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La meglio gioventù

3 dicembre 2021

Giovani di vent’anni che parlano di scuola, lavoro ed esperienze. A cura di Sofia Sighinolfi.


Sollecitati da una serie di domande riguardo al loro percorso formativo, alcuni giovani raccontano le loro esperienze.

Sofia Sighinolfi di Borgonovo

“Al momento sto lavorando presso Bregaglia Engadin Turismo come praticante, per 6 mesi. Ho iniziato il primo luglio e finirò a dicembre. Prima di questo ho frequentato la Scuola Media Specializzata a Coira nel campo della pedagogia. In seguito mi piacerebbe andare alla scuola universitaria professionale per il turismo, sempre a Coira.

Prima di finire la scuola secondaria non ero sicura di ciò che volevo fare, per questo ho deciso che avrei preferito studiare altri anni per poi avere più possibilità. Ho scelto la scuola media specializzata invece del liceo perché non ho mai pensato di voler andare all’università. Nel frattempo a Coira mi sono venute tante idee, ma lavorare per il turismo è stata un’idea che mi è venuta in seguito ad un’esperienza di lavoro l’anno scorso.

A dire la verità la scuola secondaria non mi ha aiutata molto nella scelta del mio futuro, questo perché essendo in pochi a scuola e in classe non c’è stato un grande incoraggiamento. Inoltre solo due della mia classe hanno voluto fare l’esame per continuare a studiare e quindi non abbiamo avuto un grande sostegno. Non mi sembra nemmeno sbagliato perché secondo me a 16 anni non si ha ancora un obbiettivo preciso di ciò che si vuole fare. Si potrebbe però cercare di aiutare gli scolari a capire le proprie abilità più che ad orientarsi su cosa si vuole fare in futuro.

Al momento mi piace molto ciò che sto facendo, ci è voluto un po’ di tempo per capire cosa mi piacesse davvero. Con le esperienze si impara molto e io con il tempo ho capito di voler scoprire di più il mondo, di voler imparare nuove lingue. Per questo il turismo fa al caso mio. Per ora non cambierò la mia idea, anche se la mia strada è ancora lunga.

Mi è piaciuta molto l’idea di partecipare all’esposizione dei lavori a Coira, dove la scuola di Stampa ha sempre partecipato. Questo metodo ti aiuta a capire di più le tante possibilità che ci sono, oltre che a capire di più cosa ti piace. Per il resto penso che in una scuola piccola come a Stampa, non ci sia una grande scelta varia da parte degli scolari, per questo forse per alcuni è più difficile decidere.

Le esperienze che ho passato alla scuola a Coira sono state indimenticabili, sono stati 3 anni fantastici che consiglierei a tutti. Il fatto di stare in compagnia in convitto, l’organizzazione di eventi da parte della scuola e altro. Le brutte esperienze sono invece di meno, ne racconto una in particolare. Non mi è piaciuto il modo in cui è stato organizzato il nostro ultimo anno a causa della pandemia. A marzo eravamo tutti chiusi in casa e a giugno ci hanno fatti tornare per gli esami finali. È stata, ed è una situazione brutta per tutti e sicuramente è stato difficile gestire la situazione anche dall’alto, però noi ci siamo persi il nostro ultimo anno, il più bello.

Io consiglierei ai ragazzi che stanno per finire la scuola secondaria di credere sempre in se stessi, di ascoltarsi su cosa sia meglio per noi, senza farci influenzare mai da nessuno. Perché sarà il nostro futuro, la nostra vita. Inoltre non deve essere affatto un problema quello di cambiare strada, si può sempre cambiare. Per finire non trovo giusto che ci sia pressione su ciò che si vuole fare a 17 anni come se fosse il lavoro per la vita… Andate avanti per la vostra strada e capirete cosa vi piace fare veramente.”

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