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Vita di Gran Consiglio

20 febbraio 2015

La sessione di febbraio del Parlamento retico nell’intervista a Maurizio Michael. La riprendiamo dall’ultimo numero del settimanale Il Grigione Italiano.

La caccia speciale continuerà

La sessione di febbraio del Gran Consiglio è stata indubbiamente caratterizzata dalla discussione sull’iniziativa contro la caccia speciale. Altri temi sono stati il carbone, la sicurezza e la trasparenza. Intervista al granconsigliere bregagliotto Maurizio Michael.

L’iniziativa per l’abolizione della caccia speciale era stata inoltrata nel 2013, accompagnata da più di 10’000 firme. Essa prevedeva piani di abbattimento annuali da realizzare integralmente durante la caccia ordinaria, la rinuncia a una regolazione degli effettivi di selvaggina nel quadro di una caccia speciale nei mesi di novembre e dicembre e il prolungamento di quattro giorni della caccia alta da concludere entro ottobre. Il Gran Consiglio, seguendo le indicazioni del Governo, si è espresso per la nullità dell’iniziativa.

Come si è svolto il dibattito, Maurizio Michael, e perché avete stabilito che l’iniziativa non era valida?

La discussione è stata molto ordinata e seria, e i toni abbastanza pacati. La maggioranza ha ritenuto che l’iniziativa non rispetti la legge superiore e quindi il Gran Consiglio ha deciso che non è valida. Gli argomenti presentati dal Governo hanno convinto, e in seduta il Consigliere di Stato Cavigelli è stato veramente molto abile e convincente.

Le firme raccolte, però, erano proprio tante.

Non è importante il numero delle firme. Il parlamento è un organismo legislativo e il suo compito è di valutare se un’iniziativa sia valida o no, tenendo conto delle basi giuridiche. Qualcuno si aspettava un controprogetto dal Governo, ma un controprogetto può essere elaborato soltanto in risposta a un’iniziativa valida. Insomma, anche se si tratta di una decisione impopolare, è responsabilità del Gran Consiglio valutare da un punto di vista giuridico se un’iniziativa è valida. Se passasse, sarebbe inapplicabile, perché ci sono le leggi federali che prevedono altre cose. E mi piace poter affermare che il sistema della caccia applicato nel nostro cantone viene ritenuto esemplare a livello alpino.

Adesso cosa accadrà?

La frazione dei cacciatori (che è un gruppo di interesse interpartitico, come ce ne sono altri, per esempio la stessa nostra deputazione grigionitaliana) ha presentato un incarico, che chiede al Governo una serie di adattamenti dell’attuale legge per andare incontro a dei problemi segnalati nell’iniziativa e per risolvere alcuni aspetti che sono condivisibili.

Da parte degli iniziativisti, invece, ci sarà il ricorso alle istanze superiori, quindi al Tribunale cantonale, e forse anche fino al Tribunale federale.

E, sempre pensando al futuro, nella sessione di aprile si presenterà una situazione simile, nella quale il Governo proporrà di dichiarare nulla l’iniziativa sulle lingue che vuole reintrodurre nelle scuole elementari del cantone l’insegnamento di una sola lingua “straniera”.

Avete ancora parlato delle scelte energetiche.

Abbiamo approvato il nuovo articolo costituzionale sulle centrali a carbone, che verrà messo in votazione popolare nei prossimi mesi. Trattandosi di una modifica della Costituzione cantonale, il testo va approvato dal popolo.

In Gran Consiglio si è anche discusso di sicurezza.

Abbiamo approvato la decisione di adesione a due concordati intercantonali, che coinvolgono diversi cantoni. Uno riguarda le manifestazioni sportive di valore nazionale, nelle quali ci possono essere problemi di ordine pubblico. Nel nostro cantone riguarda per il momento solo le partite di hockey a Davos. L’altro concordato riguarda le imprese private che svolgono servizi di sicurezza. È necessario che ci siano delle regole chiare e che sia garantita una competenza e la professionalità da parte delle imprese, che il personale sia ben formato e selezionato.

Se parliamo di sicurezza, alla gente vengono subito in mente i recenti ripetuti furti nelle nostre valli.

Su questo tema abbiamo discusso un’interpellanza, firmata da Mario Salis (St. Moritz). Oltre allo stesso Mario Salis sono intervenuti pure Alessandro Della Vedova e il sottoscritto. Io in particolare, facendo riferimento ai furti delle ultime settimane, ho parlato dell’impotenza delle vittime dei furti, come pure delle difficoltà nelle quali sono costrette a muoversi le forze dell’ordine. Ho inoltre fatto un appello affinché il cantone sostenga anche in futuro una collocazione decentrata degli uffici di polizia, rispettivamente una presenza in loco degli agenti.

Ha avuto una certa risonanza anche la questione della trasparenza del voto nelle vostre sedute, di cui si era già parlato tempo fa.

Tutto è partito da un incarico del Partito socialista, sfociato poi in un’ordinanza sul funzionamento del Gran Consiglio. Dal prossimo agosto, per ogni votazione, anche parziale, si potrà risalire al voto di ciascun parlamentare. Di per sé la cosa è giusta, però rimane il fatto che anche se uno ha la possibilità di risalire a ogni singolo voto (sì, no o astenuto), non sempre sarà possibile capirne il reale motivo. Il problema sta nella correttezza di chi userà poi questi dati. Chi vuole davvero capire cosa c’è dietro ogni voto dovrà documentarsi, per esempio leggendo i verbali delle sedute: lì si potranno eventualmente trovare elementi in questo senso.

Silvia Rutigliano

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