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10 ottobre 2022

18° Festival della Castagna. Martedì 4 ottobre Andrea Giovanoli ha illustrato il progetto di ringiovanimento dei castagni.


L’albero da frutto necessita dell’innesto perché la fioritura femminile e quella maschile avvengono in momenti diversi, quindi esiste solo in concomitanza con la cura dell’uomo.
Carotaggi e analisi dei pollini effettuati in Ticino confermano la sua presenza durante il dominio romano, dal monachesimo alla peste nera e dal 1700 all’industrializzazione, quando lo sfruttamento del tannino per conciare le pelli ne ha determinato una drastica diminuzione.

Delle tre principali famiglie di castagna, la sativa del Caucaso presente in Europa si è rivelata la più resistente, anche se oggi deve affrontare diverse aggressioni:
- dagli Stati Uniti D’america  il cancro corticale è giunto a noi durante la seconda guerra mondiale nelle casse di castagno per le munizioni;
- il mal dell’inchiostro è un fungo, difficile da individuare e per debellarlo ci vorrebbero delle gelate e non la mitezza attuale;
- contro l’imenottero cinipide, una piccola mosca che galla le piante e ne deprime lo sviluppo, in Italia sta funzionando l’introduzione di una mosca antagonista le cui larve si nutrono dell’aggressore.

In Bregaglia la coltura del castagno ha visto fino a 83 ettari coinvolti e un centinaio di cascine. Oggi, si sono recuperati 50 ettari e le cascine attive sono 15.

I terreni, composti dal prato per la fienagione, un albero per ogni membro della famiglia e la cascina per l’essiccazione, garantiscono la biodiversità e a partire dai tronchi cavi che ospitano invertebrati e insetti, tutto il ciclo animale ne trae vantaggio; delle 15 nidificazioni della balia del collare, per esempio, 8 sono in Bregaglia.

Il frutto ha nutrito le generazioni che ci hanno preceduto e continuano a farlo, per questo l’Azienda forestale e lavori pubblici crede nell’importanza della selezione degli alberi da frutto autoctoni e mira ad un ringiovanimento delle selve tramite un lavoro che non prevede l’utilizzo di pesticidi e che, dalla castagna in novena nell’acqua, dopo l’inverno in frigo nella torba, grazie ad un innesto a gemma, conduce a nuovi alberi pronti da interrare in due anni. Delle duecento piantine si prevede supereranno tutti gli ostacoli dai venti ai trenta esemplari, pronti a meravigliare i turisti, gli appassionati e rare specie animali.

Donatella Rivoir

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