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Gli alberi, nostri amici

5 dicembre 2014

Un’attività della scuola dell’infanzia di Vicosoprano. Articolo tratto dall’ultimo numero del settimanale Il Grigione Italiano.

Alla «scolina» di Vicosoprano, la maestra Danila Crüzer il martedì pomeriggio accompagna i bambini e le bambine nel bosco di Cudìn, dove ognuno/a ha scelto il «suo» albero e lo ritrova ogni volta. Nel bosco si imparano tante cose, anche con la collaborazione dei forestali. E si apprezzano i colori, i sapori e i profumi della natura.

Al «proprio» albero si possono fare delle confidenze, lo si osserva, gli si sta vicino. Ogni albero scelto da un bambino o una bambina della scuola dell’infanzia di Vicosoprano è segnato, in modo che non venga abbattuto dai forestali durante il loro lavoro a Cudìn. I forestali conoscono bene queste attività nel bosco promosse dalla maestra Danila Crüzer, in particolare Marcello Negrini.

«Nel nostro mansionario – spiega Marcello – è prevista una giornata di lavoro con le scuole. Ed è bello il contatto con la foresta che viene proposto a questi scolaretti. Noi da ragazzi costruivamo le stalline…».

I bambini cominciano a conoscere l’albero: il tronco, le foglie di diverso tipo, le radici che non si vedono. Un albero può avere foglie o aghi, che possono cadere in autunno oppure no. Su un albero secco il picchio va mangiare le formiche e nel far questo crea dei buchi e questi buchi vengono poi utilizzati da altri animali. E su un tronco tagliato si può leggere l’età della pianta.

Sì, perché gli alberi vengono anche tagliati, per diversi scopi. I bambini e le bambine hanno potuto assistere all’abbattimento degli alberi da parte dei forestali. E poi, in segheria, hanno visto come un tronco viene tagliato per lungo, e trasformato in assi. Perché con il legno si costruiscono tante cose.

E ancora: il legno ricavato dagli alberi viene anche bruciato. Niente di meglio di una piccola grigliata mostra ai piccoli il valore dei pezzi di legno e dei trucioli per fare il fuoco. In queste uscite, Elisa Nunzi ha affiancato la maestra Danila Crüzer, alla quale abbiamo posto qualche domanda.

Voi andate nel bosco ogni martedì, con qualsiasi tempo. Perché? È così importante?

Desidero che i bambini imparino a stare fuori con qualsiasi tempo, prima di tutto perché scoprono la natura diversamente se piove o nevica o c’è il sole. Così come nelle diverse stagioni. Se sono adeguatamente vestiti si divertono, possono saltare nelle pozzanghere, possono toccare il legno bagnato che è diverso dal legno asciutto, scivolare su un ramo perché è bagnato. Inoltre, se andassimo fuori solo quando è bello e caldo lo potremmo fare solo poche volte. E poi ci sono cose divertentissime quando piove o nevica, per esempio un bambino sta sotto un albero, al riparo delle foglie, e un altro scuote i rami facendogli cadere l’acqua addosso, oppure camminano sotto la neve a faccia in su e mangiano i fiocchi che cadono. Non esiste tempo sbagliato, esiste abbigliamento non appropriato.

Quando hai iniziato?

Ho iniziato quest’anno subito dopo le vacanze di ottobre perché così vedono tutto il ciclo dell’albero, dall’arrivo dell’autunno in avanti. Nel bosco creiamo dei percorsi con pezzi di rami, con tronchi, con le pigne cadute. Coi rami disegniamo un cerchio in cui ci sediamo. Abbiamo il nanetto Chronzli, fatto con un ramo di betulla, che ci accompagna dappertutto nel bosco. Racconta le storie e indica il materiale da raccogliere per fare le diverse attività.

Tutto questo lavoro che riguarda gli alberi che finalità ha? Perché lo fai?

Il mio obiettivo è che a fine anno sappiano andare nel bosco, sappiano giocare con due pigne e un sasso, distinguano le bacche commestibili dalle altre, sappiano riconoscere le stagioni, le piante, le foglie. Insomma che siano a loro agio nella natura.

Quali risultati vedi nei bambini e bambine?

Sono già capaci di ritrovare il loro albero e le cose dove le avevano lasciate. Inoltre è bello vedere che aspettano il momento di ritornare sui posti.

Cosa speri che possa produrre, nel loro futuro, questa attività a contatto con la foresta?

Mi auguro che sappiano poi muoversi nella natura perché l’hanno imparato da piccoli e che non abbiano sempre bisogno di un parco giochi per divertirsi.

Silvia Rutigliano

Satira di Bregaglia

La vignetta del giorno

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Per sorridere un po’.