Home

Strategia energetica 2.0

3 maggio 2017 15 commenti

//riceviamo e pubblichiamo\\
La strategia del Consiglio Federale. Il prossimo 21 maggio siamo chiamati alle urne per votare la legge federale sull’energia.

Un testo di legge a prima vista invitante, ma che in realtà sarebbe devastante! Molte intenzioni a cui mira la legge sono nobili e vanno seguite in ogni caso, ma il percorso del pacchetto completo è inaccettabile. I motivi e gli argomenti sono più di uno e quindi li menzionerò a più riprese. Proseguiamo oggi con il trucco dei politici.

Decisione frettolosa

Dopo la catastrofe di Fukushima nel 2011, il Consiglio federale ha deciso in fretta e furia di abbandonare al più presto le centrali atomiche. Una decisione poco ponderata e in particolare presa senza pensare a come compensare quella corrente elettrica. Il prossimo 21 maggio si voterà un testo di legge che dice: Volete accettare la legge federale del 30 settembre 2016 sull’energia (LEne)? In realtà si chiede al popolo unicamente se siamo d’accordo di voler raggiungere vari obiettivi come per esempio il dimezzamento del consumo di energia (fino a raggiungere le cifre degli inizi degli anni ’60!) o l’ampliamento dell’apparato di incentivazione per energie rinnovabili. Obiettivi nobili, ma purtroppo legati ad un pacchetto completo inaccettabile.

La verità è un’altra

In realtà, in caso di accettazione alle urne, il Consiglio Federale avrebbe poi praticamente “carta bianca” per decidere al riguardo ai vari campi. Infatti, dopo aver accettato questi obiettivi piuttosto ambiziosi (anzi, direi “estremi”) il Governo potrebbe e dovrebbe decidere su come raggiungerli. Il risultato sarebbe un’economia energetica pianificata a suon di misure forzate. Il settore economico per funzionare bene e potersi sviluppare ha bisogno esattamente del contrario: libertà di manovra e di decisione. Solo un paese con un’economia forte e possibilmente libera sarà un paese che prospera e dunque anche la popolazione ne approfitta.

Cosa intende raggiungere il Consiglio federale?

Innanzitutto si desidera sostituire l’energia “fossile” (olio da riscaldamento, benzina e diesel) con energia elettrica. Anche questa di per sé un’intenzione nobile e valida se introdotta man mano, lasciando il tempo necessario al settore della ricerca in modo da rendere il tutto anche economicamente sostenibile. Il problema è che allo stesso tempo saremo costretti pure a ridurre del 46% il consumo di energia elettrica entro il 2035. Come si pensa di quasi DIMEZZARE il consumo di energia elettrica ed allo stesso tempo sostituire tutti gli impianti di riscaldamento a olio con impianti elettrici e poi sognare anche che tutte le automobili e gli autocarri possano muoversi con motori elettrici anziché bruciare combustibili fossili? Si capisce da sé che non può funzionare se non a suon di miliardi! Per esempio nel 2015 (fonte Weltwoche) l’energia solare è stata incentivata tramite il RIC (rimunerazione a copertura dei costi per l’immissione in rete di energia elettrica) con 131.8 mio per la produzione di energia elettrica per un valore di 14.9 mio. Dunque gli incentivi sono quasi dieci volte più alti del valore del prodotto stesso! E nemmeno così questa energia è risultata concorrenziale.

I costi

Il Consiglio federale, in occasione delle prime conferenze stampa a riguardo del giro di boa energetico ha comunicato che il progetto costerà 200 miliardi entro il 2050. Detto che le multinazionali e dunque tutte le grosse industrie non saranno toccate da queste spese, i costi verranno supportati dai singoli cittadini e dalle piccole e medie imprese (che ovviamente trasferiranno questi costi sui prodotti che noi acquistiamo). Dunque sarà la popolazione a dover pagare questi 200 miliardi. Facciamo un piccolo calcolo: La Svizzera conta 8.3 milioni di abitanti. Per raggiungere la fine del 2050 mancano 33 anni. 200 miliardi suddivisi in 33 anni (= 6.06 mia), suddivisi a sua volta sugli 8.3 mio di abitanti risultano ca. 730.- CHF a persona. I cittadini con un reddito molto basso godranno di un’esenzione di questi costi, in modo analogo al rimborso dei premi di cassa malati. Quindi a pagare il conto rimarrà solo il ceto medio e dunque i costi per persona raggiungeranno verosimilmente gli 800.- CHF. Per una famiglia con due bambini significa una maggiore spesa di CHF 3200.- ogni anno fino al 2050! Come vedete le cifre che trovate sui volantini e sui manifesti non sono inventate.

