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Presentato il docufilm

1 marzo 2023

Presentazione sabato 25 febbraio, alle 20, del docufilm “Mi la verità l’i dita” presso la sala palestra della Scuola di Stampa. Presenti i fautori del progetto.

Nella sala tutto è pronto per accogliere gli spettatori. Quattro sedie sono preparate di fronte agli spettatori, si presume che ci sarà un dibattito a fine visione. Invece c’è un’apertura da parte di Antonio Platz, uno dei quattro, che è stato il regista e lo sceneggiatore del filmato. Platz rompe il ghiaccio raccontando di come questo progetto sia nato sulla spinta di far conoscere di più il fenomeno che nel XII e nel XIII secolo ha invaso la Valposchiavo.

Platz ci tiene a sottolineare che tutte le persone che hanno dato vita al progetto per la realizzazione del docufilm lo hanno fatto da amatori. Tranne magari la storica Cristina Giulia Codega, che ha scritto una tesi sul fenomeno della stregoneria in Valposchiavo e che ha vigilato sulla verità di ciò che si raccontava nel film. Tocca, ora, a Marco Fighera, produttore, direttore della fotografia, montatore e tanto altro, raccontare della sua esperienza.

Fighera nella vita di tutti i giorni lavora come archivista presso il comune di Poschiavo e proprio grazie al suo lavoro entra in contatto con Cristina Giulia Codega e le sue ricerche. Ed è lui che ha l’idea di fare in modo che una parte dello studio della Codega diventi poi un trailer. In fondo, pensa Fighera, con una ventina di persone riusciamo a girare il trailer e invece quando stendono la scaletta si rendono conto che occorrono 70 persone. Il trailer viene girato e piace così tanto che pensano di girare un film un po’ più lungo.

Il loro “Mi la verità l’i dita” dura 32 minuti è di piacevole visione e per essere un prodotto di chi fa altro di mestiere è degno di tutto rispetto. Il film è costruito per metà come una vera e propria rievocazione storica dei fatti che visse Caterina Ross e per metà come un documentario in cui il “conduttore” è capitato lì per caso, ma che fa un’ottima figura. Si tratta di Luigi Spiga, chiavennasco e cameriere in Engadina. Spiga per gioco registra un vocale alla maniera di Alberto Angela e una sua collega lo fa sentire al l’operatore Corrado Crameri. Crameri lo fa sentire a Fighera ed ecco che Spiga si ritrova a studiare un copione dopo il lavoro, facendolo a bassa voce per non svegliare la famiglia.

L’unica persona della troupe presente alla suddetta proiezione è Corrado Crameri, ma lui è impegnato come tecnico audio video per la serata.
Il pubblico presente alla fine della visione celebra il video con un bell’applauso e aspettando delle domande Platz, Fighera, Spiga e Codega raccontano ulteriori retro scena; come per esempio una nevicata non prevista, ma che calza a pennello con le esigenze di verità storica.

Paolo Pollio

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