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Votazioni del 25.11.2018

6 novembre 2018 1 commento

//riceviamo e pubblichiamo\\
Iniziativa per l’autodeterminazione. Il consiglio di voto di Gian Luca Giovanoli, Vicosoprano.

Molto è stato e viene scritto su questa iniziativa sulla quale il popolo deciderà il prossimo 25 novembre. A mio modo di vedere sarà la decisione più importante a livello nazionale dal 6 dicembre del 1992.Quel giorno di San Nicolao del 1992 il popolo elvetico ha deciso di non aderire allo spazio economico europeo. Sono ancor più convinto oggi, di quanto lo ero allora, che un’accettazione ci avrebbe portati a far parte dell’UE e oggi non si parlerebbe nemmeno di mantenere il diritto di voto! Invece il popolo ha detto di no e da allora la Svizzera se la sta sbrigando più che egregiamente. Siamo ancora uno dei paesi più benestanti al mondo (pur non usufruendo di materie prime!) e i cittadini di molti altri Stati ci invidiano la possibilità di votare così spesso. La maggioranza degli europei può votare in tutta la vita quanto noi svizzeri votiamo in un anno.

Proprio sulla base delle decisioni del popolo, abbiamo optato per vari contratti bilaterali con molti paesi e in particolare con l’UE. Tutti gli stati lo fanno ed è giusto così. Ora però, a parere di alcuni, questa possibilità di decisione democratica dovrebbe essere tolta o perlomeno relativizzata. “In caso di dubbio, fanno stato gli accordi internazionali”, dicono!

L’iniziativa è formulata in modo assai semplice e chi legge gli articoli di legge che saranno adattati, si accorge ben presto che gli argomenti dei contrari sono infondati e alimentano a paure e incertezze del tutto inesistenti. L’iniziativa dice che la Costituzione è la fonte di legge più alta. Inoltre dice anche che non si possono concludere accordi bilaterali che vanno in conflitto con la Costituzione. A dire il vero questi argomenti in un certo modo già esistono nella Costituzione, ma attualmente non è definito in modo esplicito se in caso di conflitto siano la Costituzione o gli accordi internazionali a godere di maggior peso. Purtroppo nel 2012, il tribunale federale ha creato un precedente, dando alla convenzione europea dei diritti umani (un accordo internazionale) più peso della Costituzione elvetica. Si tratta di un pericoloso presupposto. Ecco perché è stata lanciata questa iniziativa. A proposito, nella maggior parte degli stati dell’UE (per esempio anche in Germania) la Costituzione è posta al di sopra di contratti e accordi internazionali.

Il popolo deve poter avere l’ultima parola, anche per i contratti internazionali, e se non è d’accordo con contratti vigenti, deve poter decidere di cambiare o disdire l’uno o l’altro accordo. I contrari fanno appello ai diritti umanitari? Si capisce da sé, che nel caso il popolo elvetico fosse chiamato alle urne per decidere a riguardo dei diritti umanitari, non li negherebbe mai. Coloro che temono una simile decisione popolare non hanno capito la democrazia e non la rispettano. I diritti umanitari fondamentali sono ovviamente già da sempre integrati nella Costituzione elvetica.

L’élite politica, in particolare quella di Berna, vorrebbe far votare il popolo su accordi chiari e positivi, mentre per accordi e contratti bilaterali meno chiari vorrebbe fare a meno del fastidioso popolo. Questi ultimi riguardano in particolare gli accordi con l’UE.

Si tratta ora di definire se vogliamo mantenere il diritto di voto anche in futuro e dunque poter decidere su ciò che è giusto per il nostro Paese oppure se vogliamo semplicemente riverire e ubbidire all’UE.

Vi invito dunque a dire sì all’iniziativa per l’autodeterminazione, anche se è un’iniziativa dell’UDC. Infatti non è una questione di destra o sinistra, bensì di lasciare l’ultima parola al popolo mantenendo il diritto di voto e far sì che quanto deciso venga messo in atto.

Io voglio poter decidere anche in futuro e dunque voterò .

Gian Luca Giovanoli

Attualmente c'è un commento

  1. Thomas Zimmermann scrive:

    Votazione 25 novembre 2018

    Condivido quanto scritto da Gian Luca, vorrei toccare pure un altro argomento molto attuale al momento il trattato Quadro, con la comunità Europea, il consiglio federale comunica alcuni giorni fa che il trattato è fallito e non salvabile, la mia opinione è che si aspetta l`esito della votazione il 25 novembre sperando in un rigetto della iniziativa per l`autodeterminazione il quale aprirebbe più facilmente tante porticine e portoni ad approvare queste direttive emanate dalla comunità Europea e che diversi dei nostri esponenti al governo Elvetico vorrebbero veder realizzate naturalmente senza il benestare della fastidiosa democrazia diretta che vuol dire senza richiedere il parere e consenso della popolazione Elvetica. I trattati inerenti il trattato Quadro sono diversi ne scelgo uno essendo a mio parere più vicino a noi il quale siamo spesso e sempre più confrontati. Si tratta della regola dei al massimo 8 giorni il quale una ditta estera deve aspettare dopo aver fatto regolare richiesta per un permesso di eseguire dei lavori su territorio Elvetico, la comunità Europea è infastidita di questa prassi e vuole assolutamente che questa regola venga abolita e che la prassi amministrativa venga snellita a un minimo. Questo porterebbe ancora di più concorrenza alle aziende Elvetiche specialmente quelle in zona di confine, la concorrenza economica è in fondo una cosa buona quando equilibrata e leale, la situazione che provocherebbe un’agevolazione ancora di più di una concorrenza assai squilibrata.
    Per questo motivo dobbiamo avere coraggio e buon senso a salvaguardare la nostra democrazia diretta unica in Europa, non mettiamoci sotto il giogo della amministrazione e di funzionari che dirigono il tutto da Brüssel senza nemmeno sapere il parere della popolazione per il semplice motivo che a loro non interessa un bel niente di noi.
    Votiamo sì all`iniziativa per l`autodeterminazione.

    Thomas Zimmermann Roticcio

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