Due serate speciali
//comunicato stampa\\
Incontro sugli architetti piuraschi il 24 aprile. Degustazione delle primizie primaverili il 25.
Come da programma, nella serata di lunedì 24 aprile presso l’aula magna delle scuole di Prosto, si è svolta la presentazione delle nuove scoperte fatte in Polonia dal prof. Stanislaw Klosowski sui migranti piuraschi dei secoli XVI e XVII che hanno lasciato tracce importanti nelle costruzioni di case e chiese.
Presente all’incontro un nutrito gruppo di storici ed appassionati anche svizzeri, con il sindaco di Piuro Omar Iacomella in prima fila.
La serata è stata particolarmente intensa e solo grazie alla bravura dell’interprete dott. Karolina Hulek di Resovia, si è potuto seguire ed apprezzare la grande mole di informazioni e aggiornamenti che il prof. Stanislaw Klosowski ha via via presentato.
Il presidente dell’Associazione italo-svizzera per gli scavi di Piuro, Gianni Lisignoli, ha portato il saluto di benvenuto ed ha ringraziato a nome della comunità di Piuro il prof. Stanislaw Klosowski per l’appassionata dedizione alla ricerca storica interessante gli architetti di Piuro in Polonia.
Il prof. Guglielmo Scaramellini ha presentato la pubblicazione degli atti del convegno «Artisti italiani nelle terre sud-est della Repubblica Polacca nell’epoca moderna» tenuto nel 2016 nel castello di Łańcut. Riconoscendo agli storici curatori del lavoro un grande merito per aver concluso questo lavoro in un tempo decisamente rapido e fatto veramente bene. Ricordando che è un lavoro voluto dalle istituzioni italiane e polacche che hanno condiviso e sostenuto l’iniziativa.
La pubblicazione contiene le 16 relazioni tenute nei due giorni di convegno al castello di Łańcut tutte riguardanti artisti e architetti italiani che hanno operato in Polonia secoli XVI e XVII.
Le relazioni sono tradotte dal polacco in italiano o dall’italiano al polacco e di particolare interesse per il nostro territorio abbiamo la corposa relazione del prof. Stanislaw Klosowski su Antonio Pelacini, e le relazioni seguenti: prof. Guido Scaramellini (Centro Studi Storici Valchiavennaschi), «Piuro e le origini di Antonio Pelacini»; prof. Laura Facchin (Università degli studi di Verona), «La dinastia dei Rovio tra gli stati della penisola italiana e la Polonia»; prof. Guglielmo Scaramellini (Università degli studi di Milano), «Fenomeni migratori, mobilità professionale e dinamiche confessionali nel e dal Contado di Chiavenna durante l’Età moderna».
Il prof. Stanislaw Klososki ha snocciolato con dovizia di particolari dati archivistici e presentato foto dei monumenti, chiese e città, inerenti lo stato di avanzamento degli studi fatti finora sui nostri artisti e architetti migrati da Piuro in Polonia.
In particolare si è soffermato su Giovanni Malinverne, che aveva sposato una donna polacca, da cui aveva avuto tre figlie: Regina, Maddalena e Maria. Il Malinverne è noto per aver costruito una grande chiesa nell’attuale Bielorussia che purtroppo non viene restaurata a causa di tensioni politiche perché considerata appartenente alla cultura polacca. Malinverne aveva delle particolarità nel suo stile di progettazione.
Un esempio di questo suo stile era che costruiva delle torri attorno alle chiese, e questo lo si riscontra in diverse costruzioni non ancora accertate come sue. Diversi particolari costruttivi purtroppo non sono giunti fino a noi perché distrutti dai nazisti e dai russi, nel periodo della seconda guerra mondiale o più tardi.
Le altre novità presentate riguardano Pietro e Mattia Trapolini, le cui origini di Piuro sono quasi certe e lo diventeranno non appena il prof. Stanislaw Klososki avrà accesso agli archivi storici dell’Ucraina o Bielorussia. Dai dati finora trovati negli archivi si evince che Pietro Trapolini sia morto giovane ed avesse lasciato debiti per le sue costruzioni. Molti sono infatti i documenti che attestano le richieste di pagamenti arretrati e da Pietro non onorati.
Mattia Trapolini era più conosciuto nell’architettura polacca. Aveva, come Pietro, due figli, entrambi hanno ottenuto la cittadinanza e hanno frequentato buone università, divenendo sacerdoti.
In particolare a loro viene attribuita l’urbanizzazione di Nowy Wiśnicz, città ad est di Cracovia. Grazie agli incarichi ricevuti dalla potente famiglia del Conte Stanislaw Lubomirski in Nowy Wiśnicz progettarono e costruirono chiese, palazzi e case, e anche le mura di difesa della città. Essendo molto ricco, il Conte fece costruire addirittura altre tredici città e molti tra palazzi e chiese e quasi certamente si troveranno altre tracce di opere realizzate dai Trapolini e da altri architetti italiani.
Il Conte Stanislaw Lubomirski è ricordato in Polonia come un eroe nazionale per aver fermato i turchi che volevano occupare l’intera nazione. Questa battaglia combattuta e vinta dal Conte Lubomirski dai polacchi è equiparata alla battaglia di Lepanto.
La serata è stata registrata dalla TV Polacca TVN che presenterà la storia di Antonio Pelacini in una trasmissione a lui dedicata partendo dalla sua terra natale.
Martedi 25 aprile, la nostra locandiera Mina e le sue Dame si sono fatte apprezzare alla Godenda di Belfòrt con una cena caratterizzata dalle primizie orticole raccolte in particolare all’hortus conclusus e con prodotti DECO di Piuro.
Le strutture da poco restaurate nell’ambito del progetto interreg «Cooperazione e convivenza in Val Bregaglia» hanno assicurato uno scenario di accoglienza alla serata che poteva tranquillamente essere uno scenario visto nel 1600 dal Pelacini.
La serata si è svolta con successo di partecipanti, ma soprattutto con grande gradimento espresso dalle persone presenti che hanno assaporato pietanze uniche servite dalle dame in costume.
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