna, vista con gli occhi dell’artista bernese Emil Zbinden e del fotografo Urs Beyeler, impreziosite dalle testimonianze di coloro che lavorarono alla costruzione dello sbarramento.
Interviste che sono state realizzate da Andrea Tognina e da Paola Beltrame, coinvolgendo tanto abitanti della Bregaglia che della Svizzera interna e della vicina Italia: anche per questo carattere transfrontaliero, la mostra ha meritato il sostegno di Pro Helvetia.
Una esposizione che ha incontrato attenzione da parte degli organi di informazione e una buona affluenza a livello di pubblico, tanto locale che turistico.
Diversi tra i visitatori hanno apportato opinioni e contributi anche personali in termini di ricordi e di memorie legate alla costruzione della diga, magari in relazione a qualche famigliare oggi scomparso.
A marcare questi ultimi giorni, vi sarà il giorno 16 ottobre alle ore 20, in luogo del classico finissage una conferenza di Andra Tognina e Florian Hitz, che si terrà alla Ciäsa Granda, avente come scopo proprio l’approfondimento di questi aspetti di storia sociale.
Andrea Tognina, coautore delle interviste insieme a Paola Beltrame, è storico e conoscitore delle vicende bregagliotte, mentre Florian Hitz è collaboratore dell’Istituto per la ricerca sulla cultura grigione.
La costruzione della diga dell’Albigna come un paradigma della trasformazione della montagna svizzera, della sua economia e della sua gente.
Un appuntamento con la storia, in una versione che, tuttavia, riguarda la vita di tutti noi.
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