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Votazione popolare dell’8 marzo 2015

26 febbraio 2015

//riceviamo e pubblichiamo\\
Tassa sull’energia: non così. La presa di posizione della consigliera nazionale Silva Semadeni.

Sarebbe saggio tassare l’energia non rinnovabile – come vuole oggi il Partito verde liberale (PVL) attraverso la sua iniziativa popolare. Con l’aumento del prezzo dell’energia non rinnovabile si facilita l’uscita dal nucleare, si favoriscono le energie pulite, si promuove il risparmio e l’efficienza energetica – si rafforza cioè la strategia decisa dal Parlamento dopo Fukushima. E di fronte ai cambiamenti climatici è particolarmente urgente oggigiorno limitare il consumo di petrolio, gas e carbone con le loro dannose emissioni di CO2. Ne sanno qualcosa gli abitanti dell’arco alpino, che ne risentono in modo particolare attraverso l’aumento dei pericoli naturali, l’innalzamento del limite d’innevamento, lo scioglimento dei ghiacciai e del ghiaccio perenne. L’attuale e il passato sperpero di risorse preziose peserà gravemente sulle generazioni future.

Dagli anni ’70 del secolo scorso si discute su questa grande sfida della nostra società e abbiamo già votato nel 2000 e nel 2001 su iniziative simili. E questo perché il prezzo basso dell’energia non rinnovabile non tiene conto dei costi ambientali che provoca e vanifica gli sforzi per contenere lo sperpero di energia. Da qualche anno a oggi inoltre il basso prezzo dell’energia fossile compromette addirittura la redditività delle nostre centrali idroelettriche.

L’idea di fondo del progetto del PVL è ben comprensibile. Purtroppo però vuole compensare l’introduzione della tassa sull’energia con la soppressione dell’ IVA. Così l’iniziativa risulta inaccettabile. Non possiamo far dipendere l’ammontare dell’imposta sull’energia dai proventi dell’IVA, ossia dalla principale fonte di introiti della Confederazione, che alimenta anche le assicurazioni sociali e il traffico pubblico. In caso di accettazione dell’iniziativa l’imposta sull’energia dovrebbe essere molto elevata: Gli introiti dell’IVA ammontano a 22 miliardi di franchi annui! Come giustificare dal punto di vista energetico tasse tanto alte, che per di più dovrebbero continuamente aumentare se le economie domestiche e le imprese consumassero meno energia sporca? Le tasse sull’energia non rinnovabile crescerebbero a dismisura. Abrogare l’IVA per sostituirla con una tassa sull’energia è quindi una manovra troppo rischiosa.

Pian piano comunque le cose maturano. Diversi paesi hanno già introdotto sistemi di incentivazione basati sul consumo di CO2 e di elettricità. Anche la Confederazione ha preso importanti misure, come la Strategia energetica 2050 e la legge sul CO2. La nostra ministra delle finanze Eveline Widmer-Schlumpf presenterà fra poco il progetto del Consiglio federale per un sistema di incentivazione nell’ambito della Strategia energia 2050. Si tratterà di un progetto moderato ed attuabile, che non aumenterà il peso fiscale delle economie domestiche e delle imprese. La proposta del PVL, problematica e sproporzionata, invece non si può approvare.

Silva Semadeni

Satira di Bregaglia

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8oas81

Per sorridere un po’.