Un campione di umanità ospite del Club Alpino Bregaglia

Filip Babicz si è presentato a Stampa. L’ossesssione del limite.

Filip Babicz ha 40 anni e un’ossessione: arrivare al suo limite, fisico e mentale.

Venerdì 16 giugno, nella palestra della scuola di Stampa, l’alpinista polacco, in Val d’Aosta da 20 anni, ha mostrato ai presenti una carrellata di record legati alla scalata, sia essa in verticale, come sull’Aiguille Noire, o il Grand Capucin in Val d’Aosta e in Inghilterra, oppure in orizzontale come a Capo Noli in Liguria.
I video, impressionanti, lasciano gli astanti senza parole: si vede Filip contro sé stesso, impegnato fino al dolore e all’alterazione della coscienza con meno di 2 chili di attrezzature, con una preparazione fatta di disciplina e pulizia.

Molti gli elementi che devono trovare la giusta combinazione ed equilibrio per ottenere prestazioni del genere: allenamento fisico e mentale, flessibilità, resistente, tecnica, costanza, monitoraggio e controllo medico.

Meno ovvia, per chi non conosce queste discipline, è la ricerca di una sintonia con l’ambiente, fisico e umano; la necessità di sentirsi assolutamente libero e a proprio agio, ripulendo il campo d’azione dalla mole di inciviltà lasciata dai suoi predecessori, se necessario.

Babicz fonda le sue sfide sulla fede nel divino e sul potere della mente. Dopo aver scritto una decina di pagine con la descrizione di ogni singolo passaggio, dalla partenza al traguardo, le studia, le ripete, le interiorizza, le fa sue fino a visualizzare.

Stesso procedimento per le emozioni che lo attraversano nei passaggi più pericolosi, complicati, o esaltanti. Nulla deve sfuggire al suo controllo, o coglierlo di sorpresa il giorno in cui tenterà di stabilire un record.

Tutto è affrontato, poi ripetuto a mente e di fatto. Così il 10 settembre 2021, quando sale in 42 minuti e 52 secondi lo spigolo nord del Badile non gli resta che ripetere per l’ennesima volta qualcosa che ha voluto e preparato ogni istante nel precedente periodo.

Molto istruttivo il suo rapporto con la difficoltà.
Nessun pensiero può aiutarlo a superarla, l’unica è lavorare e quando ottiene il superamento del limite iniziale sente di essere un uomo libero.

Donatella Rivoir