In montagna un caldo da primato

Temperature da record in 6 stazioni su 25 della Svizzera italiana. Le spiegazioni del meteorologo Luca Nisi: “Non sappiamo ancora se dipende dal cambiamento climatico”.

Il nuovo anno è iniziato con un caldo anomalo in montagna. Dopo che a mezzanotte l’isoterma di 0° in Svizzera si era situato a quota 3’764 metri con una minima di 7,1° agli oltre 2’100 del Matro, in alcune località, la giornata di oggi, sabato, ha fatto segnare anche alcuni record per il mese di gennaio e per la stagione invernale. A rilevarlo è MeteoSvizzera, che in un tweet ha pubblicato alcune temperature registrate durante questa prima giornata del 2022.

Spicca Poschiavo, dove la colonnina di mercurio ha toccato i 19,2 °C: un primato per il mese di gennaio (il record precedente era di 17,9 °C). Temperature fuori norma anche a Cimetta, dove sono stati registrati 16,6 °C (un record per la stagione invernale), a San Bernardino (13 °C, per trovare un dato simile bisogna risalire al 1968) e sul Monte Generoso dove con 14,3 °C è stato registrato il primato per il mese di gennaio (quello precedente era di 13,1 °C).

“In 6 stazioni su 25 della Svizzera italiana sono stati superati i record dall’inizio delle misurazioni in queste località. In due casi si tratta addirittura di record stagionali (inverno)”, osserva Luca Nisi. “La causa è un anticiclone di origine subtropicale con una massa d’aria molte mite che ristagna sulle nostre regioni già da qualche giorno”, spiega il meteorologo.

Si tratta però di una situazione che non è destinata a durare. “Questa era la giornata con la massa d’aria più calda. Da domani le temperature dovrebbero scendere un po’, e nei prossimi giorni al nord delle Alpi dovrebbe nevicare. Al sud, però, per chi aspetta la neve non c’è ancora niente in vista”, fa sapere l’esperto di MeteoSvizzera.

Difficile, però, dire se questo fenomeno è direttamente collegato al riscaldamento globale. “Per attribuire queste temperature al cambiamento climatico avremmo bisogno di più dati per dimostrare un aumento della frequenza di questi picchi di caldo in inverno”, risponde il meteorologo.

Fonte: Rsi