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Le fusioni fanno bene alle finanze

27 settembre 2018

Le analisi dei conti annuali dei Comuni grigionesi mostrano che negli ultimi anni i bilanci pubblici hanno vissuto uno sviluppo molto positivo. È quanto evidenzia il Governo retico in un rapporto sulle strutture comunali presentato al Gran Consiglio.

Le aggregazioni avvenute hanno contribuito alla buona situazione finanziaria.

Oltre ad affermazioni di natura statistica, il rapporto dedica ampio spazio al “Fusions-Check”, lo strumento di verifica delle aggregazioni elaborato dalla Scuola universitaria per la tecnica e l’economia (UTE) di Coira. Si tratta di una serie di indicatori con i quali, tramite metodi scientifici, può essere misurata l’efficacia delle aggregazioni avvenute contrapponendo complessivamente 29 indicatori in un momento precedente e in un momento successivo alla fusione.

I risultati emersi da tale verifica sono decisamente positivi, ha comunicato il Governo in una nota: “i comuni grigionesi si presentano complessivamente in una condizione finanziaria eccellente”. Il tasso di consenso per quanto riguarda le aggregazioni avvenute è sì calato leggermente, tuttavia una netta maggioranza dei votanti sarebbe nuovamente favorevole a un’aggregazione, aggiunge la nota. Dando uno sguardo ai moltiplicatori comunali d’imposta, inoltre, si nota che anche questi, in seguito a un’aggregazione, nella maggior parte dei casi diminuiscono.

In 18 anni, rileva il rapporto, il numero dei Comuni politici nei Grigioni si è dimezzato: se nel 2001 ne esistevano ancora 212, da gennaio 2019 ve ne saranno 106. Questo calo è stato accompagnato anche da una netta riduzione del numero di Comuni patriziali (da 130 nel 2000 a 67) e delle collaborazioni intercomunali, dimezzate da 400 a 200.

Fonte: ats

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