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«La mia sfida al Pizzo Cengalo»

31 ottobre 2017 Nessun commento

Franca Iseppi-Pool ha la Bregaglia nel cuore. Anima eclettica, artistica, coltiva un rapporto singolare con la montagna che la scorsa estate ha messo in ginocchio la sua valle.

Il Pizzo Cengalo, insieme alle montagne della Valle Bondasca, è uno dei soggetti ricorrenti dei paesaggi ad olio di Franca Iseppi-Pool. La proprietaria de La Stala Bistro d’Arte di Coltura di Stampa, pittrice, ristoratrice e creatrice di profumi, ha appena concluso una stagione tutt’altro che serena, caratterizzata dallo choc per le frane e le colate che si sono riversate sulla Bregaglia e la laterale Bondasca, fra il 23 agosto e il 15 settembre scorsi.

Una catastrofe da elaborare
«Come tanti qui in Bregaglia, devo ancora digerire quanto successo», dice la 51enne, che nella valle vi è nata e cresciuta. I suoi zii ottantenni, racconta, erano tra i 140 sfollati (ne sono rimasti ancora 55) di Bondo. Sono potuti rientrare a casa solo con la revoca, a metà ottobre, dell’evacuazione della “zona verde”. Suo cugino, invece, a tutt’oggi non sa ancora esattamente quando potrà ritornare nella sua abitazione. Sono stati circa 3,5 i milioni di metri cubi di roccia staccatisi dal Cengalo. E 1,5 milioni di materiale sono tuttora in movimento, mentre in valle si lavora giorno e notte per garantire alla popolazione riparo da nuovi possibili scoscendimenti. «L’ultima colata l’abbiamo sentita anche a Coltura. Un rumore da mettere i brividi». La stagione turistica, terminata a metà ottobre, per lo meno per la nostra interlocutrice non è stata chiusa in anticipo, «ma gli affari – sottolinea – dopo il disastro sono andati male da queste parti. Speriamo di risollevarci l’anno prossimo».

Fra il dolce e l’amaro
Dopo un vacanza a Malaga («una seconda patria dove mi rifugio volentieri»), prevista da tempo, questo inverno Franca Iseppi-Pool avrà tempo per dedicarsi alla pittura, con la quale affronterà di nuovo il Pizzo Cengalo, montagna amata da sempre e ora anche temuta. «Per dipingerlo amo osservarlo da Soglio, dove si possono ammirare anche il Pizzo Badile e il Gruppo Sciora. Lo rifarò questo inverno. Anche se so già che si rivelerà un’esperienza tra il dolce e l’amaro. Guardando la montagna ora, si rimane di stucco: ci si accorge della sua reale imponenza. Perché tutta quella massa caduta, che ha piegato un’intera valle, non ha lasciato che una piccola macchia sulla parete rocciosa».

Un istinto protettivo
Spostarsi dalle sue montagne per andare in vacanza, afferma, quest’anno è meno facile del solito. «Faccio quasi fatica. Una reazione che ho notato in molte persone in valle. Si ha voglia di stare vicino alla propria casa, alle proprie cose. Si è innescato in noi un istinto di protezione che ci invade quasi irrazionalmente».

Una pignola in stalla
I mesi più freddi dell’anno sono anche quelli in cui Franca Iseppi-Pool, effervescente imprenditrice, è solita ideare mille progetti. «Chiusa in casa e in un’area geografica che in inverno non vede praticamente mai il sole, mi annoio molto facilmente. Allora mi invento cose da fare», racconta sorridendo. Sono nati così il suo bistrot-galleria, inaugurato nel 2014, e i due profumi Essenze d’Arte, lanciati l’anno scorso. La Stala, oggi ristorantino e vetrina soprattutto per le opere del maestro e amico Bruno Ritter, era – come indica il nome stesso – la stalla delle mucche del nonno dell’imprenditrice. Riattata ed arredata con uno stile rustico, ma elegante, ospita anche dei corsi di pittura ed eventi culturali. Non è la prima volta che l’eclettica bregagliotta si dedica alla gastronomia. Dopo un apprendistato di gioielliera e diversi anni nel terziario a Zurigo, si è occupata dell’accoglienza di turisti e di ristorazione assieme al padre al campeggio di Vicosoprano e poi, con la sorella, alla Stüa Granda di Soglio. «Chi sono e cosa faccio? Tutto e nulla. Sono un’esteta e una pignola che ama far star bene la gente».

Profumi di montagna
Lanciare un’eau de parfum e un’essenza per ambienti, confessa, è stata una sfida e uno sfizio che si è voluta togliere. I due prodotti riflettono, esattamente come la sua pittura, tutto l’attaccamento alle montagne e alla sua regione. Lo indicano le note di geranio, prugna e rosa scelte come base per il profumo per il corpo e, nella seconda creazione, la miscela di legni e incenso che ricordano l’odore del cembro, conifera tipica dei boschi grigionesi. Il 15 ottobre scorso La Stala ha chiuso la stagione con un finissage il cui ricavato è andato in parte in donazione al Comune di Bregaglia. Il locale riaprirà, come tutti gli anni, a giugno. Fino ad allora, c’è da scommetterci, Franca Iseppi-Pool avrà già tanti progetti per la mente. Tutti, e questa volta senza scommesse, legati alla sua valle.

Fonte: www.cooperazione.ch

“Il Tombal con Badile e Cengalo” (olio su tela, 50x70 cm, 2013). Una delle varie opere dell'artista raffiguranti la montagna da cui sono scese sette tra frane e colate negli scorsi mesi.

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