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Assemblea 2023 degli Amici del Centro Giacometti

16 agosto 2023

L’assemblea ordinaria 2023 degli Amici del Centro Giacometti ha avuto luogo martedì 8 agosto a Stampa. I numerosi soci presenti hanno approvato la relazione del comitato e il consuntivo 2022.

L’associazione conta attualmente 133 soci. L’assemblea ha preso atto dei progetti portati avanti dalla Fondazione Centro Giacometti. In particolare si è rallegrata di seguire i lavori di restauro del salone Piz Duan e di conoscere nei dettagli il progetto del Sentiero Giacometti, che verrà inaugurato per Pasqua 2024, e della relativa collaborazione con il Comune di Bregaglia.

Nel prossimo futuro gli Amici intendono riprendere le attività di mostra dell’opera di artisti contemporanei. L’associazione trova che non basti trasmettere delle emozioni e dei saperi legati alla storia dell’arte giacomettiana, ma che debba continuare ad attivarsi onde portare avanti una discussione critica del prezioso lascito intellettuale bregagliotto nell’ambito della contemporaneità. Ha dunque preparato il campo per far ripartire una serie di esposizioni di artisti che in un qualche modo si sono rifatti – o nei nostri giorni si rifanno – al lascito artistico dei Giacometti. Per impostare al meglio questo lavoro gli Amici cercheranno il contatto con l’associazione Biennale Bregaglia per capire quali possano essere le migliori modalità di collaborazione onde rafforzare il posizionamento della Bregaglia nel contesto del patrimonio artistico della valle.

L’assemblea degli Amici ha inoltre deciso di lanciare il progetto di acquisto e di ristrutturazione di parte della casa nativa di Augusto e Zaccaria Giacometti a Stampa devolvendo un primo contributo finanziario. Questo è un buon auspicio per la presentazione del progetto nell’ambito della tavola rotonda che si terrà il prossimo 11 settembre alle ore 10.00 presso la sede del Centro Giacometti a Stampa in presenza di Marco Solari, Jon Domenic Parolini, Fernando Giovanoli, Virginia Marano e Sabrina von Elten.

In coda all’assemblea, la professoressa Itala Vivan ha moderato una discussione con la neopromossa Virginia Marano e con Marco Giacometti impostata alla riscoperta di donne legate al percorso biografico di Alberto Giacometti. Mentre Marco Giacometti ha concentrato la sua presentazione sulla storia di Annetta Giacometti-Stampa in seguito alla scomparsa del marito Giovanni e della figlia Ottilia da un punto di vista familiare, Virginia Marano ha presentato l’opera di alcune scultrici ebree emigrate e attive nella New York del secondo dopoguerra in un’ottica artistica. Si tratta di donne che hanno introdotto il corpo femminile nello spazio scultoreo come per voler ricreare una nuova casa nell’esilio. Queste artiste, Ruth Vollmer, Louise Nevelson oppure Eva Hesse (addirittura diventata lei stessa parte di una sua opera) hanno tentato di superare il trauma dello sradicamento creando un nuovo ambiente attorno a sé e intrecciando rapporti e reti sociali ed artistiche – il nuovo argomento di diaspora ritracciato dalla Marano proprio nella sua tesi di dottorato presso l’Università di Zurigo.

È emersa un’interessante discussione sulla fragilità dell’essere umano, sui traumi che le persone devono a volte superare nel corso della vita. Una serata ricca di informazioni, impressioni e scambi che ben fanno sperare per una sempre più prospera attività del Centro Giacometti.

Marco Giacometti, presidente

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