Sono in salute le opere murali della Chiesa di San Martino a Bondo

27 gennaio 2023

//Contributo realizzato in collaborazione con Il Grigione Italiano\\
Lo studio è stato commissionato dalla Chiesa Evangelica di Bregaglia. La chiesa di San Martino è stata eretta nel 1250.

Nel 2022 un gruppo di specialisti in restauro di pitture murali della SUPSI (Scuola Universitaria Professionale Svizzera Italiana), guidate dalla professoressa Francesca Piqué, ha realizzato uno studio approfondito sullo stato di conservazione e su eventuali manutenzioni necessarie alle opere murali presenti nella chiesa di San Martino a Bondo. Lo studio è stato commissionato dalla Chiesa Evangelica di Bregaglia.

La chiesa di San Martino è stata eretta nel 1250; la realizzazione delle opere murali è conseguente alla nomina a podestà di Federig von Salis del 1481. Queste opere vennero poi coperte da un intonaco in seguito all’annessione di Bondo alla Riforma, avvenuta nel 1552.
Altri interventi impattanti per la chiesa e le sue opere furono la costruzione del soffitto a volte e la rimozione del tetto in legno e la costruzione di un nuovo tetto avvenuta nel 1617.

Nel 1960 la comunità decise di riportare alla luce le opere murali, lavoro realizzato dal restauratore ticinese Carlo Mazzi. Dal 2009 al 2011 sono stati eseguiti importanti lavori di drenaggio e di ristrutturazione dell’edificio, con un ulteriore restauro da parte di Ivano Rampa che, avvalendosi di tecniche moderne, è riuscito a portare alla luce nuovi particolari delle opere. In quegli anni fu istallato anche un sistema di controllo climatico, per evitare la formazione di muffe

Il gruppo di studiose, preso atto della storia dell’edificio, ha esaminato lo stato attuale degli affreschi avvalendosi di strumenti moderni, per poi definire una diagnosi su eventuali fenomeni che potrebbero minacciare la salute dell’oggetto. Ad oggi le opere presentano delle inflorescenze saline e crescite microbiologiche che appaiono come muffe bianche, rosse e verdi derivanti da una presenza di umidità nella struttura, che si ipotizza possa essere precedente ai lavori avvenuti nel 2009. Altro fenomeno di degrado è l’alterazione cromatica dell’opera sulla facciata esterna, determinata dal tipo di pigmento utilizzato nella realizzazione. La struttura presenta anche delle crepe che sembrano essere ancora attive.

Le conclusioni fornite dalle esperte sono quelle di uno stato di salute buono, che per essere mantenuto necessita di un continuo monitoraggio e documentazione delle criticità, con una conseguente manutenzione ordinaria, che può essere svolta dal personale addetto alle pulizie.

La professoressa a fine conferenza ha ringraziato per l’opportunità concessa e ha fatto i complimenti alla comunità per la qualità del lavoro svolto per la manutenzione di questo bene di grande valore.