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Vita di Gran Consiglio

6 luglio 2020

//tratto da Il Grigione Italiano\\
La prima sessione parlamentare dopo l’emergenza causata dalla Covid-19. Intervista a Maurizio Michael, deputato della Bregaglia.

La prima parte della sessione di giugno è stata dedicata alla pandemia. Nei giorni successivi sono stati affrontati i rapporti di gestione, revisioni o promulgazione di leggi e molti atti parlamentari.

Avete avuto una sessione molto più lunga del solito.
A proposito della pandemia, varie forze politiche avevano chiesto di fare una sessione apposita alla fine di maggio, poi però è parso più opportuno includere il tema nella sessione di giugno, prolungandola un po’. Perciò abbiamo dedicato buona parte delle prime due giornate all’emergenza Covid-19.

Come è stato strutturato il lavoro?
Innanzitutto il Governo ha informato il Gran Consiglio su quanto ha fatto nelle settimane in cui noi eravamo esautorati e tutte le decisioni erano sulle sue spalle. Ogni consigliere di stato ha presentato una relazione sulle implicazioni che le decisioni prese hanno avuto sul suo dipartimento.

Come ti è sembrata questa informazione?
Ottima. Non solo ci hanno fornito tutti i dati, ma hanno anche fatto un’autocritica, segnalando cosa ha funzionato bene e cosa no, con l’obiettivo di migliorare i processi in futuro. In vari ambiti si prevede inoltre di analizzare in dettaglio il periodo in questione.

E il Gran Consiglio come ha reagito?
Ci sono stati tanti interventi, di diverso tono. Alcuni hanno sottolineato la qualità del lavoro svolto dal Governo, altri hanno messo in evidenza delle criticità, degli aspetti da verificare. Qualcuno ha fatto la richiesta di un maggior sostegno alle imprese, qualcun altro alle famiglie.

Qual è stato il ruolo dei partiti in questo dibattito? Le frazioni hanno preso posizione in merito?
Alcuni interventi sono stati fatti a nome delle frazioni, perché i gruppi hanno discusso di questo tema nei loro incontri, prima dell’inizio della sessione. Altri interventi erano invece individuali. Io stesso sono intervenuto nel dibattito, a titolo personale, perché erano state dette delle cose su cui non ero d’accordo.

Che cosa ti premeva dire?
Prima di tutto, ho ripreso quanto era già stato detto da Alessandro Della Vedova nella sua allocuzione presidenziale di apertura sessione, e cioè che all’inizio dell’epidemia il Governo ha avuto un certo ritardo nella comunicazione specialmente verso le valli di lingua italiana. Però dopo, secondo me, ha fatto un ottimo lavoro. Ho poi messo in evidenza le difficoltà che c’erano nelle zone di frontiera, che fosse con l’Italia o con il Ticino, difficoltà dovute alle regole diverse che vigevano di qua e di là.
Ho poi detto che a livello nazionale e cantonale i governi sono riusciti a lavorare a mente fredda e hanno tenuto un atteggiamento razionale e di questo mi sono complimentato. Ma in quei momenti, oltre all’azione del Governo e dei tecnici, contano il comportamento e l’atteggiamento della popolazione, dove è importante la coesione.
Infine ho detto che anche i dati e le cifre, confrontati con altre aree simili alle nostre, permettono di affermare che nel Cantone dei Grigioni è stato fatto un buon lavoro.

Come ti è parso, alla fin fine, questo dibattito?
Complessivamente è stata una bella discussione. Che è proseguita nell’ora delle domande. Infatti, a volte i consiglieri di stato non intervenivano, dicendo che su quel tema era stata depositata una domanda e avevano già preparato la risposta. In questa sessione abbiamo avuto due volte un’ora delle domande: il martedì a tema Covid-19 e il giovedì su altri temi.

Ancora in tema Covid-19: fra i compiti del Gran Consiglio c’era quello di approvare le «ordinanze di necessità» emanate dal Governo nell’emergenza. Com’è andata?
Le abbiamo approvate tutte, senza tante discussioni. Alcune avevano già terminato la loro validità. Abbiamo approvato anche tutti i finanziamenti che il Governo aveva stanziato. Con questo, l’emergenza è finita: la Confederazione ha ridato il potere ai Cantoni e il Governo retico ha ridato il potere legislativo al Parlamento. Siamo ritornati ai normali processi democratici.

