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Vita di Gran Consiglio

19 dicembre 2014

La sessione di dicembre del Parlamento retico nell’intervista a Maurizio Michael. La riprendiamo dall’ultimo numero del settimanale Il Grigione Italiano.

Sviluppo economico e programmazione

In una sessione caratterizzata dall’assenza di un Consigliere di Stato – il presidente del Governo Mario Cavigelli – sono stati discussi diversi temi importanti, fra cui il programma annuale e il preventivo 2015 e il rapporto sullo sviluppo economico del Cantone. Ratificate inoltre tre aggregazioni comunali.

Uno degli argomenti trattati nella prima giornata della sessione di dicembre del Gran Consiglio grigione, lunedì 8 dicembre, è stato il programma annuale relativo al 2015 seguito dal preventivo.

Il deputato bregagliotto Maurizio Michael ne spiega i contenuti.

Ogni anno, nella sessione di dicembre, il Gran Consiglio discute il preventivo per l’anno successivo. Nel documento del preventivo (un libro spesso qualche centimetro) è inserito un capitolo dedicato al programma annuale, nel quale il Governo fissa alcuni obiettivi prioritari. Il programma annuale si basa sul programma pluriennale che il Governo prepara tenendo conto degli obiettivi superiori fissati dal Gran Consiglio. In qualità di presidente della Commissione strategica ho introdotto il tema in Gran Consiglio. Nel corso del prossimo anno la Commissione strategica sarà chiamata ad elaborare i nuovi obiettivi superiori e le rispettive linee guida.

Prima di questo, però, all’ordine del giorno figurava l’attuazione dell’iniziativa popolare cantonale «Sì all’energia pulita senza carbone» (revisione parziale della Costituzione cantonale), della quale doveva riferire il Consigliere di Stato Mario Cavigelli, che però era assente per un grave lutto in famiglia (è morta la moglie, di malattia).

Ne avete parlato ugualmente?

No, questo punto è stato rinviato alla sessione di febbraio, così come anche due interpellanze. Invece altre questioni di competenza di Cavigelli (Dipartimento costruzioni, trasporti e foreste) sono state trattate dalla Consigliera sua supplente, Barbara Janom-Steiner.

A proposito di interpellanze, c’è stato qualcosa riguardo al Grigioni italiano o alla lingua italiana?

Sotto la regia della Deputazione grigionitaliana sono state discusse due interpellanze ed è stato presentato un nuovo incarico. Questo anche con la collaborazione di granconsiglieri di lingua romancia e tedesca. Una interpellanza riguardava la convivenza linguistica nel Cantone, un’altra lo stato del plurilinguismo nell’amministrazione cantonale (non ancora soddisfacente). L’incarico che è stato presentato in questa sessione infine chiede un allargamento, rispettivamente un’integrazione dell’Agentura da novitads, un’agenzia stampa pubblica per migliorare l’informazione anche in lingua italiana nel nostro Cantone.

Un tema grosso in discussione è stato lo sviluppo economico del Cantone. Avete deciso qualcosa?

Il «Rapporto sullo sviluppo economico del Cantone» è stato preparato dal Governo per il Gran Consiglio. Si tratta di un messaggio che presenta un’analisi della situazione economica attuale e le strategie di sviluppo future. Proviene dal Dipartimento dell’economia pubblica e socialità, diretto ancora fino alla fine dell’anno da Hansjörg Trachsel. Il Gran Consiglio non era chiamato a decidere in merito, ma semplicemente a prenderne atto.

Oltre ai contenuti proposti dal Governo, c’era altro, nella documentazione.

Sul documento del Governo ha lavorato la Commissione per l’economia e le tasse, e le sue valutazioni e proposte sono state allegate. Uno dei temi che la Commissione ha messo in evidenza è quello della rinuncia. Alle regioni e ai comuni viene chiesto di definire delle priorità e quindi anche di valutare a quale tipo di sviluppo rinunciare: non si tratta di un divieto, ma di un invito a pianificare puntando su alcuni punti prioritari e non su tutto. Gli interventi previsti e pianificati avranno maggiore possibilità di essere sostenuti finanziariamente con fondi cantonali.

Stiamo parlando solo di imprese?

No. Gli ambiti su cui si pianifica sono diversi e si fondano soprattutto sulla creazione di valore aggiunto nei campi dell’economia, della formazione, della cultura, del turismo…

Ed è stato stanziato un finanziamento?

Alla fine abbiamo deciso di riservare un credito separato di 80 milioni di franchi per la durata di dieci anni.

Bisogna preoccuparsi per le regioni periferiche?

È chiaro che nei centri le possibilità di sviluppo dell’economia sono maggiori. È così oggi e rimarrà così anche in futuro. Questo non significa però che le regioni periferiche siano escluse dalle opportunità. Spetta a loro, in primo luogo, definire i campi e le strategie sulle quali basare il proprio futuro. Le possibilità di finanziamento e di sostegno ci sono.

Come si andrà avanti?

Sulla base del rapporto e, in particolare, della discussione fatta in Gran Consiglio il Governo elaborerà un disegno di legge sul promovimento economico nel Cantone dei Grigioni. Esso valuterà inoltre come questa legge dovrà tener conto delle politiche settoriali già oggi esistenti (sviluppo regionale, promozione della cultura, sostegno all’agricoltura, ecc.).

Anche in questa sessione sono state ratificate tre aggregazioni comunali, come ad ottobre.

Dal primo gennaio avremo anche i nuovi comuni aggregati di Calanca, Scuol e Zernez. E in totale i comuni nel Cantone saranno 125. Per il comune di Calanca ci è un po’ dispiaciuto che non si sia giunti a un’aggregazione di valle, ma è comunque un passo importante, da considerarsi quale inizio e non conclusione.

Si dice che alcuni comuni della bassa Calanca preferirebbero aggregarsi con Grono, in Mesolcina.

Al momento non mi risulta che ci sia qualcosa di ufficiale. Ciò che invece è in corso sono le trattative di aggregazione fra alcuni comuni della media Mesolcina, in particolare Grono, Leggia e Verdabbio, che stanno proseguendo il discorso, dopo che la fusione totale della Mesolcina non è andata in porto. Si tratta comunque di un’ipotesi che per il momento viene discussa a livello locale e che non coinvolge ancora il livello del Gran Consiglio, perché le fusioni sono progetti che partono dal basso.

Silvia Rutigliano

Satira di Bregaglia

La vignetta del giorno

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Per sorridere un po’.