Dalla Sardegna in Val Bregaglia

Domenica 12 maggio alle ore 17.00 la Villa Garbald a Castasegna accoglie Marcello Fois. L’autore sardo racconterà le sue storie di una Sardegna dove non c’è il mare. Con Fois, l’incontro con uno scrittore firmato pgi@garbald porta in Val Bregaglia una delle voci più significative della narrativa italiana contemporanea.

Già in passato la collaborazione tra Pgi Bregaglia e Fondazione Garbald aveva permesso di portare a Castasegna autori svizzeri e italiani di portata internazionale. L’iniziativa di un incontro con uno scrittore, nata per riaffermare l’importanza dell’oralità nella promozione della lingua e della cultura italiana, coinvolge nuovamente un autore che oltre alla capacità di scrivere è dotato della magia di narrare. « Si sceglie di passare la vita raccontando storie perché si è cresciuti con qualcuno che te le ha raccontate » afferma Marcello Fois «Io sono cresciuto in una società dove raccontare e memorizzare era più importante di scrivere.»

Marcello Fois è nato a Nuoro nel 1960 e vive a Bologna da molti anni. Scrittore, sceneggiatore, autore teatrale e poeta, è considerato tra i massimi esponenti del noir italiano. I suoi libri sono stati tradotti in decine di lingue. Tra i titoli più recenti figurano per Einaudi Stirpe (2009) e Nel tempo di mezzo (2012), finalista al Premio Strega e al Premio Campiello. Si tratta dei due primi romanzi di una trilogia che racconta, con passione insieme epica e lirica, la saga della famiglia dei fabbri Chironi.

L’incontro con Marcello Fois risponde alla sfida di creare un ponte tra la Val Bregaglia e il variegato mondo delle regioni d’Italia. E di nuovo è la montagna a rappresentare il collante di un’affinità elettiva non certo palese. La Sardegna raccontata da Fois è la Barbagia, una Sardegna dove non c’è il mare, per parodiare il titolo di una sua opera. «(…) per chi è abituato a pensare alla Sardegna smeraldizzata, alla Sardegna come regione monostagionale, può sembrare una stranezza pensare alla montagna, al clima alpino, al freddo secco, alla neve… Eppure basta voltarsi dal mare alla terra e si possono vedere le montagne che si gettano nell’acqua. Dentro a quelle montagne abita la sostanza di un territorio molto folklorizzato, ma ancora sconosciuto nella sostanza.»

Insieme al paesaggio anche i personaggi di Fois, specchio del popolo dal quale proviene, ci appaiono facilmente riconoscibili: selvaggi, testardi, o “barrosi” per dirla in nuorese, tra l’orgoglioso e il delinquente. È difficile non condividere anche i destini di queste figure, segnate dalla maledizione di sempre andare e sempre tornare, una sorta di lacerazione propria all’insulare ma non meno alla nostra di terra di passaggio, di emigrazione.

Fois fa un uso della lingua – è stato scritto – insieme arcaica e modernissima. Ed è proprio nel suo riferirsi al dialetto che di nuovo lo troviamo vicino. «Per me – dice – l’italiano serve per comunicare, ma la mia lingua madre è il nuorese».

Ospite a Castasegna, Marcello Fois ci svela dunque una nuova Sardegna più vicina che mai, attraverso la sua scrittura e i suoi racconti, e riservando al pubblico un’ulteriore sorpresa sempre da quell’isola dove non c’è il mare… Ingresso libero, segue rinfresco.

Romana Walther