Prima esposizione a Casaccia di Egon von Thor
Sabato 21 e domenica 22 al convento di Casaccia si è tenuta la prima mostra in assoluto di Egon von Thor.
Cosa sappiamo di questo nuovo artista figurativo? Chissà se possiamo definirlo in questo modo. L’unica cosa possibile è chiedere direttamente a lui. Sicuramente definire una persona, per giunta un artista non è cosa semplice, anzi si crede che sia impossibile, poiché le umane sfaccettature cambiano continuamente. Tutto cambia e tutto rimane com’è in un continuo divenire. Egon von Thor cerca la possibilità di cogliere un momento di passaggio, di cambiamento.
In tal senso, per non tradire la volontà dell’artista, si possono prendere a prestito le parole che egli dice di sé in terza: “Quasi mosso da un istinto, ha una prolifica produzione che raggiunge circa il migliaio di opere. Il lavoro è sempre in silenzio, che è la musica che lo accompagna. Gli strumenti utilizzati sono la solitudine, la quiete, lo stare a piedi nudi (non si può creare con le scarpe) e le mani nude per toccare l’arte direttamente con il proprio corpo.”
La mostra dal titolo “La sfida della metamorfosi” seguiva un dato percorso all’interno della casa. “La sfida del guardarsi appeso ad un muro. E ora si apre la sfida della critica.” Sempre parole di Egon, il quale ha saputo sfruttare e valorizzare ora un vecchio lavandino in pietra, ora un semplice corridoio, ora l’angolo delle scale.
Ogni quadro è legato ad un pensiero, ad una poesia, scritto, scritta, da Egon come a completare l’opera.
Dopo aver attraversato quasi tutto l’edificio la conclusione della mostra era nella stüa, lì c’era Egon von Thor che offriva un aperitivo e anche la possibilità di incontrarsi. Parlare. Conoscersi. Ovviamente la mostra era dotata di un catalogo, curato dallo stesso artista e con due scritti uno di Agnese Massaro e uno di Antonina Ducci; un elenco delle opere con il relativo costo. Tuttavia, essendo sabato 21 il compleanno di Egon von Thor ogni opera era scontata del 50%. Chi volesse seguire più da vicino il flusso creativo dell’artista può visionare: www.instagram.com
La frequenza del pubblico è stata buona, le opere e i componimenti molto apprezzati.
Paolo Pollio
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