Il voto

La sensazione attuale è che molti cittadini credono che il 21 maggio si voterà per l’abbandono definitivo dell’energia nucleare. In verità si voterà per proibire la costruzione di nuove, moderne e possibilmente più sicure centrali atomiche in Svizzera, acquistando poi l’energia nucleare proveniente dagli impianti francesi, che si trovano a ridosso del confine elvetico e sui quali non abbiamo la minima possibilità di controllo della sicurezza!

Vi invito dunque a inserire un deciso NO sulla scheda di voto del prossimo 21 maggio.

Gian Luca Giovanoli

Attualmente ci sono 15 commenti

  1. Davide Fogliada scrive:

    Buon giorno a tutti

    Argomentazioni, teorie e provocazioni interessanti. Tematica complicata.
    Pro e contro sia da una che dall’altra parte. Sicuramente ci sono anche interessi personali e di grandi ditte in gioco.

    Mi ha sorpreso di leggere la presa di posizione di “Swiss Small Hydro”, pensando alla centrale in costruzione a Promontogno, che consiglia di votare per il no:
    https://swissmallhydro.ch/de/swiss-small-hydro-lehnt-die-energiestrategie-2050-ab/

    Personalmente in questo mondo globalizzato sono dell’idea che dal punto di vista pratico energetico impianti eolici e solari devono essere realizzati dove l’energia può essere sfruttata al massimo. Ciò significa costruire investendo all’estero per la Svizzera. A mio avviso nel nostro Paese ricco d’acqua e grossi dislivelli dovremo sempre ancora puntare sull’idroelettrico e creare più centrali con impianti ad accumulazione.
    Già nel 2011 all’HTW di Coira trattai questo tema concludendo con un progetto radicale chiamato appunto «Seenlandschaft Graubünden»: https://www.suedostschweiz.ch/zeitung/das-undenkbare-zu-ende-gedacht-und-sichtbar-gemacht

    Dal punto di vista generale su come ridurre il consumo generale di energia in Svizzera ci sono tante altre varianti e strumenti. Qui però si inizia a filosofare, come dice Fabio Maurizio. In ogni caso ognuno di noi può dare una mano nel suo piccolo, consumando e soprattutto sprecando meno.

    Saluti Davide Fogliada

  2. Thomas Zimmermann scrive:

    La faccenda è complessa e difficile farsi un opinione specialmente per la maggior parte della popolazione che di regola è consumatrice delle Energie in discussione ma informata superficialmente sulla loro produzione e trasporto e spartizione.
    Personalmente o la senzazione che l`esito della votazione venga estremamente sopravalutato, si a la senzazione che se votiamo di si avremo energia garantita se votiamo di no resteremo senza, due estremi che sappiamo tutti che non si avverranno in questo modo.
    Una Cosa antipatica in questi pacchetti che ci vengono sottoposti a votazione sono le famose scritte trà le righe, difficili da interpretare e valorizzare e capire la loro funzione in un futuro, trovarsi di colpo confrontati con regole, obblighi, restrizioni dettate dallo stato è cosa molto antipatica, non nego la senzazione che questo pachetto sia concepito in questo modo.
    e il conto ci verrà poi presentato in un futuro con la dichiarazione ” l`avete votato voi diversi anni fà ” ora bisogna metterlo in funzione.
    A mio parere una cosa che distorge e annebbia il problema energetico é il fatto che in futuro scorreranno fiumi di sussidi per aggevolare, sostenere, incentivare tecnologie di ogni genere,chiaro che sono parecchi a mettersi in posizione avanzata per poi ussufruire di questi flussi.
    Non dimentichiamo cosa stà causando questo sistema specialmente applicato in Germania,
    a messo in ginochio le nostre forze idriche con futuro assai dubbioso. Non provochiamo un finanziamento tramite ente pubblico di tecnologie di fantasia che non saranno mai renditizie nè degne di soprvivenza.
    Le Energie prime vanno regolate e controllate dallo stato questo è necessario per garantire una spartizione e aprovigionamento regolare e sicuro, una totale liberazione finirebbe in un disastro che metterebbe a repentaglio la civilizzazione umana.
    Non è compito dello stato a interferire direttamente sulla produzione, commercio e ricerca di tecnologie energetiche quello é compito dell`libero mercato, e istituti di ricerca e studio, sara piu`difficile a raggiungere resultati e obiettivi e non tutti cè la faranno ma il prodotto che nè uscirà sarà efficace e duraturo.
    Cosa votare lo deve stabilire ognuno per conto suo, io consiglio un NO per il semplice motivo delle scritte trà le righe, pero`non bisogn illudersi in futuro le ennergie e tutto quello che gli attacheranno adosso lo pagheremo salato molto salato.

