Spostamento della partenza della Maratona engadinese

//Contributo realizzato in collaborazione con Il Grigione Italiano\\
La 54esima maratona di sci dell’Engadina non inizierà a Maloja. La notizia che nessun bregagliotto voleva sentire è arrivata negli scorsi giorni.


Le abbondanti nevicate e le alte temperature delle ultime settimane hanno impedito la preparazione di un tracciato idoneo sul Lago di Sils.

L’Engadin Skimarathon è la più grande manifestazione di sci di fondo della Svizzera e la seconda al mondo. Dal 1969, la seconda domenica di marzo, migliaia di partecipanti percorrono il percorso della maratona con partenza che è stata sempre effettuata a Maloja. È inutile nascondere che da alcuni anni, soprattutto da quando le conseguenze del cambiamento climatico in atto, sono diventate evidenti, ci sia una certa apprensione sulla possibilità di preparare adeguatamente la pista di sci di fondo sul lago per il passaggio dei 14’000 partecipanti.

Abbiamo incontrato, a Maloja, tre rappresentanti di enti direttamente coinvolti nell’organizzazione della partenza della maratona: Thomas Zimmermann responsabile per il Comune di Bregaglia per la preparazione delle piste e sentieri invernali a Maloja, Guido Giovannini responsabile per la società organizzatrice dell’evento per la preparazione della partenza ed Eli Müller direttrice di Bregaglia Turismo.

Signor Zimmermann quali sono le condizioni del lago che hanno di fatto reso impossibile la partenza della maratona da Maloja?
La crescita della coltre del ghiaccio è avvenuta molto lentamente e la grande massa di neve arrivata spinge l’acqua in superficie. Quest’anno abbiamo avuto temperature molto elevate rispetto alla media degli anni passati. Il fenomeno dell’aumento delle temperature è evidente. Non abbiamo il ghiaccio necessario per battere la pista con mezzi che permettono di comprimere lo strato nevoso, lavoro necessario nella situazione attuale, spessore che dovrebbe essere di 27 cm, adesso abbiamo uno spessore che non supera i 23 cm.

A Guido Giovannini invece abbiamo chiesto quali le conseguenze di questo cambiamento della partenza per l’organizzazione della maratona.  
Sono responsabile della preparazione della partenza dal 2012 e ho un gruppo affiatato di 120 volontari provenienti dal territorio che va da Chiavenna a Sils, la maggioranza sono bregagliotti, la situazione descritta da Zimmermann ha portato ad adottare una delle varianti di emergenza praticabili. Non possiamo nascondere la delusione per lo spostamento della partenza, ma comunque dobbiamo essere pronti perché l’organizzazione della partenza è sempre sotto la responsabilità del gruppo da me guidato. Per mantenere la lunghezza della maratona si faranno delle varianti nel percorso a Silvaplana e tra Celerina e Samedan per arrivare più o meno ai km necessari.
Per la partenza dei prossimi anni abbiamo una certa preoccupazione, ma faremo di tutto per mantenere la partenza a Maloja, perché è un evento non solo sportivo ma anche popolare.

La maratona offre una pubblicità per tutto l’anno- dichiara Eli Müller direttrice del Bregaglia Engadin Turismo- questo cambiamento porta una situazione non facile, ma comunque speriamo che sia una eccezione e che dal prossimo anno si torni a partire da Maloja. Il turismo deve fare i conti con le conseguenze del cambiamento climatico, sono cambiamenti su cui noi non possiamo incidere, ma possiamo trovare soluzioni; una di queste potrebbe essere la realizzazione di un collegamento via terra tra Isola e Sils, opera che sarebbe molto importante sia per l’estate che per l’inverno.

Quest’anno abbiamo avuto aperto il lago in inverno solo per 11 giorni e la mancanza di questo collegamento porta meno ospiti a trascorrere le proprie vacanze a Maloja. Le soluzioni possibili potrebbero essere due o un sentiero lungo il lago tra Isola e Sils o l’adeguamento del sentiero estivo, sempre tra Isola e Sils, per permetterne la preparazione invernale, ovviamente con un adeguato monitoraggio del pericolo valanghe.
Progetti che sono ostacolati dalle associazioni che hanno il fine del mantenimento del paesaggio e dell’ambiente nei pressi del lago di Sils, ritengo che queste, debbano prendere atto della necessità di un intervento, che penso possa essere realizzato con il minimo impatto ambientale e che per Maloja, sarebbe di importanza fondamentale.

Renato Tomassini