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Intervista ad Omar Iacomella

21 febbraio 2023

Iacomella è operatore culturale presso la sede Pgi Engadina. Un bilancio dopo il primo anno di operato.


Come descriveresti la tua attività presso la Pgi Engadina?
L’attività presso la Pgi Engadina è assolutamente stimolante, perché mi permette di poter vivere all’interno della programmazione culturale di una regione che, per vari aspetti, ho sempre seguito solo da spettatore. L’apporto in termini di programmazione sarà tangibile solo a partire dal 2023, in quanto le programmazioni precedenti erano già state deliberate dal comitato presieduto da Anna Pedrotta che ringrazio nuovamente per l’occasione e la fiducia accordatami. Al di là del mansionario che prevede una liturgia ben definita degli aspetti soprattutto tecnici di gestione della sezione, ritengo che il rapporto umano tra i diversi componenti del comitato e dei soci tutti sia molto costruttiva.

Più che una domanda, un bilancio del tuo primo anno?
Nel primo anno di mandato ho avuto occasione di stringere rapporti significativi in termini di relazioni tra i diversi enti locali e in particolare con i soci dell’associazione. Agli eventi organizzati abbiamo sempre avuto un’ottima percentuale di soci che supera di gran lunga le più rosee aspettative. Le idee e gli eventi realizzati sono sempre stati stimolanti e questo i soci della Pgi Engadina lo hanno colto. Direi che come anno di rodaggio sia stato pieno di piacevoli sorprese, e ora il 2023 ha un’impronta fatta anche sugli aspetti peculiari della mia formazione artistica a cui il comitato ha dato ampia fiducia, quindi ritengo che ci siano tutti gli elementi per fare ancora meglio del 2022.

Da sindaco ad operatore culturale, quali sono i passi che hai compiuto?
Il mio lavoro comprende tutta una serie di iniziative e incarichi che mi permettono di avere una visione a 360° sugli ambiti di interesse nella quale la Pgi Engadina mi ha visto come candidato idoneo. Non solo Comune di Piuro, ma ricopro anche il ruolo di consigliere della Provincia di Sondrio, organista a St. Mortiz, Pontresina, Sils, Samedan, Champfer, e Silvaplana oltre che direttore del coro Eco del Mera e Cor Viril Samedan; copresidente del comitato Rezia Cantat, presidente della Commissione Artistica dell’Unione Società Corali di Sondrio e ultimo in ordine cronologico anche operatore culturale della Pgi Engadina con un ruolo pari al 20% dell’impiego.

La mia formazione consta di una laurea in organo e composizione organistica conseguita a Lugano con Stefano Molardi, un master in direzione e composizione di coro a Trento con Lorenzo Donati e il CAS (studi avanzati) in direzione di coro, liturgia e organo; in più una grande passione per l’arte sotto tutte le sue forme. Tangibili e intangibili. Diciamo che non mi annoio. Soprattutto perché nei vari aspetti lavorativi trovo sempre ambienti accoglienti e collaborativi. Mi nutre la costante voglia di inventare qualcosa di nuovo, di creativo e di unico.

Quali prospettive, quali programmi hai per la sede Pgi Engadina durante il tuo mandato?
Mantenere viva la sezione della Pgi Engadina così come è stata pensata e creata prima del mio arrivo. Va specificato che il ruolo dell’operatore è quello di adempiere agli indirizzi e alle missioni che il comitato direttivo decide di anno in anno.

E come ti vedi alla fine di questa esperienza?
L’auspicio è che alla fine del mio mandato possa avere raccolto nuovi stimoli, modelli e idee per andare oltre e scoprire nuovi obiettivi per il mio futuro e quello degli enti che confido di portare ad ulteriore crescita negli anni.

Paolo Pollio

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