    Thomas Zimmermann Roticcio

  3. Giacometti Giuliano scrive:

    Attualmente riscontriamo ancora dei conflitti tra i tre seguenti obiettivi della politica energetica: sicurezza dell’approvvigionamento, la giustizia sociale e la sostenibilità ambientale. Domande sul futuro delle reti e il loro controllo e di come si può accumulare l’energia rimangono da schiarire.
    Penso alla frequenza di 50 Hertz con la sinusoide pulita, come pure se dovesse mancare l’energia continua 24 su 24 ore delle centrali atomiche. La Svizzera dispone allo stato attuale e nel confronto internazionale, di una produzione di energia elettrica con bassa emissione di CO2. Si consideri che il consumo di olio combustibile negli ultimi anni è stato ridotto grazie all’ energia elettrica.
    La situazione è paradossale. Una promozione massiccia di costose energie solari ed eoliche, non permette più di eseguire investimenti nel settore idro malgrado tali impianti siano a bassa emissione di CO2. Questo perché non rende più dal lato economico. Le energie solari ed eoliche sono sovvenzionate, mentre quella idroelettrica deve pagare tasse per l’acqua e per le concessioni dei canoni idrici.
    Sostengo le misure per l’energia pulita e l’uso con risparmio delle risorse, ma non per sovvenzionare inefficienti sistemi e divieti tecnologici esistenti, oltremodo creanti più burocrazia con obblighi nel risanare gli immobili ecc.
    Maggior pressione per costruire sistemi per l’energia solare e a vento, potrebbe portare a una massiccia distruzione di aree naturali e ricreative come al consumo di materie prime. A scuola abbiamo imparato che la Svizzera è un paese povero di risorse. Come si può propagare «Switzerland first»? Come scrive Marco crea nuovi problemi e non solo economici.
    In Germania hanno già speso centinaia di miliardi nelle nuove energie. Il risultato è che la percentuale ( vento e sole) copre ora solo il 3% del consumo totale di energia primaria. Il voler rinunciare all’energia atomica, viene compensato dalle centrali a carbone, a gas ed a olio. Il tutto importato dall’estero. Non sempre si ha sole e vento ed in inverno i giorni sono corti.
    Nessuno si oppone al progresso, ma dire che sia facile, rinunciare al 40-60% dell’energia nucleare e l’importazione di olio è molto rischioso.
    I progressi tecnologici vissuti nella comunicazione e l’informatica, non sono pretendibili nella stessa forma nelle tecnologie del rinnovabile. La fisica fissa i limiti. Pannelli solari e batterie esistono già da lungo tempo. Il loro sviluppo è stato piccolissimo.
    Per me votate quello che volete. Io voto di no.
    Solo i più stupidi vitelli scelgono il proprio macellaio da soli. Se Stefano non apprezza il ben essere non capisco cosa egli voglia. Luca non scrive che la realtà.
    Saluti Giuliano Giacometti

    • Maurizio Fabio scrive:

      3% da vento e sole (come energia primaria) possono dare l’impressione che sono pochi anche se è giusto…

      Io preferisco scrivere che in Germania producono quasi 25% dell’energia elettrica solo con vento, sole e biomassa…

      https://www.destatis.de/DE/ZahlenFakten/Wirtschaftsbereiche/Energie/Erzeugung/Tabellen/Bruttostromerzeugung.html

      Saluti Fabio

    • stefano scrive:

      Se il benessere vuol dire lasciare delle scorie nucleari ai miei figli preferisco pagare un po’ di più in bolletta sinceramente… Poi il PS dice che sarà poco e l’Udc che ci manderà in rovina… Di solito la verità sta nel mezzo… Io non so ancora bene cosa voterò, ma ripeto che non mi piacciono le argomentazioni faziose siano esse a destra o a sinistra…

      • Giacometti Giuliano scrive:

