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Un futuro senza vacanze sciistiche sotto Natale

28 dicembre 2022

Il costante aumento delle temperature sta compromettendo sempre di più il futuro delle stazioni sciistiche. Secondo uno studio dell’Università di Basilea, nei prossimi decenni non sarà più possibile sciare sotto Natale, neppure ricorrendo alla neve artificiale.

Per analizzare l’impatto del cambiamento climatico e le ripercussioni a lungo termine per le stazioni sciistiche, i ricercatori hanno preso come riferimento la destinazione turistica di Andermatt-Sedrun-Disentis, a cavallo tra Uri e Grigioni. I risultati dell’indagine sono stati poi recentemente pubblicati sulla rivista scientifica “International Journal of Biometeorology”.

Secondo lo studio, l’innevamento artificiale garantisce lo svolgimento di una stagione sciistica della durata di 100 giorni, almeno per quanto riguarda le località ad alta quota. Tuttavia, per i prossimi decenni i ricercatori stimano che anche gli impianti di risalita situati a più di 1’800 metri sopra il livello del mare avranno difficoltà ad essere operativi sotto Natale, dato che durante il periodo che precede le festività, spesso le temperature non sono sufficientemente basse per garantirne l’apertura.

“In questi casi, anche l’innevamento artificiale necessita di condizioni atmosferiche favorevoli”, ha dichiarato l’autrice dello studio Erika Hiltbrunner in un comunicato stampa diffuso oggi. I ricercatori sottolineano che la situazione potrebbe essere compensata solo in parte con l’utilizzo di innevatori all’avanguardia, dato che per generare neve artificiale l’aria deve essere sufficientemente fredda e non troppo umida.

Consumo di acqua sproporzionato
Secondo lo studio, il consumo di acqua necessario per poter innevare artificialmente la stazione di Andermatt-Sedrun-Disentis aumenterà all’incirca dell’80% entro la fine del secolo, utilizzando più o meno 540 milioni di litri d’acqua sull’arco di un’intera stagione sciistica. Oggi, i litri d’acqua necessari sono già 300 milioni.

Per i ricercatori, le riserve idriche del lago Oberalp (GR) utilizzate per creare neve artificiale dureranno di questo passo solo fino alla metà del secolo. Tuttavia, secondo lo studio, dato che le riserve idriche dello specchio d’acqua vengono utilizzate anche per generare elettricità, è probabile che in futuro si verificheranno dei conflitti tra coloro che vorranno continuare ad impiegare l’acqua a scopo turistico e coloro che si batteranno per la produzione di energia.

Un’evidente conseguenza dell’elevato utilizzo di neve tecnica sarà inoltre l’aumento dei costi che ruotano attorno agli impianti di risalita. “A un certo punto, le persone con un reddito medio non potranno più permettersi le vacanze invernali”, conclude Hiltbrunner.

Fonte: ats

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