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Un comitato contro l’iniziativa

29 aprile 2021

Per il neo costituito comitato “No all’indebolimento della caccia a spese della collettività” l’iniziativa popolare “Per una caccia rispettosa della natura ed etica” affievolisce la protezione della natura e degli animali. Nei Grigioni si voterà il prossimo 13 giugno.

In un recente incontro con i media a Coira, i membri del comitato cantonale contrario all’iniziativa “Per una caccia rispettosa della natura ed etica” hanno spiegato i motivi per cui l’oggetto in votazione vada respinto senza riserve.

Nel novembre 2020 il Governo dei Grigioni aveva raccomandato al Gran Consiglio di respingere l’iniziativa popolare cantonale.

Successivamente, nella sessione di febbraio 2021, il Parlamento retico ha sostenuto all’unanimità la raccomandazione dell’esecutivo. L’ha spiegato nei dettagli la granconsigliera engadinese Franziska Preisig (PS) che siede nella Commissione per l’ambiente, i trasporti e l’energia.

Secondo il presidente dei cacciatori grigioni Tarzisius Caviezel (PLD) “la denominazione dell’iniziativa popolare è fuorviante e rappresenta un tentativo deliberato per indebolire il riconoscimento e l’apprezzamento della caccia tra la popolazione, poiché l’iniziativa nuoce non soltanto ai cacciatori ma anche alla protezione degli animali, del territorio, del bosco e della biodiversità”.

Nella sua introduzione Caviezel ha spiegato che il comitato è composto da persone provenienti da settori diversi ma uniti da un’idea comune. Oltre a Tarzisius Caviezel e a Franziska Preisig, il gruppo contrario all’iniziativa è composto dal Consigliere agli Stati Stefan Engler (PDC), dall’ingegnera forestale Nina Gansner, dal presidente dei contadini grigioni Thomas Roffler e dal granconsigliere Alessandro Della Vedova (PDC), per le regioni di lingua italiana.

Sei personaggi pubblici, in rappresentanza di altrettanti settori di interesse, hanno formato il comitato "No all'indebolimento della caccia a spese della collettività"

Per Nina Gansner, sindaca di Seewis in Prettigovia ma anche cacciatrice ed esperta del settore forestale, “la caccia è uno strumento importante per la protezione e la promozione della biodiversità, la quale soddisfa già ora gli elevati requisiti ecologici per il benessere degli animali”.

Il Consigliere agli Stati Stefan Engler, di Surava ha evidenziato che secondo lui “l’iniziativa è una costrizione che non porta alcun valore aggiunto, né al benessere degli animali né alla natura”.

In rappresentanza del ceto agricolo, Thomas Roffler ricorda che per il suo settore la regolazione degli effettivi della selvaggina, soprattutto quelli dei caprioli e dei cervi, è di assoluta importanza. Ha inoltre precisato che “se negli anni Settanta e Ottanta si è giunti ad un abbattimento programmato, ciò significa che l’intervento era ed è necessario”.

Dalla voce di molti relatori è emerso inoltre che l’approvazione dell’iniziativa può determinare la soppressione o la limitazione dell’importante lavoro di milizia, gratuito e a titolo privato, garantito dai 2000 e più cacciatori grigioni. Oltre a ciò i costi per la regolazione della selvaggina cadrebbero in gran parte sulle spalle degli enti pubblici.

ats

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