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Vogliamo rimanere senza esercito?

29 agosto 2013

//riceviamo e pubblichiamo\\
Il GSsE (Gruppo per una Svizzera senza Esercito) lancia un ennesimo attacco per raggiungere il proprio obiettivo: l’abolizione dall’armata Svizzera.
Per la terza volta nei recenti decenni ci ritroviamo a votare su un’iniziativa lanciata dal GSsE.

Dopo vari tentativi diretti (clamorosamente falliti), atti ad abolire l’armata Svizzera, il gruppo passa alla tattica del salame.Fetta dopo fetta si vuole diminuire e indebolire l’armata fino a quando ci sarà l’opportunità di raggiungere l’obiettivo finale; l’abolizione totale dell’armata. Il prossimo 22 settembre si voterà sull’abolizione dell’obbligo di prestare servizio militare. La conseguenza sarebbe in un primo tempo un’armata di volontariato, per poi passare ad una costosa armata professionale e per finire si proporrà di abolire completamente l’armata siccome sarà appunto troppo cara ma inutile.

Certo, molti di noi che hanno svolto la scuola reclute ed i vari corsi di ripetizione avranno vissuto delle situazioni ritenute inutili o a scarsa logica. Il servizio militare è sempre stato un po’ così… Ricordo però che spesso e volentieri tutti noi raccontiamo delle “avventure” che abbiamo vissuto a militare al termine delle quali dobbiamo ammettere che sia stata un’ottima esperienza. L’armata è una scuola di vita e nel contempo anche una formazione di valore. Un’armata di volontari è un’illusione, troppo poche persone si annuncerebbero volontari e spesso sarebbero anche quelle “meno adatte” (esperienze fatte da alcuni nostri paesi confinanti). Per raggiungere il numero di militi desiderato, sarebbe necessario aumentare l’attrazione dell’armata, cioè renderne attraente il salario. La conseguenza sarebbe che l’armata di milizia diventerebbe una costosissima armata di professionisti. Sarebbe difficile trovare impiego tutto l’anno per i militi di un’armata di volontari o di professionisti e per contro, in caso di necessità, sarebbero paradossalmente in troppo pochi.

Solo un’elevata sicurezza rende possibile un benessere in pace. Le conseguenze di attentati terroristici o catastrofi naturali o tecniche non possono essere supportate unicamente dalle forze di salvataggio civili. L’attuale armata è l’unica opportunità che il Governo ha a disposizione per proteggere la popolazione in caso di crisi, catastrofi o conflitti. Questa iniziativa elimina questa protezione!

L’attuale armata basa sul principio di collegialità. Il fatto che tutti sono tenuti a dare il proprio contributo rafforza l’unità tra la popolazione. Ad eccezione di pochi che hanno un motivo valido di dispensa, ognuno concede il proprio contributo alla difesa del paese. L’armata attuale è formata da persone provenienti da varie culture e da svariate professioni; un punto a pieno vantaggio della soluzione attuale. L’armata svizzera è un’armata per la difesa del paese. Un’armata di volontari diventerebbe un’armata di “fanatici” della guerra. Mentre un’armata di professionisti diventerebbe un insieme di persone spesso arroganti e volte alla soluzione militarista per tutti i problemi (anche queste tesi trovano conferma da esperienze fatte dal vicino estero).

Per tutti questi motivi, il prossimo 22 settembre vi invito a votare NO all’iniziativa sull’abolizione dell’obbligo di prestare servizio militare.

Per la Sezione Bregaglia dell’UDC: Gian Luca Giovanoli

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