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Florin Clemente Lozza. Le mie memorie

8 maggio 2015

//comunicato stampa\\
Presentazione del libro Florin Clemente Lozza. Le mie memorie di Sandro Bianconi e Francesca Nussio.

Martedì 12 maggio alle ore 20 si terrà presso il Palazzo Castelmur, a Coltura, la presentazione del libro Florin Clemente Lozza. Le mie memorie edito da Franco Cesati e curato da Sandro Bianconi, illustre italianista, recentemente nominato accademico della Crusca e dalla storica Francesca Nussio, che si è di recente dedicata in maniera molto intensa al tema dell’emigrazione e dell’immigrazione nel Cantone dei Grigioni.

Un evento che raddoppierà il 13 maggio alle ore 18 presso il Comune di Bivio, presso l’Hotel Solaria. L’incursione a Bivio è tanto più importante in quanto rinsalda sia i legami del paese con la Bregaglia sia quelli con la cultura italofona. Curiosamente, infatti, nonostante Florin fosse originario di Marmorera, scelse di scrivere il proprio diario proprio in italiano.

La pubblicazione, realizzata per iniziativa dell’Archivio storico della Bregaglia con il sostegno del Comune di Bregaglia e dell’Istituto per la ricerca sulla cultura Grigione, comprende la pubblicazione integrale del diario di Florin Clemente Lozza, uno dei tanti pasticceri grigioni emigrati in cerca di fortuna, un saggio di Sandro Bianconi (di natura sociolinguistica) e un inquadramento storico di Francesca Nussio. A corredare i due contributi principali una prefazione di Clà Riatsch, docente di letteratura retoromancia alle Università di Zurigo e Friborgo e una postfazione di Linard Candreia, autore della biografia di Florin.

La scelta del Palazzo Castelmur non è affatto casuale, anzi è per così dire altamente simbolica. Non solo infatti il Palazzo è la sede dell’Archivio storico e della mostra permanente sull’emigrazione dei pasticceri grigioni, ma è anche stato concepito e realizzato per celebrare i successi e la ricchezza di un emigrato di successo, il Barone di Castelmur. Florin rappresenta in una certa misura l’anti Castelmur perché la sua vicenda non è altrettanto costellata di successi economici e di scalate sociali. Le Memorie annotano i molti tentativi andati a vuoto di crearsi una vita e una fortuna altrove, gli alloggi miseri, le condizioni umili, le difficoltà nel trovare lavoro, un’odissea terminata soltanto con il rientro al paese natio. Si nota in Florin, soprattutto agli inizi, una grande determinazione nel descrivere in modo costante le cronache della sua vita altrove, delle difficoltà, degli incontri, dei successi e degli insuccessi incontrati.

Con il passare degli anni, anche dopo il rientro nei Grigioni, la diaristica occupò un posto importante nella sua vita, tanto che, se pure in maniera sporadica e più discontinua, Lozza continuò fino alla fine della propria vita ad annotare alcuni avvenimenti che lo riguardavano.

A Coltura e Bivio ci sarà la possibilità, in una parola, di ripercorrere le vicende di generazioni di emigrati, attraverso la lente disillusa ma realista di Florin, lontano dai fasti delle ricchezze e delle fortune toccate ad altri emigrati, ma capace di commuovere e di far riflettere anche oggi, a distanza di quasi cento anni dalla sua morte.

Il Diario possiede anche una storia interessante dal punto di vista della conservazione fisica, dal momento che fu proprio il figlio di Florin, Duri Lozza, già sacerdote, a consegnarlo, dopo averne parlato con Candreia, nelle mani di Gian Andrea Walther nel 2010 perché lo conservasse.

Durante le serate a Coltura e a Bivio saranno presenti Sandro Bianconi, Francesca Nussio, Nando Iseppi, Marius Risi, direttore dell’Istituto per la ricerca sulla cultura grigione (solo a Bivio) e Gian Andrea Walther, responsabile dell’Archivio storico della Bregaglia.

Alla presentazione in Bregaglia seguirà un piccolo rinfresco presso la pensione Val d’Arca, mentre a quella a Bivio farà seguito un aperitivo all’Hotel Solaria.

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