a-GRit, Home, Notizie

Valchiavenna, sei Comuni verso la fusione

4 luglio 2013 Nessun commento

Prosegue il percorso e si avvicina il referendum per i cittadini di sei Comuni. Altri sette, invece, non ci stanno. La redazione di labregaglia.ch pubblica questo articolo preparato da studio3163.com e invita i lettori a partecipare al sondaggio qui a lato.

Procede con ritmi serrati il lavoro dei sei Comuni che hanno promosso la proposta di fusione in Valchiavenna. I sindaci di Chiavenna, Prata Camportaccio, Mese, Gordona, Menarola e Verceia, infatti, da alcuni mesi si stanno confrontando con cadenza almeno settimanale, con l’obiettivo di preparare il percorso che condurrà al referendum popolare previsto per il mese di novembre. In particolare sono al lavoro per iniziare a lavorare sulla bozza di statuto del nuovo ente che costituirà la Carta delle regole del nuovo Comune. A pochi anni dalla fusione dei Comuni della Bregaglia svizzera, anche in riva al Mera – da Chiavenna a Verceia – si procede quindi verso la creazione di un solo ente.

Il percorso
Come sottolinea Luca Della Bitta, sindaco di Verceia, sono molte le questioni da affrontare e diverse le proposte già emerse.

«Innanzitutto si è concordato sull’opportunità di realizzare un primo opuscolo informativo che sarà distribuito prima della fine dell’estate a tutte le famiglie residenti nei sei comuni promotori – spiega Della Bitta -. Si tratterà di una sintesi del percorso sin qui compiuto, delle motivazioni e dei benefici legati alla fusione dei comuni. I sindaci hanno condiviso il fatto che il pilastro principale del percorso di fusione sarà il principio della massima partecipazione al processo in atto.

«Nelle prossime settimane, quando il lavoro di predisposizione del nuovo Statuto entrerà nel merito delle questioni, si prevederà il coinvolgimento delle minoranze consiliari che hanno condiviso la proposta di fusione. Non sarà quindi un approccio “di maggioranza”, ma si intende allargare il lavoro in corso a tutte le anime propositive delle nostre amministrazioni comunali».

I sindaci, da sinistra: Luca Della Bitta (Verceia), Giuseppe Guanella (Campodolcino), Roberto De Stefani (San Giacomo Filippo) e Franco Masanti (Madesimo)

La partecipazione
Nelle scorse settimane, dopo le assemblee pubbliche che si sono svolte in molti Comuni, sono circolate ipotesi relativamente alla costituzione di un Comitato di saggi. «Abbiamo deciso che la partecipazione prevederà il coinvolgimento di circa 15’000 saggi, ovvero ciascuno dei nostri cittadini. Una scelta così importante non può essere limitata a poche persone, ma deve consentire a ogni cittadino che lo vorrà di dire la propria opinione e formulare proposte. Per questo motivo stiamo organizzando un grande laboratorio di partecipazione che potremmo chiamare “Laboratorio Valchiavenna”, che offrirà occasioni e strumenti di coinvolgimento all’interno di un percorso organizzato e strutturato. Pensiamo a numerose occasioni di incontro e di approfondimento, anche attraverso assemblee aperte, a incontri mirati con specifiche categorie di persone e di rappresentanti della società civile».

Un'assemblea pubblica a Campodolcino, con alcuni sindaci in prima fila


A fianco di queste iniziative tradizionali si vogliono valorizzare tutti gli strumenti moderni di comunicazione on line. Per questo verranno messi a a punto, con il supporto di professionisti e delle loro competenze, una serie di possibilità di coinvolgimento mediante gli strumenti della rete e di internet. Dal sito internet/blog dedicato alla proposta di fusione all’utilizzo dei social network. Si è deciso che la metafora di questo percorso debba essere quella di “scendere in piazza” per incontrare i cittadini e le loro idee. «Quindi pensiamo, oltre alla piazza reale fatta di incontri personali, alla piazza virtuale dove ciascuna persona, anche comodamente da casa propria, potrà, con un approccio partecipativo e costruttivo, far conoscere le proprie proposte e confrontarsi con gli altri soggetti coinvolti».

Il referendum
Il momento centrale, quello della scelta dei cittadini come forma massima di democrazia che si esprime attraverso il voto, sarà il Referendum, previsto nel novembre prossimo. «In queste settimane abbiamo intensificato i rapporti con Regione Lombardia. Le delibere dei Consigli Comunali sono state consegnate presso gli uffici regionali ed è stato avviato l’iter amministrativo. Quotidiano è stato anche il contatto con la Presidenza della Commissione Riordino Istituzionale incaricata di seguire la questione delle fusioni. Dalle parole del Presidente della stessa, il Consigliere Regionale Giulio Gallera che ha manifestato grande interesse per la nostra proposta, abbiamo avuto forti garanzie in merito al fatto che verrà rispettata la decisione dei cittadini espressa nel referendum. Quindi, in merito a qualche comunicazione che voleva generare un po’ di timori in questo senso, possiamo dire che Regione Lombardia, insieme alle Amministrazioni comunali, si impegnano a prendere atto della volontà dei cittadini che si esprimeranno con il voto referendario».

Come già anticipato, prima della data del Referendum day sarà a disposizione la proposta di statuto del nuovo Comune.

Gli altri sette Comuni
Non aderiscono, invece, i Comuni di Villa di Chiavenna, Piuro, San Giacomo Filippo, Madesimo, Campodolcino e Novate Mezzola. Più che di “no” a priori all’ipotesi di fusione, è emerso un certo scetticismo sui tempi e sulle possibili conseguenze per le realtà periferiche.

Notizia a cura di www.studio3163.com

Commenta questo articolo








1 × = due

Satira di Bregaglia

La vignetta del giorno

8oas81

Per sorridere un po’.