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Salviamo le Alpi

21 ottobre 2021

//comunicato stampa\\
Resoconto delle giornate dell’associazione italo-svizzera AmAMont del 9 e 10 ottobre a Piuro. Sabato l’assemblea annuale, domenica il convegno sui grandi predatori.

L’associazione italo - svizzera AmAMont è nata nel 2008 sull’Alpe Li Piani a Brusio (Val Poschiavo) ed è stata voluta per dimostrare che le aree alpine ancora oggi possono essere risorsa e riferimento vitale per la società moderna contrastando così l’esodo dalle montagne, l’abbandono e il degrado degli alpeggi e delle valli di montagna con relativa perdita di identità, cultura e autostima delle sue popolazioni… AmAMont vuol essere una contro-proposta positiva al dilagante nichilismo, anonimato, consumismo e omologazione.

“Salviamo le Alpi”
Ogni anno l’associazione si riunisce, alternativamente in Svizzera e in Italia, per la propria assemblea annuale e per un evento su un tema specifico alle problematiche che toccano il vivere nelle montagne dell’arco alpino. Dopo il rinvio nel 2020, a causa delle pandemia Covid, quest’anno le due sezioni transfrontaliere si sono riunite il 9 e 10 ottobre all’Ospitale di Prosto di Piuro in Valchiavenna, sotto il motto “salviamo le Alpi”.

L’assemblea
All’assemblea del sabato, nel rigoroso rispetto delle norme Covid, hanno partecipato una quarantina di socie e soci per discutere le trattande ordinarie all’ordine del giorno, oggetti tutti approvati all’unanimità. Interessante e vivace la discussione sui vari oggetti con tema le problematiche che toccano la gente della montagna. Da parte di diversi intervenuti è stato sollevata la sempre maggiore mancanza di “vera cultura alpina” e della perdita di “cultura alpestre”. Tematica che porta a sempre maggiore scollamento tra le aree urbane e alpine.
Un altro tema sollevato, in particolare dalle aree italiane della Valchiavenna, Valtellina, Comasco, Area italiana del Lago Ceresio e dalla regione del Verbano-Cusio-Ossola è l’impossibilità di ricevere i canali radiotelevisivi della RSI, che da qualche anno sono stati oscurati in virtù di sconosciute, incomprensibili regolamentazioni internazionali a senso unico. Sarà un tema che AmAMont seguirà in concreto portandolo negli ambiti istituzionali e politici preposti.
La prossima Assemblea è stata fissata nel locarnese a fine aprile, imperniata sul tema di grande attualità del cambiamento climatico.

Il convegno
Domenica 10 ottobre si è svolto il congresso internazionale sul tema “I grandi predatori ospiti ingombranti nell’arco alpino?” problematica che, specialmente questa estate, ha coinvolto drammaticamente tutto l’arco delle Alpi e non solo: allevatori e alpeggianti-malgari in particolare hanno subito predazioni come non mai, con conseguente scarico precoce di diversi alpeggi! La giornata, che ha visto la partecipazione di una cinquantina di persone, è stata introdotta dal fondatore ed ex presidente di AmAMont dott. avv. Plinio Pianta. Lo stesso ha proposto un riassunto delle attività dell’Associazione per attirare l’attenzione del pubblico e dei media alla problematica in espansione e senza nessuna regolazione dei grandi predatori (lupo in particolare) e delle preoccupanti problematiche da loro causate. Azione di AmAMont che ha portato, in Svizzera, alla fondazione delle sezioni cantonali per la gestione del territorio libero dai grandi predatori e alla fondazione nel settembre 2015 dell’Associazione mantello Svizzera.

Da sinistra: Giampiero Mazzoni, pres. sez. Italia; Luca Battaglini, vicepres. sez. Italia; Plinio Pianta, vicepres. sez. Svizzera; Germano Mattei, pres. sez. Svizzera; Mauro Vasoli, segretario

Sono seguite le relazioni critiche e di sostegno al settore gravemente messo sotto pressione del sindaco di Chiavenna Luca della Bitta, del presidente della Comunità Montana della Val Chiavenna Davide Trussoni e della deputata alla Camera dei Deputati italiana Silvana Snider, figlia di contadini. Sono seguiti due testi molto significativi del giornalista e scrittore di Varese Robi Ronza e dell’ex presidente del CAI e accademico Annibale Salsa. Interessanti gli interventi dei vari rappresentanti delle regioni, interventi che hanno fornito uno specchio geografico critico e concreto della situazione: il francese condirettore del CERPAM Laurent Garde, dell’ing. Jörg Beck dell’Associazione Svizzera mantello, Rico Calcagnini e Armando Donati presidenti delle Associazioni grigione e ticinese, dell’ing. Vittoria Riboni presidente dell’Ente di gestione delle Aree protette dell’Ossola e di Giuliano Manegazzi presidente delle Aree protette della Lessinia.
Purtroppo il prolungarsi della mattinata non i sono potute sentire le relazioni dei professori e ricercatori universitari, le quali saranno pubblicate nel documento finale del Convegno. Il filo rosso di tutti gli interventi è stato nell’appello che la convivenza con i grandi predatori nelle alpi antropizzate non è possibile e che non crea nessuna biodiversità e da gestire. Chiaro e forte il grido di dolore degli allevatori/alpatori-malgari: “non ne possiamo più!”.

I materiali
Tutte le relazioni sono state filmate e registrate. Le stesse saranno raccolte in un documento finale in via di preparazione e che sarà pubblicato nel corso dei prossimi mesi. Pure in preparazione l’ordine del giorno conclusivo del Convegno, che sarà tradotto nelle lingue nazionali e in inglese e poi trasmesso ai diversi interessati, ai media, alle autorità politiche italiane e svizzere e Europee. AmAMont ringrazia tutti coloro che in un modo o l’altro hanno favorito lo svolgimento di queste due importanti giornate.

www.amamont.com

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