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La vita nella Bregaglia medievale

5 dicembre 2018

//comunicato stampa\\
Introdotta da Cordula Seger, sabato a Vicosoprano sarà presentata la tesi di dottorato di Prisca Roth, alla presenza dell’autrice e dell’illustratore Jon Bischoff.

Il libro intitolato Fare comunità in Bregaglia. I comuni e le loro pratiche (XIV- XVI secolo) è il risultato di una lunga ricerca scientifica di cui la storica Prisca Roth è stata incaricata dall’Istituto per la ricerca sulla cultura grigione (Ikg). Al finanziamento ha inoltre contribuito l’Alta scuola pedagogica dei Grigioni. Il lavoro è stato inoltrato quale tesi di dottorato nel 2016 all’Università di Zurigo. I professori Simon Teuscher e Jon Mathieu hanno approvato il saggio con il massimo dei voti.

I documenti
L’indagine che ora si presenta come libro di oltre 400 pagine tratta la storia dei comuni e delle loro pratiche in Bregaglia, nella transizione dal tardo medioevo all’età moderna. La base empirica è costituita da un fondo documentario – chiaramente superiore a quello di altre regioni rurali in Svizzera – di protocolli notarili, documenti sigillati, statuti e altri atti. La quantità e la qualità di tali fonti scritte richiamano alla vicinanza e allo scambio tra la Bregaglia e le regioni settentrionali dell’Italia dove l’urbanizzazione, l’impiego e la diffusione della scrittura iniziarono molto prima che al nord delle Alpi. Lo studio di Roth si basa su un’intensiva quanto competente elaborazione e interpretazione dei cospicui fondi documentari nei diversi archivi, quali l’archivio comunale di Bregaglia, l’archivio vescovile a Coira e specifici archivi privati.

L’organizzazione comunale
L’obiettivo dello studio è stato quello di esaminare quali forme d’organizzazione a livello comunale erano già presenti alla fine del tardo medioevo in Bregaglia, qual era il loro funzionamento, quali attori ne usufruirono e come strutturarono la partecipazione politica, l’uso cooperativistico delle risorse e l’organizzazione della vita quotidiana nei singoli paesi e nella valle intera.La veloce concentrazione di elementi comunali avvenuta nella Bregaglia del XVI secolo non va interpretata come aspirazione all’eguagliamento sociale e democratico, bensì come processo che intende istituzionalizzare nuove strutture gerarchiche.
Il lavoro scientifico ha inoltre portato alla luce nuove fonti. Oltremodo interessanti e importanti sono gli statuti comunali di alcuni paesi, che la storica ha trovato negli archivi e nei protocolli notarili e che ha trascritto scrupolosamente nell’appendice del suo lavoro rendendoli accessibili agli interessati.

Un’opera di riferimento
Lo studio storico di Roth è da considerarsi un’opera di riferimento per la Bregaglia nella transizione dal tardo medioevo all’età moderna. Oltre ciò il libro fornisce anche una serie di nozioni importanti per la storia grigione, svizzera, alpina e generale dal XIV fino al XVI secolo. Inoltre, inserisce la Val Bregaglia in un contesto interessante: una valle che al giorno d’oggi viene percepita come regione periferica riceve, con questo saggio, una posizione di primo piano in mezzo agli avvenimenti europei. La Bregaglia diventa punto d’incontro tra Costanza e Milano, Basilea e Venezia, Hall e Ginevra. Il concetto sud–nord si rivela per una volta come un ragionamento miope e al suo posto emerge il concetto delle Alpi che collegano, di montagne che non separano, bensì consentono agli abitanti di vivere dello scambio e del commercio.

Le illustrazioni
Jon Bischoff, disegnatore e illustratore, contribuisce con una ricerca approfondita alla ricostruzione del paese di Soglio e della vita rurale nel XVI secolo. Accompagna con le sue illustrazioni la figura fittizia creata da Prisca Roth, un certo Fredericus Salis, in una giornata di novembre dell’anno 1574 e riporta fatti accaduti per davvero e che la storica ha tratto dai protocolli notarili della famiglia Ruinella.

L’autrice
Prisca Roth (*1975) è nata a Winterthur e cresciuta a Soglio. Ha conseguito gli studi in storia e geografia presso l’Università di Zurigo, dove nel 2016 le è stato conferito il titolo di dottorato in storia con il massimo dei voti (summa cum laude). Lavora quale storica di libera professione e docente NEUS all’Alta scuola pedagogica dei Grigioni. È madre di quattro bambini e abita a Haldenstein. Al momento si occupa dell’emigrazione svizzera, e in special modo di quella grigione, a Genova.

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