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“Noi siamo un ponte”

18 marzo 2015

Andrea Compagnoni domenica scorsa era a Castasegna, per ringraziare i volontari bregagliotti che cooperano con la sua associazione. E ha colto l’occasione per caricare un po’ di merce con Antonio Cattaneo.

Anche se ha visto gli albori in Bregaglia, l’associazione che da 22 anni raccoglie oggetti, soldi e materiali di tutti i tipi per trasportarli a persone bisognose in altri paesi si chiama «Interventi Umanitari Val Poschiavo» (IUVP). Ma sono stati gli stessi bregagliotti – ha spiegato Andrea Compagnoni – a volere così, a motivo della distanza. La collaborazione non manca, anzi – ha precisato – i volontari bregagliotti sono numerosi e sempre pronti al bisogno.

Circa 25 persone hanno risposto all’invito ricevuto e si sono radunate nel pomeriggio dello scorso 15 marzo nella sala comunitaria di Castasegna, per un’assemblea informale. L’assemblea formale dell’associazione IUVP si è infatti svolta da poco a Poschiavo. Erano presenti i membri del Gruppo ecumenico di aiuto umanitario, i volontari e alcuni interessati.

Andrea Compagnoni ha ringraziato i volontari e le volontarie per l’importante lavoro che svolgono, chi nel caricare i materiali sui mezzi di trasporto, chi nel raccogliere gli indumenti, chi nell’organizzare campagne di solidarietà. Uno degli esempi riportati è stata la vendita delle arance, che ha fruttato, poiché svolta insieme all’Engadina, 6’000 franchi.

Antonio Cattaneo, vicepresidente dell’IUVP, ha ribadito che è importante donare oggetti in buono stato, perché coloro che li ricevono «sono persone, e non devi umiliarle». Perciò le volontarie, sia a Poschiavo sia in Bregaglia, controllano i capi di vestiario per evitare di inviare roba troppo malandata. Attualmente è in corso una raccolta, che terminerà venerdì 27 marzo.

La necessità del denaro, oltre alla merce, è stata spiegata da Compagnoni con l’espressione «noi siamo un ponte». Ciò significa che l’IUVP va a casa dei donatori a prendere la merce e la porta a chi ne ha bisogno, ma per fare questa azione ha anche bisogno di denaro, per pagare le spese. Queste vengono contenute al massimo, ma ci sono. Inoltre, quando si arriva a destinazione non si può pesare sui destinatari, e dunque anche se si viene ospitati in semplicità si lascia un’offerta.

Spesso chi cede vecchi mobili o altri oggetti è convinto di fare un gran regalo, ma purtroppo non sempre è così: a volte insieme a cose utili ci sono cose che proprio non vanno bene. Se questo non viene capito, l’associazione accetta tutto e poi smaltisce come può. E dovrebbe diventare la regola che chi si fa portare via le cose dia anche qualche soldo per le spese.

Tutta la roba raccolta viene accumulata in un magazzino di 1’000 metri quadri, che si trova a Campascio.

Andrea Compagnoni ha anche raccontato le grandi difficoltà che negli anni sono state incontrate alle dogane, con lunghe attese, una volta addirittura di una settimana! Ma con l’esperienza hanno trovato strategie di comportamento e ora le cose filano molto più lisce. In quei momenti essi si ripetevano «mola miga ‘l maz!» e resistevano.

I lavori da fare sono tanti e diversi. Spesso occorrono persone in forze e con tempo libero, per poter rispondere velocemente alle richieste di smontaggio mobili e caricamento sui camion. Nuovi volontari e volontarie sono dunque benvenuti.

Prima della riunione, Antonio Cattaneo ha caricato un furgone, con l’aiuto di volontari. Dopo la riunione, la Chiesa evangelica riformata di Bregaglia ha offerto una sostanziosa merenda presso il Garni Post.

Silvia Rutigliano

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