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Vita di Gran Consiglio

21 dicembre 2017

//tratto da Il Grigione Italiano\\
Nella sessione di dicembre, una grande discussione sul preventivo ha occupato il parlamento retico. Si è parlato anche di lingue e di sostegno alle minoranze. Intervista al deputato bregagliotto Maurizio Michael.

La sessione del Gran Consiglio grigione, ultima dell’anno solare, si è svolta a Coira dal 4 al 6 dicembre 2017. E aveva nel suo ordine dei lavori, come sempre in dicembre, la presentazione da parte del Governo del preventivo 2018, che è stato approvato solo al termine di una lunga discussione.

Perché una discussione così serrata, Maurizio Michael?
Il preventivo è stato discusso per un giorno e mezzo, perché stiamo andando incontro a periodi più difficili. Le cifre parlano chiaro: le uscite stanno aumentando, mentre le entrate diminuiscono. Ci sono impegni fissi del Cantone, come le spese per la salute, e ci sono investimenti che ci impegnano anche per i prossimi anni, pensiamo alle costruzioni e alle strade. Vi è inoltre una tendenza negativa per quanto riguarda posizioni importanti in entrata come i contributi derivanti dalla perequazione finanziaria o i canoni d’acqua che saranno messi sempre maggiormente sotto pressione.
Le uscite non sono più coperte e finanziabili con le entrate e si dovrà attingere dalle riserve.

Dunque le riserve ci sono. C’è davvero da preoccuparsi?
Non c’è da preoccuparsi, ma dato che i tempi necessari per ottenere un cambiamento di rotta sono molto lunghi bisogna intervenire con dei correttivi. Perciò bisogna iniziare adesso, e approntare un piano di rientro o addirittura di risparmio. Questa è l’opinione del mio partito, il PLD. Invece il PS è dell’opinione che non sia necessario intervenire perché il Cantone dei Grigioni dispone di ampie riserve, anzi il PS proponeva di aumentare le spese per la cultura. Alcune di queste posizioni vanno anche lette in chiave elettorale vista l’imminenza delle prossime elezioni e in questi casi i partiti vogliono mostrare il meglio di sé.

Ma il preventivo presentato dal Governo com’era?
Potrei definirlo prudente e abbastanza equilibrato. E alla fine è stato approvato senza modifiche.

Hai accennato alla cultura. È un tema che sta a cuore alle aree, come la Bregaglia, che puntano molto su questo aspetto.
Si è parlato di cultura all’interno della discussione sul preventivo. Quest’ultimo prevede un aumento di circa un milione e mezzo di franchi in favore della cultura, il che corrisponde a quanto deciso lo scorso febbraio con la nuova legge sulla cultura. L’aumento di finanziamento riguarda principalmente le scuole di musica e le strutture museali, e in misura minore altre istituzioni. C’era chi voleva togliere questo aumento, ritornando alle cifre dell’anno scorso (per esempio l’UDC), e chi voleva invece aumentarlo ulteriormente (il PS). Il Dipartimento della cultura, presieduto dal Consigliere di Stato Martin Jäger, sta elaborando un progetto generale, che fornirà un quadro delle proposte culturali in tutto il Cantone e che fungerà da base strategica per la promozione futura della cultura.

Di questo avevi parlato già nell’intervista dello scorso febbraio, quando avevate approvato la legge.
Il Gran Consiglio, nel suo insieme si era e si è espresso in favore della cultura. La maggioranza del Gran Consiglio chiede comunque che la promozione della cultura nel Cantone dei Grigioni avvenga in modo consapevole e coordinato, seguendo una strategia chiara a sostegno della produzione culturale. In questo senso il Gran Consiglio in questa sessione ha pure preso atto della petizione presentata da un ampio gruppo di attori della cultura.

Si è sentito parlare dell’incarico Fasani.
Rodolfo Fasani, deputato del Circolo di Mesocco, ha presentato un incarico a sostegno del plurilinguismo in Svizzera, incarico che è stato approvato dal Gran Consiglio. Il Governo ha risposto che si impegnerà a intervenire nei confronti della Confederazione per far sì che l’insegnamento delle lingue sia armonizzato a livello svizzero.

Sempre a proposito di lingue minoritarie, in sospeso dalla scorsa sessione (per mancanza di tempo) era rimasta l’interpellanza Atanes sul futuro dei media di lingua italiana.
L’interpellanza, che era stata depositata in giugno dal deputato di Roveredo Manuel Atanes, era stata precedentemente discussa nella Deputazione grigionitaliana e coordinata con la Pro Grigioni italiano (Pgi). In questa sessione il Governo ha risposto presentando gli strumenti che ha a disposizione per sostenere la pluralità delle opinioni nelle varie lingue cantonali. Il Governo può dare contributi a nuovi progetti, cosa che per esempio è avvenuta per l’integrazione della Voce del San Bernardino nel Grigione Italiano (50’000 franchi). Noi riteniamo che sia utile fare una valutazione più ampia, comprendente anche i romanci, e poi fare delle richieste più concrete e, se necessario, apportare anche delle modifiche legislative.

Altri incarichi di rilievo?
Il «Comitato sovraregionale e interpartitico per una maggiore sicurezza nel sud dei Grigioni» ha ribadito che le attuali sfide poste dalla lotta alla criminalità e la prevenzione dell’immigrazione incontrollata richiedono sufficienti risorse umane per garantire la sicurezza interna. E ha quindi formulato un incarico, presentato da Alessandro Della Vedova (Poschiavo), che chiede al Governo di «sollecitare un’informazione pubblica trasparente sulla situazione ai confini del Cantone e sugli effetti del progetto DaziT», ossia il progetto per la modernizzazione dell’Amministrazione federale delle dogane, e di continuare a condurre attivamente campagne contro la riduzione del personale delle dogane e del Corpo delle guardie di confine. L’incarico chiede inoltre di «impedire la centralizzazione delle indagini doganali e quindi ulteriori perdite di posti di lavoro nelle regioni dei Grigioni con tutti i mezzi possibili» unendosi agli altri cantoni della Svizzera orientale.

La deputazione grigionitaliana si è riunita come di consueto?
Ci siamo riuniti il lunedì sera, insieme al Comitato direttivo della Pgi, compreso il nuovo presidente Franco Milani. È stato un incontro molto positivo. Abbiamo confermato l’idea di istituzionalizzare l’incontro almeno due volte l’anno, e decidere insieme le priorità politiche.

Una domanda che esula dal Gran Consiglio. Recentemente abbiamo scritto della tua nomina alla vicepresidenza del Partito liberale cantonale. Sei poi stato eletto?
Sì. L’Assemblea dei delegati mi aveva eletto nella Direzione del partito, e nella riunione di Direzione dello scorso 11 dicembre sono stato formalmente nominato vicepresidente, insieme ad Angela Casanova di Domat Ems, che è anche cassiera. Il presidente è Bruno Claus di Coira. La mia nomina permette di avere nella direzione del partito una voce proveniente dalla periferia del Cantone nonché un rappresentante di lingua italiana. In questo senso il PLD intende dare seguito a una richiesta proveniente dalle regioni periferiche e si apre a un maggiore confronto con le varie e differenti realtà presenti nel Cantone.

Silvia Rutigliano

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