Consigli di voto UDC Bregaglia per il prossimo 3 marzo

A settembre 2022 il popolo svizzero ha accettato, con una maggioranza di 55.1%, di aumentare l’IVA da 7.7% a 8.1 per finanziare l’AVS che navigava e naviga tutt’ora economicamente in cattive acque. L’introduzione dell’aumento dell’IVA è diventato reale a partire da gennaio di quest’anno.


Il prossimo 3 marzo voteremo su due iniziative che riguardano proprio l’AVS. Una desidera spendere ancor di più, mentre l’altra mira a cercare soluzioni per garantirne il futuro.

Iniziativa popolare «Vivere meglio la pensione”; 13esima mensilità
Che ci siano molte persone anziane (singole o coppie) che con l’attuale pensione faticano a raggiungere la fine del mese in modo dignitoso è conosciuto. Questa iniziativa non è però adatta a risolvere il problema e anzi va a sensibilizzare ulteriormente un campo che già comporta dei grossi problemi di finanziabilità. Per chi veramente fatica, ci sono le prestazioni complementari a cui si può, anzi si deve far ricorso in caso di necessità. In famiglia ed a scuola ci hanno sempre insegnato che non si può spendere denaro che non si ha. Questa iniziativa lanciata dalla sinistra intende concedere una 13esima mensilità di pensione a tutti, indipendentemente se ne hanno stretto bisogno oppure no; il tutto senza indicare minimamente come finanziare queste ulteriori uscite annuali stimate a oltre 4 miliardi. Crediamo che ci siano soluzioni migliori per sopperire alla povertà che distribuire dei soldi supplementari a tutti, inclusi coloro che già si possono permettere una vita più che accettabile.
Consigliamo di votare NO

Iniziativa popolare “Per una previdenza vecchiaia sicura e sostenibile”
Se all’inizio del 1900 le aspettative di vita non raggiungevano i 50 anni, negli anni ’70 le medie raggiungevano quota 68 per gli uomini e 73 per le donne per arrivare attualmente a 78 rispettivamente 83 anni. Il tenore di vita e i progressi della medicina influiscono sulle nostre aspettative di vita. Il primo pilastro, meglio conosciuto come AVS, basa su calcoli tra coloro che versano e coloro che ricevono. Se ora coloro che ricevono lo fanno per molti più anni di alcune decine di anni or sono, è chiaro che la bilancia tende a pendere da una parte (quella delle uscite). Se ci aggiungiamo il numero di persone che beneficiano da una parte (in chiaro aumento dovuto al pensionamento dei cosiddetti Babyboomer con l’aggiunta dei migranti arrivati a età avanzata), coloro che versano nel fondo dell’AVS sono sempre in numero minore. Dunque l’ago della bilancia non solo pende fortemente da una parte, ma rischia addirittura di piegarsi! Questo fenomeno aumenterà di anno in anno. Anche se nessuno desidera dover lavorare più a lungo, crediamo che bisogna vedere in faccia alla realtà e ammettere che se a 65 anni siamo ancora in forma e le aspettative di vita vanno verso i novanta, non ci rimarrà che lavorare un po’ più a lungo. Una soluzione impopolare ma un inizio nella giusta direzione.
Consigliamo di votare SÌ