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Difendiamo l’energia idroelettrica

22 dicembre 2016 Nessun commento

//riceviamo e pubblichiamo\\
La votazione dello scorso novembre è un primo passo nella giusta direzione. Pubblichiamo l’invito di Gianluca Giovanoli, Vicosoprano.

La scorsa settimana, in occasione dell’assemblea comunale, il Municipio ha proposto di prolungare di un anno i contratti per il costo dell’energia elettrica per i cittadini del comune di Bregaglia.

Le trattative tra il Municipio e ewz per un nuovo contratto a lunga scadenza non hanno dato risultati soddisfacenti e quindi si è proposto di prolungare di un anno il contratto attuale con la speranza di poter proporre un nuovo contratto entro l’autunno prossimo. Una soluzione di emergenza dunque.

Come mai ewz è diventato un antagonista così duro? Come mai anche i canoni d’acqua non sono più garantiti negli anni? Il problema è la politica energetica nazionale!

Dopo le vicende di Fukushima, il Consiglio Federale ha preso delle decisioni frettolose e poco ponderate. I Verdi e gli ecologisti hanno trovato terreno fertile ed ottenuto grandi risultati. Fortunatamente c’è il popolo, che valuta in modo più ponderato e spesso e volentieri è capace di prendere le decisioni più giuste per il bene di tutta la nazione. Il primo risultato si è appunto visto lo scorso 27 novembre.

Ora, per correggere completamente il falso-tiro, sarà necessario poter discutere e poi votare a riguardo della giusta strategia energetica da intraprendere. Siccome la frettolosa Legge sull’energia (LEne) decisa dal Consiglio Federale è stata sostenuta, il 30 settembre scorso, da una maggioranza in Parlamento, per chiedere il parere del popolo è necessario un referendum che deve raggiungere le 60’000 firme in soli 3 mesi di tempo. Un comitato apartitico, al quale partecipa come unico partito l’UDC, con il sostegno di varie associazioni quali per esempio i contadini svizzeri, ha lanciato questo Referendum che scadrà ad inizio gennaio.

Questa LEne che dovrebbe entrare in vigore il 1.1.2018 prevede, come l’iniziativa appena bocciata, l’abbandono del nucleare. Oggi l’energia nucleare copre quasi il 40% del nostro fabbisogno. La LEne intende sostituire questa fetta con energia rinnovabile. Per principio si potrebbe anche sostenere un passaggio dal nucleare al rinnovabile, tanto più che proprio noi in montagna usufruiamo delle premesse per la produzione di energia idroelettrica, secondo me una delle più interessanti fonti di “rinnovabile”. Purtroppo questa nuova legge non tiene abbastanza conto di questa situazione e questo mi disturba.

Il programma intende incentivare progetti pilota, di dimostrazione e i cosiddetti progetti faro nell’ambito energetico. Ci saranno sostegni finanziari per l’introduzione sul mercato di nuove forme di energia. La strategia definisce da subito un aumento del supplemento di rete di 1,5cts/kWh (dunque dagli attuali 0,8 cts a 2,3 cts) e la regolamentazione del consumo proprio (ci diranno cosa possiamo fare e cosa non è più permesso fare). Questi 2,3 cts verranno indirizzati in gran parte come “incentivazione sul conto energia” a favore di varie fonti rinnovabili. Entro il 2020 si prospetta una riduzione del consumo energetico pro capite del 16% a confronto dell’anno 2000 ed entro il 2035 addirittura del 43%!

Le speranze sono quelle di aumentare la produzione di energia rinnovabile dagli attuali 2’800 GWh fino a quasi 4’400 GWh nel 2020 per poi raggiungere gli 11’400GWh nel 2035, incrementando in particolare l’eolico (mulini a vento), gli impianti che bruciano il legno, quelli a biogas, il solare e la geotermia, lasciando solo le briciole alla produzione idroelettrica! Perlomeno questo è quanto si estrae dalle grafiche pubblicate dall’ufficio federale per l’energia. Il progetto intende forzare l’intervento di miglioramento sugli edifici (isolare), ottimizzare lo standard delle apparecchiature, limitare la mobilità e intervenire sul settore dell’industria.

Queste nuove regole obbligheranno ognuno di noi ad adattare il proprio comportamento. Inoltre porterà ad un cospicuo aumento delle spese per l’energia. Vari studi hanno calcolato che le spese supplementari previste per ogni singola economia domestica saranno di 3’200.- CHF. Chi di noi può permetterselo? Inoltre questa legge porterà al raddoppio del costo dell’olio di riscaldamento e ad un aumento del costo della benzina di ben 26 cts al litro (oggi paghiamo 1.49, domani 1.75?)!

Tutto questo a favore di impianti di produzione di energia alternativa, ma, a mio parere, tenendo troppo poco conto degli impianti idroelettrici per quanto riguarda i sostegni finanziari e dunque ne faremo le spese proprio noi nei Grigioni ed i restanti cantoni alpini.

Se desideriamo che aziende come ewz o Repower possano rimanere concorrenziali anche in futuro, dobbiamo partecipare a far correggere questa Legge.

Partecipate per una transizione energetica senza fretta ed in modo ponderato e firmate il referendum contro l’iniziativa sull’energia. I moduli possono essere richiesti presso le sezioni UDC locali oppure scaricati dal sito: www.legge-energia-no.ch.

Forse poi anche per il Municipio risulterà più facile stipulare un contratto a riguardo del costo dell’energia per i suoi cittadini e le sue piccole e medie imprese…

Gian Luca Giovanoli

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