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Vita di Gran Consiglio

31 ottobre 2019

//tratto da Il Grigione Italiano\\
Nell’ultima sessione del Parlamento retico sono stati presentati o evasi diversi incarichi e interpellanze, fra i quali l’incarico sugli indennizzi dell’assicurazione fabbricati, presentato a giugno da Maurizio Michael, che qui intervistiamo.

La scorsa intervista, a inizio settembre, iniziava con le considerazioni positive riguardo all’elezione di un italofono, Alessandro Della Vedova, alla presidenza del Gran Consiglio. Viene dunque spontanea la domanda: il suo discorso di apertura di questa sessione di ottobre l’ha tenuto in italiano? «No – risponde Maurizio Michael – in tedesco. Ma aveva già annunciato che intendeva utilizzare la lingua tedesca».

Interessante notare le diverse scelte: Marina Carobbio Guscetti utilizza a Berna la lingua italiana per la conduzione delle sedute del Consiglio nazionale, di cui è presidente. Anche per questa ragione la Società Dante Alighieri le ha conferito l’attestato di socio perpetuo nel maggio scorso. Ai parlamentari era stato distribuito uno stampato con la traduzione dei termini più utilizzati.

E a proposito di italofoni alla ribalta, non possiamo sorvolare sul fatto che avete iniziato la vostra sessione appena il giorno dopo le votazioni federali, nelle quali è risultata eletta Anna Giacometti, candidata dalla Bregaglia.
Chiaramente, l’ambiente conteneva ancora emozioni legate alle elezioni, più da parte dei non eletti, direi (perché erano molti i granconsiglieri che si erano presentati alle elezioni federali). Per la nostra valle questo risultato è un avvenimento grandioso, trattandosi della prima persona eletta a Berna dalla Bregaglia.

All’ordine del giorno della sessione figurava anche il tuo incarico «concernente l’adeguamento della prassi di indennizzo dell’Assicurazione fabbricati dei Grigioni». Com’è andata?
Lo scopo del mio incarico era di rendere più giusti i risarcimenti ai proprietari di immobili nei casi in cui un immobile venga distrutto e non possa essere ricostruito nello stesso posto. Il Governo l’ha ritenuto valido e ha consigliato di accettarlo per poterlo mettere in atto. Il Gran Consiglio ha così approvato il mio incarico, con 104 voti favorevoli e nessun contrario.

Qual è la procedura, cosa succede adesso?
Quando il Gran Consiglio dà al Governo un incarico, il Governo deve attuarlo a livello di legge, per esempio. Quindi adesso verrà presentata una revisione della legge, che contenga il cambiamento richiesto. È una bella coincidenza che nella prossima sessione è già prevista una revisione della legge sull’assicurazione fabbricati, per il caso di Brienz, e simili, dove un intero villaggio sta lentamente scivolando a valle. Così ho chiesto di inserire anche quest’altra modifica nella stessa occasione. Sono fiducioso che questo avvenga.

Chi è che formula gli articoli delle leggi?
I giuristi del Cantone, su richiesta del Governo, fanno le proposte e spetta alla commissione competente, in questo caso la Commissione ambiente, trasporti ed energia, scegliere la formulazione migliore, anche adattando le proposte pervenute. Poi la legge approda in Gran Consiglio, che può ancora modificarla e infine approvare.

Hai qualcosa da raccontare riguardo alla Deputazione grigionitaliana?
Il secondo giorno, all’ora di pranzo, la Deputazione è stata invitata dal consigliere di stato Peter Peyer a visitare la centrale dove arrivano le chiamate di emergenza alla polizia. Abbiamo colto l’occasione per sottolineare l’importanza di avere sempre qualcuno che risponda in italiano e loro ci hanno spiegato come già affrontano il problema, anche se non sono ancora riusciti a risolverlo completamente. È stato un piacere trovare sul posto Marco Giacometti, figlio di Arnoldo di Promontogno, che è il vicecapo di questa centrale.

Altre attività fuori dall’aula?
La sera di martedì tutto il Gran Consiglio è stato invitato a visitare il nuovo penitenziario di Cazis, che è il carcere più moderno in Svizzera e che comincerà ad operare dal prossimo gennaio. È molto spazioso, ma l’impressione che mi dava era di soffocamento. Ha 152 posti, e accoglierà anche molti carcerati provenienti da altri cantoni (che pagheranno la diaria per gli ospiti). È una struttura chiusa, per i casi difficili. Impressionante: è proprio vero che la libertà è, insieme alla salute, la cosa più preziosa che abbiamo.

Non avete trattato altro?
Sì, ma tutto è filato liscio, niente da mettere in evidenza. È stata una sessione abbastanza breve, perché in un primo tempo era pure prevista la discussione sull’iniziativa «90 sono abbastanza», riguardo alla riduzione del numero dei granconsiglieri. L’iniziativa è stata, per il momento, «congelata» in attesa delle soluzioni che il Governo proporrà sul futuro sistema di voto: maggioritario, proporzionale o una combinazione dei due. È così stato possibile evadere tutti i punti all’ordine del giorno in due giornate anziché tre, risparmiando pure un po’ di soldi dei cittadini.

Silvia Rutigliano

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