500 anni delle Tre Leghe, un assaggio
Incorniciata dall’esibizione delle allieve della scuola di musica, si è tenuta giovedì 28 marzo presso la gremita palestra di Stampa la prima serata dell’Artipasto 2024.
Jon Bischoff ha introdotto le tre suonatrici di chitarra – Teresa Pollio, Victoria Maurizio e Teresa Giovanoli –, la storica Saveria Masa e il moderatore e interprete simultaneo Marco Giacometti. La serata, anteprima del simposio che si terrà l’8 e il 9 giugno al Palace a Maloja, ha donato agli astanti una visione d’insieme della storia passata per le valli al confine tra le Tre Leghe e il Ducato di Milano.
Il territorio a sud dei Grigioni ha mutato d’importanza a seconda delle potenze che gli hanno ruotato attorno e delle loro strategie. Con grande passione ed entusiasmo Saveria spiega i dazi e i monopoli, i collegamenti dati dai passi del Settimo e del Muretto.
Vivaio di mercenari, terra di prodotti derivati dall’allevamento e sicuro rifugio per evangelizzatori in fuga dalla controriforma, la Val Bregaglia ha svolto la funzione di ponte tra Venezia, l’università di Padova, i conquistatori francesi prima e spagnoli poi e l’Europa centrale.
Il rapporto tra lo Stato delle Tre Leghe, Val Chiavenna e Valtellina ha avuto un primo momento di luce (1512-1620) e uno successivo (1639-1797) di ombre, con la popolazione esausta e impoverita dalla corruzione. La separazione e lo spostamento di interesse ad est da parte di Francesco II d’Asburgo resero periferici i passi grigionesi rispetto al neonato passo dello Stelvio, con il progressivo isolamento di una zona che all’epoca del connubio italo-retico aveva ingolosito mezza Europa.
Ci sarà modo di saperne più diffusamente a giugno, ma rimarrà sicuramente impresso il contropelo che Saveria Masa fa alle fonti per trarne un racconto così godibile.
Donatella Rivoir
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