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Migranti nelle Alpi, nuovi montanari?

8 maggio 2017 1 commento

Tavola rotonda pubblica a Maloja, venerdì 12 maggio. La serata è organizzata nel quadro di un convegno internazionale ospitato nel Centro di formazione e vacanze Salecina.

L’immigrazione straniera è una risorsa per le Alpi e le Alpi possono essere una risorsa per gli immigrati? Quali politiche possono aiutare i rifugiati a diventare «nuovi montanari»? Le differenze culturali tra residenti e nuovi arrivati si possono mediare, in nome di uno sviluppo montano socialmente sostenibile?

Florian. «Licht der Hoffnung / Light of Hope», Lavonne Bosman, 2016

Per tre giorni, dal 12 al 14 maggio 2017, si incontreranno a Salecina studiosi, ricercatori, operatori di cooperative sociali e giornalisti, provenienti da Austria, Italia e Svizzera e accomunati dal desiderio di trovare delle risposte a queste domande, con l’obiettivo di progettare insieme possibili e concreti interventi.

Tra gli enti coinvolti ci sono: Bundesanstalt für Bergbauernfragen (Vienna), Dislivelli (Torino), Haute Ecole de Travail Social (Valais), Institut für Kulturforschung Graubünden (Chur), Università di Berna, EURAC Research (Bozen), Fondation pour le développement durable des régions de montagne (Sion), Università di Torino e diversi altri, tra cui alcune cooperative sociali e associazioni attive sul versante dell’accoglienza e dell’inclusione sociale dei migranti nelle Alpi.

Sudan. «Licht der Hoffnung / Light of Hope», Lavonne Bosman, 2016

Nell’ambito del convegno è stata organizzata una serata pubblica dal titolo «L’immigrazione straniera nelle Alpi: una sfida per lo sviluppo» che si terrà venerdì 12 maggio, alle ore 21, presso la sala multiuso di Maloja.

Interverranno alla serata:
- Anna Giacometti, Sindaco di Bregaglia;
- Don Giusto Della Valle, Parroco di Rebbio (Como), vincitore del premio Alpi Aperte e del premio Reset-Diritti Umani;
- Elisio Macamo, Direttore del Centro Studi Africani di Basilea.
Modera l’incontro Andrea Tognina, Fondazione Salecina.
Introduce la serata Andrea Membretti, Università di Pavia.

In apertura di serata saranno proiettate alcune immagini tratte dalla mostra fotografica Light of Hope (luce della speranza) di Lavonne Bosman, dedicata all’accoglienza dei rifugiati a Medergen, nei Grigioni.

Sono invitati a partecipare la cittadinanza, le associazioni locali, gli amministratori pubblici e tutti gli interessati. L’incontro si terrà in italiano e tedesco.

Layla. «Licht der Hoffnung / Light of Hope», Lavonne Bosman, 2016

Attualmente c'è un commento

  1. Davide Fogliada scrive:

    Tema molto interessante e sensato. Anni fa mi era venuto in mente che i migranti potrebbero conoscere al meglio i modi, tradizioni e le usanze elvetiche anche tramite il CAS (Club Alpino Svizzero) aiutando nelle capanne di tutto il paese.
    Work for food, accomodation and integration :-)

    Davide Fogliada

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