        Abbiamo ora 450 centrali nucleari in tutto il mondo. https://www.kernenergie.de/kernenergie/themen/kernkraftwerke/kernkraftwerke-weltweit.php Le scorie ci sono già. Si tratta di trovare alternative valevoli mantenendo il buon essere attuale senza mandare nessuno in rovina e non con giocattoli sovvenzionati. Bruciando fossili non può essere la soluzione. Esiste pure il rischio che un meteorite cada dal cielo o che il muro Albigna si spacca. I tuoi figli Stefano sono pure in pericolo volando o in macchina etc. Chi ha vita rischia di morire ogni momento. Per trovare la soluzione giusta bisogna esagerare a destra e a sinistra. I politici riferiscono solo opinioni incolte e ne capiscono in materia molto poco. Su questo ti do ragione.
        Saluti Giuliano

  4. Maurizio Fabio scrive:

    Inoltre nel libretto rosso che ho ricevuto io: pagina 17, articolo 3 punto 2 c’è scritto che entro il 2035 il consumo d’elettricità deve essere diminuito del 13% non 46%.

    Fabio Maurizio

    • Gian Luca scrive:

      Dato che si pensa di sostituire le energie fossili con quelle elttriche, anche il risparmio di energia elettrica andrà a scapito dell’energia in generale. Nel libretto rosso che menzioni, sempre alla pagina 17 all’articolo 3 capoverso 1, si parla di diminuzione di consumo energetico pro persona del 43% (partendo da una base del consumo energetico dell’anno 2000 (!), quindi 17 anni fa (tu avevi appena terminato la scuola elementare). Credo di poter dire di certo che a confronto di oggi, questo risparmio energetico (elettricità o altro che sia) sarà verosimilmente ben oltre il 46% che ho menzionato nel mio articolo!!!
      Gian Luca

  5. Maurizio Fabio scrive:

    Caro Gian Luca
    Penso su certi argomenti si potrebbe discutere all’infinito ma qualche punto vorrei ancora precisare:
    - Immagino che lo sai anche tu che il sistema RIC (o KEV in tedesco) concesso per le installazioni solari annunciate alcuni anni fa (sovvenzioni molto attrattive per i kWh prodotti che hai descritto in questo articolo) non viene più attuato, sia se si vota sì che se si vota no. Nuove installazioni solari ricevono al momento un contributo dai 20 ai 30% per i costi d’installazione e zero per la produzione dal RIC. Chiaro che in Bregaglia con il prezzo della corrente di circa 10 centesimi il kWh economicamente non fa senso. (Ho già fatto anch’io un calcolo per un tetto a Casaccia). Ma i prezzi che abbiamo noi non rappresentano per niente l’intera Svizzera. Nella regione Nord del cantone (Coria e dintorni) ci sono molti nuovi progetti per l’installazione di impianti fotovoltaici finanziati da privati e ditte private. Questi lo fanno perché a lungo termine conviene anche economicamente (senza sovvenzioni continue) e non perché si divertono a buttare i propri soldi nel Reno (come fai sembrare dicendo che questa energia è tutt’altro che concorrenziale). Un privato non sarebbe disposto altrimenti ad investire per una un sistema di produzione deficitario.
    ewz sostiene inoltre già da anni (già prima di Fukushima) le energie rinnovabili in particolar modo anche la solare.

    - Non bisogna neanche parlare solo sempre di energia fotovoltaica ed eolica: Con impianti geotermici, solari termici, pompe che sfruttano il calore dall’aria, legna con riscaldamento centrale e/o buoni sistemi d’isolamento termico diverse famiglie, anche in Bregaglia, hanno già potuto dimostrare che è possibile dimezzare (o anche più) il consumo di energia per il riscaldamento senza perdere qualità di vita e risparmiando addirittura dopo alcuni anni d’ammortamento.

    - alla fine scrivi: “acquistando poi l’energia nucleare proveniente dagli impianti francesi, che si trovano a ridosso del confine elvetico e sui quali non abbiamo la minima possibilità di controllo della sicurezza!” per il caso si dovesse votare di sì. Ma se si vota di no di questa energia estera che dovremmo importare sarebbe addirittura di più, finché non abbiamo la nuova centrale nucleare. Non penso che in pochi anni la nuova centrale nucleare sarebbe già costruita ed in funzione. Anzi penso che una nuova centrale atomica è difficilmente realizzabile, più per motivi politici che tecnici. La tua frase vale quindi principalmente se si vota no!

