Allegra, il romancio e l’italiano devono vivere!

//riceviamo e pubblichiamo\\
Pubblichiamo la traduzione italiana del postulato a favore delle nostre lingue minoritarie cantonali inoltrato giovedì scorso dalla Consigliera nazionale Silva Semadeni.

Il Consiglio federale viene invitato, a distanza di vent’anni dall’ancoramento dell’articolo sulle lingue nella Costituzione (oggi art. 70, nel 1996 art. 116), ad illustrare in un rapporto quali sono i risultati effettivi della promozione delle lingue minoritarie, considerando anche l’attività di promozione di Cantoni, comuni e associazioni linguistico-culturali. Il rapporto conterrà un bilancio sulla situazione attuale reale di romancio e italiano nel loro tradizionale territorio di diffusione e in Svizzera e proporrà misure per migliorare gli strumenti di promozione.

Motivazione

In base all’articolo 70 della Costituzione federale la Confederazione sostiene i provvedimenti dei Cantoni dei Grigioni e del Ticino volti a conservare e promuovere le lingue romancia e italiana. La Legge sulle lingue (LLing) è entrata in vigore nel 2007. In base alla LLing la Confederazione verifica regolarmente l’adeguatezza e l’efficacia delle misure. Un bilancio complessivo sull’effetto delle misure e quindi sull’attuale reale situazione delle lingue minoritarie però manca.

Malgrado gli sforzi per il mantenimento delle nostre lingue minoritarie il romancio e l’italiano stanno tuttora sotto pressione. Fatto sta che al di fuori del suo territorio tradizionale l’italiano svolge tuttora un ruolo marginale. Fatto sta che il romancio continua a perdere terreno, in particolare di fronte alle fusioni di comuni oltre i confini linguistici o alla difficoltosa accettanza del rumantsch grischun. Voci autorevoli della Rumantschìa chiedono insistentemente rimedi per salvare il romancio, minacciato nella sua esistenza.  Fatto sta pure che lo sviluppo demografico delle valli alpine,  l’urbanizzazione e la globalizzazione sottopongono le lingue minoritarie a una pressione crescente.

Considerati questi sviluppi, c’è da chiedersi se l’impegno della Confederazione, come pure di Cantoni e comuni e delle associazioni linguistiche, sia tuttora adeguato alla situazione e come si possa migliorare per raggiungere gli scopi e i princìpi formulati nella Legge sulle lingue.

Il quadrilinguismo svizzero resta un valore che va promosso e salvaguardato, come vuole la Costituzione.