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Ecopop no: Le misure sono inappropriate

6 novembre 2014 1 commento

//riceviamo e pubblichiamo\\
„Stop alla sovrappopolazione – sì alla conservazione delle basi naturali della vita“: Un bel titolo e buone intenzioni, ma non bastano per rendere accettabile l’iniziativa di Ecopop. La presa di posizione della consigliera nazionale Silva Semadeni.

La critica allo sviluppo senza limiti, allo sviluppo senza rispetto per le risorse limitate del nostro pianeta, è giusta e la condivido. E capisco benissimo la preoccupazione che sta all’origine di quest’iniziativa. Ma le misure proposte non sono adatte a raggiungere gli scopi che l’iniziativa si prefigge.

No a ricette semplicistiche

Secondo gli inizianti l’immigrazione in Svizzera ha ormai raggiunto dimensioni non più conciliabili con l’ecologia e va limitata in modo radicale (0,2% della popolazione residente all’anno). Ma l’immigrazione non rappresenta la causa primaria dei nostri problemi ecologici. L’iniziativa infatti confonde gli effetti con le cause. L’immigrazione è dovuta alla costante crescita economica e al benessere di cui godiamo. Di conseguenza, come altri paesi industrializzati, consumiamo e sprechiamo oggi troppa energia, troppe superfici coltivabili, troppe risorse naturali. Se l’umanità consumasse tanto come la Svizzera ci vorrebbero quasi tre pianeti per soddisfarla. Ma di pianeti ne abbiamo uno solo!

Anche il Consiglio federale vede chiaro, quando scrive: „La Svizzera sfrutta in misura eccessiva le basi naturali della vita e questo si manifesta nel cambiamento climatico, nella perdita di biodiversità e nella carenza di suolo.“ Per fare in modo che le risorse naturali siano utilizzate con maggiore efficienza, come chiede un’ altra iniziativa, quella dei Verdi „Per un’economia verde“, il governo propone quale controprogetto varie misure da affiancare alle attuali politiche della Confederazione in ambito ambientale, energetico, climatico, economico, agricolo e di ordinamento del territorio.

Ridurre la nostra impronta ecologica rappresenta un imperativo, una grande sfida che non si affronta con ricette semplicistiche. La meta consiste nel realizzare un’economia ecosostenibile e più giustizia sociale nel mondo. È possibile farlo senza rinunciare al nostro benessere, poiché il benessere non dipende dalla quantità dei consumi. La strategia energetica 2050, che verrà discussa nel Consiglio nazionale in dicembre, rappresenta un importante passo in questa direzione. Ed è su questo cammino che dobbiamo procedere.

No a misure radicali dannose

Le misure radicali contro l’immigrazione proposte da Ecopop arrecano soprattutto danno all’economia e al Paese, come dimostra la discussione sull’attuazione dell’iniziativa UDC „Contro l’immigrazione di massa“, accettata dal popolo il 9 febbraio scorso. L’accettazione dell’iniziativa di Ecopop porterebbe il conflitto con l’UE ai massimi termini, poiché ancorerebbe nella Costituzione la disdetta dei trattati bilaterali. La Svizzera si troverebbe in un vicolo cieco, il Consiglio federale non avrebbe nessuno spazio di manovra.

Piuttosto che invocare misure radicali per ridurre l’immigrazione abbiamo la possibilità di adattare le nostre scelte politiche. Penso alla politica fiscale che attira imprese dall’estero senza considerare la mancanza di manodopera indigena; penso alla politica famigliare che considera troppo poco le difficoltà dei genitori a conciliare lavoro e famiglia, non invoglia le giovani donne ad avere figli e porta così all’invecchiamento della nostra società; penso ai mancati investimenti nelle università che impediscono la formazione di un numero sufficiente di medici che chiamiamo poi dall’estero.

No a misure ingiuste

E per quanto riguarda la seconda richiesta dell’iniziativa vorrei dire solo questo: Le misure di pianificazione famigliare nei paesi poveri sono efficienti solo quando si combinano con l’istruzione, con il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro in particolare delle donne. Distribuire contraccettivi, come vuole Ecopop, non basta. È quanto dimostra l’esperienza di decenni di aiuto allo sviluppo e rappresenta lo stesso cammino che ha portato anche la Svizzera a uno sviluppo demografico decrescente. Inoltre i paesi poveri consumano meno risorse dei paesi industrializzati come la Svizzera. Renderli responsabili dello sfruttamento eccessivo delle risorse non è giusto.

All’iniziativa Ecopop dal bel titolo e dalle buone intenzioni, ma che propone misure radicali pericolose per il futuro della Svizzera e ingiuste nei confronti dei più poveri, bisogna dire chiaramente no.

Silva Semadeni, consigliera nazionale, Coira

Attualmente c'è un commento

  1. Corrado Marzullo scrive:

    Ben detto e ben scritto: è esattamente così e se ci ostiniamo a far finta di non capirlo, immaginando scorciatoie inutili e spesso dannose, soprattutto per paesi e popoli più’ deboli, il nostro( di tutti!) futuro sarà davvero triste!

    Corrado Marzullo

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