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Piero Del Bondio

18 marzo 2024

PieroL’associazione Progetti d’arte in Val Bregaglia lo ricorda.




Con l’intenzione di eternare un’ampliata memoria di Piero Del Bondio, scrivo queste parole nel buio della sera attorniata da sue identità: il pianoforte di Arturo Michelangeli risuonante Claude Debussy, alcune sue missive dalla tonda corsiva fragile, tuttavia, pienamente cosciente calligrafia, la mia prima incisione su legno realizzata in seguito ai suoi insegnamenti, alcuni suoi disegni a inchiostro, un paio di bacchette (o posate per la cucina macrobiotica) realizzate nel bosco «dietro casa» (dove egli soleva meditare al mattino oppure osservare il paesaggio celeste la notte), della letteratura sulle arti visive (ad esempio André Derain) o sulla narrativa popolare, tra le cui pagine ritrovo una sua silografia.

Cosa riferire, in seguito al libro d’artista Performances (2012) e all’esaustiva monografia Percorsi curata da Céline Gaillard e da Simone Kobler (Scheidegger & Spiess 2018)?

Quindi mi decido a riproporre un riassunto biografico, redatto da me in occasione di Arte Castasegna (un progetto artistico organizzato dall’associazione Progetti d’arte in Val Bregaglia e curato da Luciano Fasciati a Castasegna nel 2018), la sua penultima partecipazione collettiva (l’ultima a Rapperswil nel Kunst(Zeug)Haus nel 2023):

Piero Del Bondio, nato nel 1947 a Borgonovo, si diploma come scultore alla Scuola d’arte e mestieri di Lucerna, dopodiché frequenta le Accademie di Belle Arti di Parigi e Roma. Dopo un decennio, trascorso in Provenza come libero artista, dal 1981 è di nuovo in Bregaglia, dove continua l’esplorazione del movimento nello spazio e del corpo, ma non più solamente nella scenografia teatrale e nel marionettismo, bensì anche nella scultura, pittura, disegno e performance. Materiali estranei e corpo umano – quello dell’artista – sono sottoposti a processi di trasformazione in un intreccio di significati esistenziali, storici e cosmologici. La profondità di pensiero, la forte espressività, la sobrietà radicale e la fugacità caratterizzano il lavoro di Piero Del Bondio, collocandolo tra Arte povera, Minimal Art, Land Art e Body Art. Accanto alle opere esposte in passato a Parigi, St. Moritz e Zuoz, realizza nel 2001 la rotonda stradale nelle vicinanze della dogana svizzera di Castasegna.

Misia Bernasconi

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8oas81

Per sorridere un po’.