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Fiabe engadinesi

18 agosto 2017

Un libro da avere in ogni cameretta. L’anno 2016, per la Biblioteca pubblica di Maloggia/ Maloja e la sua Fondazione Gaudenzio e Palmira Giovanoli, è stato molto felice perché ha visto la ristampa di un libro molto caro alla regione della Bregaglia e dell’Engadina.

Ecco una breve intervista con l’iniziatrice del progetto e membro della Fondazione Giovanoli, cui va fin da ora il nostro più sentito ringraziamento, Lucrezia Bischof:

Cosa sono le “Fiabe engadinesi”?

“Fiabe Engadinesi”, è un libro di fiabe raccontate da Gian Bundi, illustrate da Giovanni Giacometti e nel nostro caso tradotte in italiano da Renato Stampa.

Se vogliamo però rendere giustizia alla fonte dei racconti, dobbiamo iniziare da “C’era una volta… a Bever in Engadina Alta, una vecchia cucitrice, Anna Enghel, che veniva chiamata nelle case non solo per cucire, ma anche perché sapeva raccontare fiabe, talmente bene, da catturare grandi e piccoli che le stavano attorno e l’ascoltavano a bocca aperta…”

Le “Fiabe engadinesi” di Anna Enghel sono particolari perché fanno riferimento appunto all’Engadina. Ecco alcuni esempi: la fiaba di compare orso e comare si svolge in Val Bever, la strega si chiama Elisabetta Travers, cognome engadinese e i mendicanti vengono da La Punt.

Inoltre, vediamo i protagonisti delle fiabe mettersi in viaggio… scendere dalla Bregaglia e arrivare a Chiavenna per poi proseguire verso Firenze, Mantova e Vienna, in cerca di fortuna, proprio come hanno fatto tantissimi engadinesi che emigravano nelle città europee come pasticceri.

Il passaggio dalla forma orale a quella scritta è da attribuire a Gian Bundi (1872-1936), figlio di emigrati, nato e cresciuto a Berlino e Stettin. Lui era uno di quelli che ascoltavano le fiabe “a bocca aperta” durante i suoi soggiorni a Bever. Nel 1902 decise di pubblicarle in romancio e in tedesco. La raccolta di fiabe fu arricchita dalle illustrazioni dall’artista bregagliotto Giovanni Giacometti che essendo della zona, ha saputo interpretare le caratteristiche del paesaggio e della cultura locale in maniera eccezionale. Giovanni Giacometti narra il contenuto della storia scena per scena, in stile fumetto. Vediamo i protagonisti delle fiabe muoversi fra montagne innevate, prati coperti di crocus, laghi engadinesi e paesaggi italiani, francesi e turchi con mercati, case signorili e palazzi reali.

Nel 1971, con l’aiuto finanziario della Pro Grigioni Italiano, le fiabe furono tradotte anche in italiano dal prof. Renato Stampa, pure lui di origine bregagliotta.

Da dove è nata l’idea per la ristampa del libro?

Il libro è sempre stato molto caro a tutta la mia famiglia. Spesso compravo la raccolta di fiabe da regalare e il fatto che il libro fosse esaurito da anni, me ne faceva sentire la mancanza. Perciò mi sono detta, bisogna ristamparlo.

Grazie al consenso del direttivo della Fondazione Giovanoli e con l’aiuto di Anna Ratti, che anni prima aveva curato la ristampa in lingua romancia, abbiamo trovato i mezzi finanziari necessari e abbiamo potuto procedere con la ristampa.

Come è stata festeggiata la ristampa delle “Fiabe engadinesi” e presentata al pubblico?

Il 20 di ottobre, in collaborazione con la Società culturale di Bregaglia e con il sostegno di Pro Juventute, in occasione della Giornata del bambino che nel 2016 cadeva di domenica, la biblioteca di Maloja/ Maloggia ha organizzato una rassegna teatrale aperta a tutti. Come nelle case di Bever ai tempi di Anna Enghel c’erano bambini, ragazzi, genitori e nonni.

Anna Ratti ha introdotto brevemente il mondo delle fiabe engadinesi, raccontando le vite di Anna Enghel e Gian Bundi e poi naturalmente ha parlato di streghe, draghi, giovani coraggiosi e figlie di re, in maniera così vivace che a un certo punto un bambino seduto in prima fila ha esclamato: “Ma tu come fai a sapere tutte queste cose?”

In seguito si è svolto lo spettacolo teatrale, tratto dalla fiaba di Tredicino con Piera Gianotti e Emanuel Rosenberg. Due attori, due sedie, due fazzoletti, uno rosso e uno blu sono bastati per far rivivere le peripezie di Tredicino che dall’Engadina va in Francia come stalliere alla corte del re, s’innamora della principessa ma prima di poterla sposare deve affrontare delle dure prove…

Grandi e piccoli “stavano attorno e ascoltavano a bocca aperta”.

Per chi fosse interessato è possibile ritirare o ordinare “Fiabe engadinesi” presso la Biblioteca Maloja / Maloggia o scrivendo a biblio.maloggia@bluewin.ch.

Per la Fondazione Giovanoli: Martina Giovannini

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