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Legge divoratrice di energia: credo che i nostri avi avrebbero detto NO!

8 giugno 2023

//riceviamo e pubblichiamo\\
Un’altra visione della situazione. Credo che i nostri avi avrebbero detto NO!

Il 18 giugno il popolo svizzero è chiamato alle urne per tre votazioni, tra cui quella sulla legge divoratrice di elettricità. La nuova legge intende imporre la neutralità climatica entro il 2050 con diverse misure.

Tralasciamo di approfondire il concetto di neutralità climatica, legato a buone intenzioni ma a volte anche molto ipocrita. Coloro che consigliano di votare NO a questa legge (che ce la farà pagare cara!) non sono per nulla contrari alle nuove tecnologie e allo sfruttamento di ciò che troviamo davanti alla porta di casa, anzi sosteniamo pienamente questi processi. Basti pensare che anche in Bregaglia si stanno valutando impianti di questo genere. E nemmeno siamo contrari a tutelare l’ambiente e tantomeno ce ne freghiamo della natura che anzi ci sta veramente a cuore.

I costi ATTUALI dell’energia sono di fatto accettabili (specialmente da noi) e nessuna ha mai detto il contrario. Sarà questa nuova legge a farli lievitare per raggiungere sfere proibitive.
Cosa farebbero i nostri avi è difficile da definire e rimane una speculazione. Ovvio che in particolare coloro che lavorano nei settori delle energie rinnovabili sostengono questa Legge. A farne le spese sarebbe però la popolazione e in particolare il ceto medio e le famiglie come la gran parte di quelle in Bregaglia.

Confrontare la situazione legata a questa legge estrema, alla situazione degli abitanti dei Grigioni nel 1900 è assolutamente fuori posto. Personalmente non credo che i nostri trisavoli avrebbero tollerato un Governo che decide di abbandonare una grossa fetta di produzione di energia senza sapere come sostituirla ed allo stesso tempo imporre di far maggior uso di energia per gli spostamenti su strada e per la gestione delle case e abitazioni. Non sarebbero mai stati così sciocchi, anche perché non venivano influenzati dai media e da venditori di fumo, ma pensavano ognuno con la propria testa, in modo logico e sensato!

Ritengo che ogni cittadino adulto e sano sia in grado di valutare rischi e vantaggi di ogni decisione che prende. Se veramente la sostituzione dell’attuale impianto di riscaldamento con un impianto termico a pompa di calore farà risparmiare del denaro a medio e lungo termine e saremo convinti di dare anche un contributo all’ambiente, ognuno lo farà di propria iniziativa ed al momento che ritiene più opportuno; personalmente l’ho fatto 23 anni fa, senza che me lo imponesse lo Stato. Dover sostituire impianti perfettamente funzionanti perché te lo ordina il Governo non è invece la via che prediligo. Non dimentichiamo che non tutti gli edifici sono costruiti in modo da poter introdurre un impianto di pompa a calore, spesso anche solo per motivi di spazio.

A riguardo delle automobili elettriche, ovvio e spero bene che abbiano fatto progressi e non ho nulla in contrario. Quel giorno che veramente farà senso sia economicamente, che dal lato pratico (un’auto deve portarmi da A a B senza limitazioni), tutti o molti cittadini ne acquisteranno una. Così è sempre funzionato con le nuove tecnologie innovative, quando saranno pronte il mercato le accetterà.

Ad oggi, piuttosto che avere il parere di chi è ormai “tifoso” delle auto elettriche, preferisco appoggiarmi per esempio a chi lavora nelle officine meccaniche e vede (troppo) spesso le auto elettriche tornare in officina causa malfunzionamenti. Spesso si rende necessario sostituire tutto il blocco batterie, anche se nuovo!
Poi, oltre alla problematica di dover chiarire da dove dovrebbe provenire tutta quella corrente elettrica necessaria per caricare tutte le auto, ci sono una serie di ulteriori problemi da risolvere come per esempio la problematica di come ci si comporta in caso di incidente; nessuno ancora lo sa esattamente e può dare conferme in merito.

Ciò che maggiormente fa bene al portafoglio è l’uso parsimonioso dei mezzi a disposizione, dettato dal buon senso. I nostri avi hanno effettivamente fatto legna e alcuni la fanno tutt’ora. Invece, e questo secondo me è il punto più importante del discorso (!), rimane del tutto incerto quale e quanto influsso potrebbe avere una simile legge sull’ambiente. L’umano (inteso come tutta la popolazione terrestre), per arrogante e menefreghista che sia, è responsabile di una piccolissima parte del CO2 immesso nell’aria. Di questa piccolissima parte ne sono largamente responsabili paesi che ben conosciamo e che non dobbiamo elencare, ma tra i quali di certo non risulta esserci la Svizzera. Dunque, anche se la Svizzera portasse a ZERO (dico veramente zero, non solo mediante compensazioni acquistate!) la propria produzione di CO2 tanto nociva all’ambiente, l’ambiente non ne risentirebbe minimamente. A questo punto entrano in azione i moralisti che ci indicheranno che è l’esempio che conta e che poi anche altri ci seguiranno.

Dunque la mia riflessione finale: siete disposti a pagare alcune migliaia di franchi (per economia domestica) all’anno unicamente per dare il buon esempio?
Termino con una domanda: se migliaia di economie domestiche si vedranno costrette a piazzare una pompa a calore, chi pensate che le costruisce? Chi sarà ad approfittarne maggiormente? Quanti produttori di impianti alternativi di riscaldamento conoscete che non fanno capo alla Cina, a Taiwan, all’India ecc.
N.B quei paesi che per produrre tali impianti spareranno nell’aria migliaia di tonnellate di CO2…. Me è l’aria dell’oriente e a noi non ci interessa….!?

Gianluca Giovanoli

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