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Scuola bocciata: “Ma Villa non c’entra”

18 gennaio 2013 Nessun commento

“Le accuse al Comune di Villa sono ingiuste”. A due giorni dall’attacco della minoranza di Villa per il “no” dei bregagliotti al progetto della scuola transfrontaliera – sotto accusa è finito il sindaco Massimiliano Tam – è arrivata la replica dei promotori del progetto.

Un percorso che prevede di spalancare le porte dell’asilo di Villa ai bambini svizzeri e di fare frequentare la scuola superiore situata oltre confine dai ragazzi italiani.  All’incontro promosso per chiarire la situazione erano presenti il sindaco del Comune di Bregaglia Anna Giacometti, Maurizio Michael per l’Associazione transfrontaliera, il presidente del Consiglio scolastico di Bregaglia Antonio Walther e la direttrice delle scuole di Bregaglia Elena Salis.

Per la giunta di Villa sono intervenuti il primo cittadino Tam e gli assessori Umberto Larizza e Francesco Gini. Hanno spiegato che, a differenza di quanto sostenuto da Silvana Snider, l’esito della votazione non è dipeso dal Comune di Villa.


Accuse respinte
“Ho letto le accuse rivolte al Comune di Villa e in particolare al sindaco Massimiliano Tam – ha spiegato Anna Giacometti -. Sono ingiuste, perché l’amministrazione villese ha fatto tutto il possibile. Non si può parlare di incompetenza, di fretta o di mancato rispetto del sistema democratico svizzero.  Purtroppo la nostra cittadinanza, nonostante le informazioni diffuse, ha bocciato il progetto. Da noi funziona così. All’assemblea possono partecipare tutte le persone con diritto di voto. C’erano 95 persone su 1200 e la maggioranza ha bocciato la proposta. Tendenzialmente la nostra popolazione è aperta alle collaborazioni con l’estero. In questo caso la paura di confrontare due sistemi scolastici ha fatto prevalere i “no”. Sarebbero stati necessari dei piccoli sforzi, ma senza criticità”.

Fattori personali
Come rilevato da Michael, “non c’è stata una reale discussione ed è mancato un vero confronto reale sulla tematica”. “I sistemi scolastici sono differenti, ma in sostanza c’è la possibilità di prevenire problemi, come avviene quando si inseriscono allievi provenienti da altre realtà”, ha chiarito la direttrice Salis.

Secondo gli svizzeri sono stati determinanti, nella votazione segnata da 54 no su 90 pareri, questioni personali.  “Questo è stato un voto contro di me più che contro il progetto – ha rilevato Walther con amarezza -. Io abito a Maloja e mando i miei figli a studiare in Engadina e non in Bregaglia, ma questo non c’entra con la validità del percorso che abbiamo promosso. Probabilmente non ci si rende conto delle conseguenze di questa bocciatura”. Non sarà facile tornare a parlare di scuola transfrontaliera, ma non vanno esclusi sviluppi positivi dal 2014 in poi. “Questa decisione democratica va rispettata: per riportare il progetto  – magari con delle modifiche – in assemblea, se la cittadinanza lo riproporrà, bisognerà attendere almeno un anno”, ha aggiunto il sindaco Giacometti.

“Critiche ingiustificate. Fatto tutto il possibile”
Adesso la minoranza di Villa chiede un’assemblea pubblica  per parlare della scuola e del mancato accordo con il Comune di Bregaglia. E lo fa assicurando – come si legge in un testo inviato in municipio e diffuso nei bar del paese – tutta la disponibilità del gruppo a una proficua collaborazione. Ma la maggioranza non ci sta. “Non accettiamo polemiche pretestuose e infondate su una tematica fondamentale per il futuro dei nostri studenti – rileva il primo cittadino Massimiliano Tam dopo la lettura del foglio firmato dai consiglieri di minoranza Mirko Rosina, Alfredo Martinoli e Silvana Snider -.

Abbiamo fatto tutto il possibile per portare avanti questo progetto, che è stato approvato anche dall’Ufficio scolastico regionale. Poi abbiamo stanziato dei fondi per la pluriclasse, convinti dell’importanza della scuola media a Villa. Ora ci troviamo a leggere su Facebook e sulla stampa delle parole di Silvana Snider che non corrispondono alla verità. Rispettiamo la decisione democratica dei cittadini svizzeri, ma non abbiamo colpe. Gli attacchi letti su Fb a me e all’amministrazione, dopo tutto il lavoro svolto su questo fronte, ci hanno dato molto fastidio”. Va giù duro anche l’assessore alla Cultura Umberto Larizza. “Il consiglio comunale ha approvato all’unanimità il progetto. Domenica, dopo i commenti estremamente squalificanti e diffamatori che si sono letti sul social network, abbiamo osservato le dichiarazioni di Silvana Snider. Martedì abbiamo trovato nei bar la richiesta di assemblea pubblica.

Mi sembra una presa di posizione decisamente perversa. Prima approvi il progetto, poi sputi veleno e getti fango e infine garantisci la tua collaborazione. Critiche e continui attacchi non mi sembrano la premessa migliore per lavorare insieme. Dov’è la credibilità di queste affermazioni?”. Tam e Larizza aggiungono che non sono contrari a priori a un’assemblea. “Stiamo valutando tempi e metodi. Vogliamo coinvolgere i genitori degli alunni per discutere insieme a loro di una questione importantissima per il paese”.

di Stefano Barbusca
Leggi: www.laprovinciadisondrio.it


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