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Iniziativa sulle lingue straniere

10 maggio 2017 Nessun commento

//riceviamo e pubblichiamo\\
La lingua del pane e la lingua del mondo. L’elettore grigionese deciderà a breve quante lingue dovranno essere insegnate nella scuola elementare.

Il Tribunale federale ha convalidato l’iniziativa sulle lingue straniere, la quale prevede che gli alunni della scuola primaria dovranno d’ora in poi imparare una sola lingua straniera. Per gli studenti delle vallate italofone e romanciofone del Cantone dei Grigioni questo fatto rappresenterebbe un problema serio.

Per i territori grigionesi di lingua tedesca la questione è molto semplice: oltre alla propria madrelingua tedesca, gli alunni della scuola primaria, in futuro, sarebbero tenuti a imparare unicamente l’inglese. Per loro tutto bene dunque. Nelle aree neolatine del Cantone dei Grigioni la questione sarebbe invece ben più complicata. Il tedesco è infatti anche qui, quasi ovunque, la lingua del pane e senza una sua ottima conoscenza gli studenti provenienti da queste regioni sarebbero fortemente penalizzati, tanto nella fase di formazione professionale, quanto in quella lavorativa. Il tedesco è dunque per forza di cose la prima lingua straniera in queste vallate. Ma in un mondo globalizzato è essenziale sapere presto e bene anche l’inglese; senza inglese non vi è infatti possibilità di allacciare conoscenze e amicizie a livello internazionale, di partecipare ai programmi di mobilità studentesca, o di cogliere le opportunità di un mondo del lavoro globale. Nel nostro Cantone non c’è scelta tra tedesco e inglese: entrambe le lingue sono essenziali.

“Ma cosa sono tutti questi schiamazzi?”, si potrebbe essere portati a pensare. Le lezioni dell’inglese su base volontaria ai bambini di origine neolatina non sarebbero vietate. Forse non lo sarebbero, ma chi si occupa di istruzione e formazione, e conosce i meccanismi di finanziamento del nostro sistema scolastico, sa che l’attuazione dell’iniziativa sulle lingue staniere equivarrebbe, di fatto, all’abolizione dell’insegnamento dell’inglese nelle scuole elementari di queste aree, e questa non sarebbe affatto una buona cosa.

In sostanza, il nocciolo che sta alla base dell’iniziativa sulle lingue straniere gira attorno alla domanda se ai nostri figli sia oppurtuno insegnare una seconda lingua straniera. Come padre e professionista attivo a livello internazionale non esito nell’affermare: “certamente!”. Se i nostri bambini di lingua madre italiana e romancia già oggi sono in grado di confrontarsi con due lingue straniere nelle scuole elementari, è lecito ritenere che anche quelli di lingua tedesca siano in grado di farlo (i nostri figli non sono certamente più dotati dei loro coetanei di lingua tedesca…).

Per gli scolari di madrelingua italiana e retoromancia l’accettazione da parte del Popolo dell’iniziativa sulle lingue straniere equivarrebbe, di fatto, alla rinuncia delle lezioni d’inglese nei primi anni di scuola. Uno svantaggio che molti di loro non sarebbero più in grado compensare. Il tedesco è la lingua del pane, l’inglese la lingua del mondo: i Grigioni hanno bisogno di entrambe le lingue, e questo in tutte le parti del Cantone. L’ultima parola spetta ora al Popolo.

Alessandro Della Vedova

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