    - Nell’articolo affermi con due semplici divisioni e moltiplicazioni che i calcoli dei nostri esperti a Berna sono sbagliati!?! Hai già fatto un calcolo simile per i miliardi per una nuova centrale nucleare in 10 o 20 anni e pensato se conviene l’investimento dal punto di vista economico?

    Buona notte e saluti
    Maurizio Fabio

    • stefano scrive:

      Una centrale nucleare ha dei costi economici e sociali che non sono neanche quantificabili, ma questo sembra non interessi molto all’UDC… Semplice ignoranza o conflitto d’interessi? Comunque che un paese solido ed innovativo come il nostro debba puntare sul nucleare è veramente assurdo… E per chiudere una piccola provocazione. Se non dovesse passare la legge sull’energia è previsto qualche incentivo per l’idroelettrico? A me non risulta…

      • Marco Giacometti scrive:

        appunto, Stefano: chi lo paga l’incentivo, nel caso l’niziativa passasse?
        Ti propongo di leggere l’articolo di Giorgio W. Müller nella NZZ di oggi “Für eine echte Energiewende ohne Subventionitis”
        https://www.nzz.ch/meinung/zum-neuen-energiegesetz-fuer-eine-echte-energiewende-ohne-subventionitis-ld.1290944
        La nuova legge non risolve i problemi, ma crea nuovi approfittatori!
        Io voterò no a questa iniziativa.

        Marco Giacometti

        • stefano scrive:

          Al di là di votare o meno a favore della legge (che ha certamente i suoi punti deboli) non è piacevole vedere come certi partiti cerchino di influenzare il voto con argomentazioni faziose… Io credo che Gian Luca sia certamente in buona fede, ma non sono così sicuro che a muovere i vertici del suo partito sia il benessere della popolazione…

          • Gian Luca scrive:

            Caro Stefano,
            mi chiedo in che posizione ti trovi per asserire con certezza che le argomentazioni dei contrari (non c’è solo l’UDC) siano faziose mentre chi sostiene il SÌ di certo dice la verità.
            Anch’io tengo all’ambiente e proprio per questo dico NO a questa iniziativa.
            Dedurre che l’UDC e il sottoscritto sostengono le centrali atomiche è un problema tuo; io in ogni caso non l’ho mai detto, anzi ne farei volentieri a meno. Come si può essere convinti che in un prossimo futuro, grazie alla ricerca e alla capacità innovativa, si potrà produrre energia pulita con impianti solari o eolici, potrebbe anche essere che si riesca a risolvere il problema delle scorie radioattive. Ma se decidiamo oggi di puntare unicamente su determinate tecnologie, eliminando a priori altre, non lo sapremo mai. Io ho fiducia nella ricerca e nelle capacità, specialmente di noi Svizzeri. Al medesimo tempo credo che non sia corretto dare priorità solo a un settore, trascurando (idroelettrico) o dando addirittura il colpo di grazia (nucleare) a altre.
            Togliamo gli incentivi a TUTTE le forme di produzione di energia e mettiamo un dazio all’energia importata nei periodi di sufficiente produzione indigena e poi vediamo cosa fa senso e cosa no.
            Gian Luca

          • stefano scrive:

            Caro Gian Luca

            Che non ci siano alternative immediate all’energia nucleare è un argomento che ricorre spesso nella dialettica dell’UDC (e anche nei tuoi articoli perdonami)… Secondo me non è così e credo (ripeto credo) che dietro a questo argomento ci siano anche interessi che vanno aldilà del presunto benessere del cittadino… Io non sto facendo propaganda per il sì e non voglio neanche litigare con te, ma era una provocazione che mi sono sentito in dovere di fare :-)

Commenta questo articolo








otto × 6 =

Notizie in tempo reale

Avvisi

Offera di lavoro

Avviso

Pedagogista curativo.

Medicina del traffico al CSB

CSB

Esami periodici per persone anziane.

Assemblea dell’associazione formazioneBregaglia

fb1

Venerdì, 3 maggio 2024, presso il Centro puntoBregaglia, a Vicosoprano. Ore 20.00.

Assemblea generale dell’Hockey Bregaglia

Hockey_Bregaglia

Sabato 4 maggio 2024 ore 17.00, Ristorante Stüa Granda a Soglio.

Conferenza ed escursione

Migrazione

Sabto 11 e domenica 12 maggio.

Commenti recenti

Satira di Bregaglia

La vignetta del giorno

8oas81

Per sorridere un po’.