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Quasi 3’000 firme contro il nuovo Piano direttore per l’energia eolica

3 ottobre 2023

//comunicato stampa\\
Petizione Rivedere il Piano direttore con il coinvolgimento dei comuni.

Dopo che il Governo cantonale aveva messo i comuni e l’opinione pubblica grigionesi di fronte al nuovo Piano direttore cantonale per l’energia eolica, l’UDC è intervenuta in modo energico, tanto che il Governo ha dovuto fare marcia indietro e prorogare il periodo di consultazione fino alla fine di settembre 2023. L’UDC Grigione ha lanciato una petizione per rivedere il Piano direttore con il coinvolgimento dei comuni. Nel frattempo, 2’746 persone hanno firmato la petizione. Essa ha raccolto in quasi 5 mesi molte più firme rispetto a quelle che occorrono per un referendum e quasi altrettante di quelle necessarie per un’iniziativa!
Oggi l’UDC ha consegnato le firme al Consigliere di Stato Marcus Caduff con l’auspicio di rispettare la volontà popolare e di rivedere il Piano direttore per l’energia eolica consultando i comuni interessati.

Il 12 aprile 2023 il Governo del Cantone dei Grigioni ha pubblicato gli “Adeguamenti del Piano direttore energia cantonale” e ha designato 25 aree per parchi eolici. Senza aver consultato la popolazione e nemmeno aver informato i comuni interessati, sono previsti interventi notevoli con gravi conseguenze per la popolazione residenziale, il turismo, il commercio e l’industria. Per questi motivi il 9 giugno 2023, l’UDC Grigione ha chiesto pubblicamente al Governo grigionese di ritirare immediatamente il nuovo Piano direttore e di rivederlo completamente in stretta consultazione con le regioni e i comuni. A tal fine, ha lanciato una petizione sul sito www.svpwind.ch .

Oggi al palazzo del Governo i rappresentanti dell’UDC hanno consegnato al Consigliere di Stato Marcus Caduff le numerose firme, 2’746 per la precisione. La Consigliera nazionale Magdalena Martullo-Blocher ha sottolineato nel suo intervento: “Questo significa che la petizione è stata firmata da un numero di persone significativamente superiore a quello necessario per un referendum. In un periodo di tempo molto breve, la petizione ha quasi raggiunto la soglia che occorre per un’iniziativa. Il Governo grigionese dovrebbe considerare questo dato come un chiaro segnale e rivedere completamente il Piano direttore e in stretta consultazione con le regioni e i comuni”.

Il presidente del partito Roman Hug ha elencato cinque motivi per cui la versione proposta del Piano direttore è inaccettabile:

1. Mancata consultazione con i comuni
I piani di utilizzazione regionali dei comuni non vengono presi in considerazione. I comuni devono implementare il Piano direttore cantonale nel loro piano di utilizzazione, altrimenti sarà il Cantone a farlo (art. 15 e 23, LPTC). Anche i rispettivi permessi edilizi sono ora rilasciati dal Cantone. Le opposizioni a livello federale non saranno quasi più possibili. Ciò significa che la popolazione locale e i comuni vengono scavalcati.

2. Indebolimento dell’energia idroelettrica
Nel caso di progetti eolici e solari su larga scala, le entrate non alimentano il valore aggiunto locale come nel caso dell’energia idroelettrica. Nei Grigioni, sulla base dei canoni d’acqua, deve essere sostenuta soprattutto l’energia idroelettrica.

3. Deturpazione del paesaggio
I parchi eolici saranno costruiti vicino agli insediamenti, nelle principali località turistiche e soprattutto nelle valli! L’attrattività del paesaggio dei Grigioni è quindi in pericolo.

4 Il Cantone dei Grigioni forza i tempi
I Grigioni stanno adattando il loro Piano direttore prima ancora che le nuove ordinanze sull’eolico siano state approvate a Berna. Questa forma di sudditanza anticipata è sconcertante.

5 Rifiuto e rielaborazione insieme ai Comuni
Il Piano direttore elaborato con spirito centralistico deve essere rispedito al mittente e rielaborato insieme alle regioni e ai comuni.

Già nella scorsa sessione di giugno, l’UDC Grigione aveva presentato al Gran Consiglio due mozioni sul Piano direttore energia. Il presidente del gruppo Walter Grass afferma in merito: “Con le mozioni parlamentari, il gruppo UDC vuole garantire che il progetto torni al Governo e venga poi discusso in dettaglio in Parlamento. Inoltre, l’UDC vorrebbe ottenere una distanza minima vincolante di 1000 metri tra gli impianti eolici e gli edifici abitati”. Queste proposte saranno discusse nella prossima sessione del Gran Consiglio.

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