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Albigna, è tempo di manutenzione

28 ottobre 2013 Nessun commento

Nel 2014 partiranno i lavori di messa in sicurezza della diga. La notizia è apparsa sul giornale La Provincia di Sondrio.

Lavori di messa in sicurezza e manutenzione alla diga dell’Albigna. Depositata in questi giorni da parte della società Elektrizitätswerk der Stadt Zürich Ewz la domanda all’Ufficio dell’energia e dei trasporti dei Grigioni per i lavori di risanamento dell’invaso della Bregaglia svizzera. Secondo gli elaborati presentati, gli interventi riguarderanno il cunicolo di accesso alla camera valvole, lo scarico di fondo, nonché l’impermeabilizzazione delle fessure nella roccia ai piedi della diga, che necessitano di essere risanate per evitare infiltrazioni. La società ha annunciato che per svolgere i lavori di risanamento sarà necessario svuotare il lago.

I lavori non dovrebbero comunque essere imminenti. La domanda rimarrà depositata agli uffici di Coira fino al prossimo 12 novembre per la consultazione da parte del pubblico. Chi è toccato dal progetto e ha un interesse degno di protezione alla sua realizzazione, al suo impedimento o alla sua modifica ha diritto di presentare opposizione, con una breve motivazione. È inoltre legittimato a presentare opposizione chi vi è autorizzato a norma del diritto federale. Dopo quel passaggio l’ufficio si pronuncerà e arriverà il via libera ai lavori. Che, in ogni caso, non inizieranno prima del 2014.

La diga dell’Albigna non riguarda solamente gli svizzeri, anche se a differenza di quella della Val di Lei è completamente sul territorio della Confederazione. Nei decenni passati, infatti, in Valchiavenna si era creato un certo allarme per le condizioni dell’invaso costruito alla fine degli anni ’50, le cui acque defluiscono verso il fondovalle bregagliotto. Allarme poi rientrato negli anni seguenti. La diga dell’Albigna è una diga di tipo gravità, cioè convessa, realizzata tra il 1955 e il 1959, data di messa in funzione, in calcestruzzo. Il  volume dello sbarramento è di 926mila metri cubi per un’altezza di 115 metri e una lunghezza di 759 metri. Il lago retrostante non è enorme, ma nemmeno piccolissimo: lungo 2 km  ha un volume massimo, per la verità non raggiunto quasi mai, di 71 milioni di metri cubi d’acqua.

Recentemente anche un altro invaso oltreconfine è stato svuotato per operazioni di pulizia e manutenzione: quello della Valle di Lei. Lì, però, l’interesse italiano era maggiore, con quello che ne consegue in termini di accordi tra i due paesi e con la società privata che lo gestisce, visto che se lo sbarramento è proprietà elvetica mentre il lago retrostante è ancora sul suolo italiano.

La Provincia di Sondrio

Lavori di messa in sicurezza e manutenzione alla diga dell’Albigna. Depositata in questi giorni da parte della società Elektrizitätswerk der Stadt Zürich Ewz la domanda all’Ufficio dell’energia e dei trasporti dei Grigioni per i lavori di risanamento dell’invaso della Bregaglia svizzera. Secondo gli elaborati presentati gli interventi riguarderanno il cunicolo di accesso alla camera valvole, lo scarico di fondo, nonché l’impermeabilizzazione delle fessure nella roccia ai piedi della diga, che necessitano di essere risanate per evitare infiltrazioni. La società ha annunciato che per svolgere i lavori di risanamento sarà necessario svuotare il lago. I lavori non dovrebbero comunque essere imminenti. La domanda rimarrà depositata agli uffici di Coira fino al prossimo 12 novembre per la consultazione da parte del pubblico. Chi è toccato dal progetto  e ha un interesse degno di protezione alla sua realizzazione, al suo impedimento o alla sua modifica ha diritto di presentare opposizione, con una breve motivazione. È inoltre legittimato a presentare opposizione chi vi è autorizzato a norma del diritto federale. Dopo quel passaggio l’ufficio si pronuncerà e arriverà il via libera ai lavori. Che, in ogni caso, non inizieranno prima del 2014. La diga dell’Albigna non riguarda solamente gli svizzeri, anche se a differenza di quella della Val di Lei è completamente sul territorio della Confederazione. Nei decenni passati, infatti, in Valchiavenna si era creato un certo allarme per le condizioni dell’invaso costruito alla fine degli anni ’50, le cui acque defluiscono verso il fondovalle bregagliotto. Allarme poi rientrato negli anni seguenti. La diga dell’Albigna è una diga di tipo gravità, cioè convessa, realizzata tra il 1955 e il 1959, data di messa in funzione, in calcestruzzo. Il  volume dello sbarramento è di 926mila metri cubi per un’altezza di 115 metri e una lunghezza di 759 metri. Il lago retrostante non è enorme, ma nemmeno piccolissimo: lungo 2 km  ha un volume massimo, per la verità non raggiunto quasi mai, di 71 milioni di metri cubi d’acqua. Recentemente anche un altro invaso oltreconfine è stato svuotato per operazioni di pulizia e manutenzione: quello della Valle di Lei. Lì, però, l’interesse italiano era maggiore, con quello che ne consegue in termini di accordi tra i due paesi e con la società privata che lo gestisce, visto che se lo sbarramento è proprietà elvetica mentre il lago retrostante è ancora sul suolo italiano.

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