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Salute e bellezza, piante della Val Bregaglia

16 marzo 2015

Anemone bianca o Anemolo dei boschi – Anemone nemorosa L. – Famiglia Ranuncolaceae. Così piccolo ma così importante!

Se volete sapere se sta arrivando la primavera andate a cercare questo Anemone, in piena fioritura, che forma dei magnifici tappeti fioriti nei boschi umidi.

Così piccolo ma così importante!
Questo fiore rientra, infatti, nella rete di osservazione fenologica di MeteoSvizzera, operativa dal 1951, che studia le fasi di sviluppo e di crescita di alcune piante nel loro ciclo annuale. Si osservano e si registrano le date dell’inizio delle cosiddette fasi fenologiche come lo spiegamento delle foglie, la fioritura, la maturazione dei frutti, la colorazione e la caduta delle foglie.
Questa rete comprende 160 stazioni in cui si osservano 26 diverse specie di piante per descriverne lo sviluppo vegetativo. Le informazioni ottenute hanno moltissime applicazioni. Consentono ad esempio di identificare le conseguenze del cambiamento climatico sulla vegetazione e le osservazioni alimentano inoltre i modelli numerici per la previsione dell’inizio delle fioriture e della concentrazione dei pollini.
www.meteosvizzera.admin.ch

Il fiore del vento
Cresce spontaneo nei boschi freschi e umidi ed è raro nelle vallate interne delle Alpi.
A fine inverno, inizio primavera, quando la neve inizia a scomparire, ecco apparire sui prati questo fiore del vento, dal significato greco del suo nome, per le sue fragili corolle che si agitano al più piccolo soffio di vento. Anche al tramonto e quando piove, questo Anemone è bellissimo da vedere, i suoi fiori, infatti, s’inclinano verso terra e i petali esterni si avvicinano sino a formare una specie di cupola che protegge gli stami e i pistilli, preziosi per propagare la specie.
Moltissime sono le leggende legate all’Anemone bianca, che parlano di Ninfe e di Dei e naturalmente d’amore. Per questo, nel linguaggio dei fiori simboleggia l’abbandono.

Uso medicinale e alimentare
È una pianta da considerarsi pericolosa, che non si usa più in erboristeria, perché contiene anemolo, un principio vescicante e che provoca arrossamento a contatto con la pelle.
Veniva utilizzata,  contro la “Tigna” una forma di micosi cutanea. Si preparavano dei cataplasmi con una manciata di piante fresche in fiore, schiacciate grossolanamente con qualche goccia di olio di timo e di oliva in parti uguali. Si metteva il preparato fra due tele e si appoggiava sulla parte da trattare, rinnovandolo mattina e sera.
S’impiega ancora come rimedio omeopatico in caso di depressione, disturbi del sonno, otite, problemi gastrici e cistite.

È sconsigliato qualsiasi uso alimentare, per il suo contenuto di sostanze tossiche. Al contatto può provocare irritazioni cutanee con vescicole molto dolorose. È velenoso anche per il bestiame, che non lo mangia, perché la pianta è amarissima. L’estratto di questa pianta era impiegato per avvelenare la punta delle frecce.

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Avvertenze
Le informazioni contenute nelle schede sono solo indicative e non devono sostituirsi alla diagnosi e alle prescrizioni del medico curante. Informate sempre il vostro medico di tutti i farmaci e gli integratori di cui fate uso e non prendete iniziative senza consultarlo. Acquistate le piante medicinali in farmacia o in erboristeria.
Fate sempre molta attenzione alla raccolta, all’utilizzo e, soprattutto, al riconoscimento delle piante spontanee: non raccogliete specie d’incerta classificazione e seguite le indicazioni di una persona esperta. Attenzione alle piante tossiche, velenose o persino mortali.
Si declina ogni responsabilità per eventuali problemi o danni risultanti dalla messa in pratica delle indicazioni contenute in queste schede o derivati dal consumo di prodotti alimentari e fitoterapici preparati; trasformati e/o conservati con metodi casalinghi.

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