Cambiamo tema. La sessione di giugno è quella annualmente dedicata all’approvazione dei rapporti di gestione.
Il rapporto di gestione e il conto annuale 2019 del Cantone dei Grigioni, il famoso «librone», sono stati discussi a tempo di record, e approvati. C’erano cose più importanti in ballo, altre priorità.

Per esempio la discussione sui tribunali?
Esatto. Anche su questo tema è stato presentato un rapporto di gestione. La Commissione di giustizia e sicurezza, presieduta da Ilario Bondolfi, ha dato incarico a un valutatore esterno per capire se i nostri tribunali funzionano bene. In generale la valutazione è positiva, anche se il Tribunale amministrativo ha molte pendenze. Al Tribunale cantonale era stato aggiunto un giudice, l’anno scorso, per compensare la mole di lavoro. Però, a causa dell’assenza per motivi di salute di un altro giudice, questa misura ha avuto un effetto limitato. La Commissione ha perciò fatto delle proposte per migliorare l’efficienza dei tribunali.

Nelle scorse settimane sono stati segnalati gravi problemi nel Tribunale cantonale.
C’è una grossa difficoltà interna tra il personale, ci sono grossi conflitti. Ed è stato chiesto di sollevare un giudice dal suo incarico. Questa richiesta è stata presentata e firmata da tutti, giudici e attuari. Si tratta di Peter Schnyder. La Commissione ha sentito tutte le persone coinvolte e ha consultato gli atti, facendo un lavoro approfondito e accurato, ed è giunta alla conclusione che per motivi diversi, nell’interesse del buon funzionamento del Tribunale, due persone non siano più sostenibili: lo stesso giudice Schnyder e il presidente del Tribunale, Norbert Brunner. Quest’anno è previsto il rinnovo del Tribunale e quindi devono essere presentate le candidature. Brunner ha rinunciato a ripresentarsi, mentre Schnyder è intenzionato a farlo. Così la Commissione ha proposto al Gran Consiglio di non destituire adesso Schnyder, ma semplicemente di non rinominarlo nelle elezioni di agosto.

Come funziona l’elezione dei giudici?
Si svolge ogni quattro anni. I giudici vengono scelti in modo che siano rappresentate tutte le anime della società, e quindi il sistema prevede che siano i partiti a fare le proposte. Questo ha anche influenzato gli interventi che sono stati fatti durante la discussione, dove alcuni hanno proposto di rinnovare il Tribunale in toto, mentre altri non erano d’accordo ad escludere Schnyder.
I giudici aspiranti al posto in Tribunale vengono dapprima sentiti dalla Commissione di giustizia e sicurezza, la quale poi riferisce al Gran Consiglio il suo parere sull’eleggibilità di ognuno di loro. Poi ogni deputato, in aula, compilerà il suo foglio con i nomi dei giudici che vuole che siano eletti.

Nel piano di lavoro vi erano anche alcune leggi da emanare o da revisionare. Cosa vorresti segnalare?
Durante questa sessione il Gran Consiglio ha approvato due revisioni parziali di legge, e ne ha adottata una terza nuova. Le revisioni parziali hanno riguardato la legge sulla promozione dello sviluppo economico, in particolare per quanto attiene il rafforzamento dello sviluppo regionale e la legge cantonale sulle foreste. Nel primo caso il Gran Consiglio si è schierato chiaramente in favore delle regioni assegnando loro maggiori competenze e libertà, riducendo, di fatto, le possibilità di influsso degli uffici cantonali competenti. Nel secondo caso si è trattato in primo luogo di adeguare la legge cantonale, in particolare nell’ambito della protezione dai pericoli naturali.

Gli atti parlamentari, infine, erano molto numerosi.
In tutto era stata messa in agenda la discussione di 42 atti parlamentari, di cui una proposta di decreto diretto, 26 interpellanze e 15 incarichi. Al termine della sessione è stato possibile trattare solo 19 atti parlamentari (il decreto diretto, 11 interpellanze e 7 incarichi). I rimanenti 23 atti parlamentari saranno riproposti all’ordine del giorno della sessione di agosto, che a causa della mole di lavoro aggiuntiva causata dalla cancellazione della sessione di aprile, è stata allungata a sua volta di una giornata.

Silvia Rutigliano

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